<<Tutto bene?>>
Sergio mi guarda mentre fisso il telefono sconcertata. No, non va affatto tutto bene.
E se avesse bisogno di un trapainto? Abbiamo visto come è andata a finire con papà. Forse in America avremmo più possibilità. Guardo Sergio. Anche lui sogna di mandare Natalie in America, ma non aveva possibilità. Eppure una l'ha trovata.
No, scuoto la testa.
Non posso pensarci.
<<Mia madre non sta molto bene>> dico soltanto.
<<Spero nulla di grave>>
<<Lo spero anche io>> sussurro << ma aveva il tono di voce di chi non deve farti preoccupare>>.
<<Vedrai che è tutto ok>> si limita a dire lui. E cos'altro dovrebbe dire?
<<Cosa hai da fare ora?>> gli chiedo.
<<Devo andare a lavoro>> dice.
<<Di domenica?>> domando sbalordita.
<<Il mio lavoro non ha orari, Silvia. Devo girare una scena dove mi masturbo solo, comunque. Ninete donne>> mi dice. Sono sollevata.
<<E devo chiedere a Tiziano come si è permesso di contattarti>> continua un pò risentito.
Tiziano. Devo parlargli anche io.
<<Vengo con te>>.
Lui mi guarda sbigottito.
<<Sei sicura?>>
<<Sì>>
<<Vuoi picchiarlo?>> ridacchia.
<<Può darsi>> rido io.
<<Va bene. Aspetta un minuto>>
Va in bagno a sciacquarsi e torna un attimo dopo con dei pantaloni gialli e una camicia con le facce dei simpson sopra. Bene, ma non benissimo.
Però è sempre bello.
<<Andiamo?>> mi chiede, facendo tintinnare le chiavi. Io annuisco sorridendo, e insieme prendiamo l'ascensore. Ci sono altre due persone, due anziani. Non appena le porte si chiudono le mani di Sergio iniziano a vagare come quelle di un polipo. Vorrei ammazzarlo. Non conosce limiti! Si insinua fra le mie mutande. Prendo le mani e gliele esco, lui ride. Bastardo. Tiro un sospiro di sollievo quando le porte si aprono. Immediatamente entriamo in macchina. Al primo semaforo lui non si smentisce e mi dà uno schiaffo sulla coscia. Sussulto.
<<Dai!>>
<<Lo sai che lo schiaffo sulla coscia è obbligatorio>> di nuovo quel suo sorriso sghembo.
<<Faccia da schiaffi, direbbe mia madre>> gli dico fingendomi arrabbiata, ma non posso fare a meno di sorridere. Sono troppo felice. E quando sei felice, non dura molto. Se qualcosa potrà andar male, lo farà. Il pensiero a mia madre mi entra di nuovo prepotentemente in testa.
Arriviamo sotto la stessa casa dell'altra vota.
<<Ma questo sarebbe lo studio di ripresa?>> domando.
<<Diciamo che è uno dei set di maggiore successo. Alla gente piace la semplicità, vuole vedere film come se stesse spiando la vita di una persona comune>> afferma Sergio con aria da esperto.
Ero convinta che non avrei più salito quelle scale, invece eccomi qui. Jamal apre la porta, Sergio lo saluta con un abbraccio.
<<Ciao Jamal>>
<<Ciao Silvia>> dice lui salutandomi con un bacio sulla guancia, quasi sorpreso.
Ho quasi paura a voltarmi, quando sento la sua voce, sibilante come quella di un serpente.
<<Salve, Silvia>>.
Mi giro a voltarlo. Eccolo lì, capelli rosii, giacca nera di pelle, maglia e pantaloni grigi, scarpe lucide. Mi guarda come un cobra guarda un topo. Ha le iridi scure, il taglio vagamente allungato, il volto dall'incarnato olivastro e tendente all'ovale, il naso leggermente a patata. Emette soggezzione nonostante il sorriso apparentemente amichevole che mi rivolge. Poi improvvisamente, sembra ricordarsi di Sergio, che lo guarda torvo.
<<Ciao Sergio>> nella sua voce c'è un filo di paura.
<<Tiziano, non voglio litigare, ma non mi è piaciuto il fatto che tu abbia contattato Silvia nonostante io ti abbia detto di non farlo. Rubandomi il telefono per di più...>>
<<Sergio...>> cerco di intervenire, di smorzare gli animi. Tiziano ha le braccia incrociate e guarda Sergio inespressivo.
<<Non mi è sembrato corretto...>> si sta agitando, lo vedo.
<<Sergio...>>
Devo dirlo, ora.
<<Lei non è una ragazza qualunque, è la mia fidanzata e...>>
<<Accetto!>>
L'ho detto. Non ci posso credere.
Sergio e Tiziano si girano a fissarmi. Con loro un'intera equipe di truccatori, assistenti, macchinisti (ovviamente non costumisti).
<<Cosa intendi, cara?>> mi chiede Tiziano. Leggo la speranza nei suoi occhi.
<<Accetto. Voglio fare l'attrice porno>>.
<<Silvia ma che dici?>>
Lo stupore di Sergio è comprensibile. Mi guarda con gli occhi e la mascella sbarrati.
<<Ne ho bisogno Sergio>> dico.
<<Perfetto, fantastico! Possiamo iniziare subito!>> esclama Tiziano raggiante << ho capito che eri portata per questo lavoro non appena ti ho vista. Il tuo viso da bambola, il tuo corpo da Lolita...la protagonista perfetta per il remake di Alice nel paese delle pornomeraviglie>>.
Sono sconcertata. Alice nel paese delle pornomeraviglie?
<<Reciterai con lo stregatto, con il cappellaio matto, con il bianconiglio, con....>>
<<Eh no! Lei non scoperà con nessuno!>> interviene Sergio ringhiando. Strano come usi il termine scopare invece di lavorare o recitare quando la cosa riguarda me. Ma lo capisco. E non potrei essere più d'accordo.
<<Condivido. Tiziano, vorrei recitare solo con lui. Può fare lui tutte le parti? E' una delle mie uniche due condizioni.>>
Tiziano inarca il sopracciglio, perplesso.
<<Quale sarebbe l'altra condizione?>>
<<Voglio recitare con una maschera sul viso>> dico. Non posso rischiare che qualcuno mi veda e mi riconosca. E che lo sappia mia madre. Invece di aiutarla l'ammazzerei.
Tiziano chiude un attimo gli occhi, poi li riapre e fissa Sergio e me .
<<E va bene, accetto. Qualsiasi cosa per te, piccola star>>
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Mamma mi sono innamorata di un pornostar !
RomanceSilvia ha 21 anni, è pugliese ma studia a Roma. Un giorno incontra Sergio, un ragazzo misterioso e bellissimo. Presto scopre che è uno stripper.... ma sarà davvero solo questo il suo segreto?