Sedicesimo capitolo

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E' una tranquilla domenica mattina.

Dovrei andare a messa, ma per la prima volta dopo tanto tempo, non ne ho voglia.

Il tempo è finalmente buono, è arrivato aprile. So che non sarà sempre così, ma di andare in chiesa non mi va proprio. Oltretutto Sergio mi ha chiesto di vederci. E io, dopo ieri sera, ho più voglia che mai.

Apro il cassetto della biancheria. I miei reggiseni e le mie mutandine sono tutte uguali, banali e antiche. Ma figuriamoci se potevo mai comprare un perizoma o roba del genere, mia madre mi avrebbe sparato se mi avesse scoperta.

Farò un pò di shopping, anche se a pensarci bene non credo che a lui importi molto della mia biancheria intima ma di quello che sta sotto più che altro.

Mi infilo i primi mutandoni della nonna e il primo reggipetto che trovo e poi vado in bagno a lavarmi. Decido di indossare uno dei jeans più carini e una maglietta di Tina, credo che a lei non dipiacerà.

Quando sto per uscire la trovo sul divano intenta nella sua solità attività. Fortunatamente non vedo molto, perchè le sue parti intime sono coperte dalla sua vestaglia.

<<Che video stai guardando?>> non posso fare a meno di chiedere.

<<Tranquilla, non è il tuo ragazzo. Sto guardando Game of Thrones...sai, è meglio di un porno>>

<<Mmm interessante. Ma non ti stanchi mai di masturbarti?>> le domando.

<<E tu non ti stanchi mai di criticare?>> sorride lei , e poi con uno sguardo malizioso aggiunge << la domenica serve a questo. Dovresti provare anche tu>>

<<Grazie ma preferisco fare dal vivo>> rispondo io, e mi sento una grande. La spengo.

<<Stronza>> risponde lei, e mi lancia un cusino addosso.

<<Bye bye>>

Apro la porta e scappo via. Non ho ancora risposto al messaggio di Sergio, e ho intenzione di fargli una sorpresa. Prendere il tram e andare sotto casa sua.

Nel tram noto immediatamente che un idiota mi guarda il culo. Ha uno sguardo decisamente fisso e insistente.

<<Ehi bella bionda, beato chi ti sfonda!>>

Non posso credere alle mie orecchie. Fortunatamente ho la risposta pronta:

<<Mi sfonda il mio ragazzo, attaccati a stò cazzo!>>

L'uomo rimane a bocca aperta. Per un attimo sembra volermi rispondere, ma poi rimane in silenzio, sbalordito e ferito nell'orgoglio.

Così impara.

Metto le cuffie nelle orecchie e neanche a farlo apposta, parte ehy bionda di Ermal Meta, un cantante per cui me ne sto andando particolarmente in fissa nell'ultimo periodo.

Di sottecchi guardo l'uomo scendere alla prima fermata, e tiro un sospiro di sollievo.

Nelle mie cuffie iniziano a risuonare le note de ''Le luci di Roma'' quando arrivo nei pressi di casa di Sergio. In quel momento arriva un suo messaggio:

''Beh, come mai visualizzi e non rispondi?''

Premo il pulsante rosso, il tram si ferma. Saluto l'autista, che noto mi guarda incantato. Sono davvero così bella oggi? O forse sono solo più felice, più sicura di me, e questo conta?

E' carino l'autista? Non lo so dire, forse sì. Per me gli uomini non esistono più, esiste solo L' UOMO, che è lui. E spero che la cosa sia reciproca, ma oggi non mi va di parlare di questo.

Mamma mi sono innamorata di un pornostar !Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora