Ventottesimo capitolo

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<<Mi raccomando, chiama quando arrivi. Non dare confidenza agli sconosciuti. Urla, se qualcuno ti infastidisce. Se prendi un taxi assicurati che non sia abusivo. Se qualcuno ti offre una caramella...>>

<<Mammmaaaa basta non ho più dieci anni!>>

Mio cugino Riccardo ride di gusto. E' l'unico a cui sono riuscita a confidare, in un momento di distrazione di mia madre, che Sergio è in carcere. Secondo lui devo stare tranquilla perché la cosa si risolverà presto. Non ne sono così sicura. Non lo vedo da una settimana, ma mi sembra un anno. E' sempre così, quando sia ama qualcuno?

Rivedere Coriglia, i compagni dell'oratorio, le catechiste, i vecchi insegnanti...per andare al mare era troppo presto, ma non per fare una passeggiata sulla spiaggia. Ho realizzato una collana di conchiglie, spero di poterla presto regalarla a Sergio.

Il capotreno fischia. E' l'ora di andare. Abbraccio per un' ultima volta Riccardo e mia madre, che sembra non volersi staccare più.

<<Mamma, sto ritornando a Roma, non sto partendo per il vietnam!>> le ribadisco, e poi salto sul treno. La musica strappalacrime di Titanic dal suo vecchio cellulare è l'ultima cosa che sento prima che le porte si chiudano. La mette sempre, in queste occasioni.

Prendo posto e metto la valigia sopra. Arriverò verso le due di pomeriggio, e non vedo l'ora di fare una grassa dormita, ma prima avrò tutto il tempo per prendere leggere un romanzo che ho preso in prestito dalla biblioteca: cinquanta sfumature di grigio.

Okay, non sarà esattamente Romeo e Giulietta, ma ne ho sentito parlare tanto ed ero curiosa. So che hanno fatto anche dei film , ma io preferisco sempre leggere prima i libri.

La storia parla di una ragazza vergine che si innamora di un ragazzo con tante esperienze e pur di non perderlo fa l'amore con lui. Questo ragazzo è stato adottato , non è mai stato fidanzato ma si innamora presto della protagonista. Fin qui potrebbe sembrare la mai storia, se non fosse per il fatto che il protagonista è amante del sadomaso e io non mi farei fare certe cose mai e poi mai. Oltretutto è milionario, il che certamente non guasta, ma a me non interesserebbe se Sergio lo fosse o meno.

La mia compagna di viaggio è una signora anziana , molto tranquilla. Parliamo del suo gatto, dei suoi nipotini, della sua cucina. Mi dice ''ce bell uagnèdd'' almeno dieci volte. Mi guarda come si guarderebbe un angelo, e sembra non sapere nulla della mia breve carriera pornografica. Scende a Napoli, dopo avermi dato un bacio un po' troppo salivoso sulla guancia;e al suo posto arriva un signore alquanto robusto che riempirebbe ben due posti. E' pelato, con gli occhi piccoli che quasi scompaiono nel suo viso. Mi rannicchio vicino al muro. Sono tesa e non vedo l'ora di arrivare a destinazione. Riesco comunque a leggere il mio libro in santa pace fino a quando non mi sento osservata.

Sollevo lo sguardo. Il pelatone ha dipinta sul viso un'espressione che oramai conosco bene.

<<Ma tu non sei quella del video?>> ridacchia, puntandomi il dito contro.

Ho la sudorazione fredda, ingoio. Mi sento in trappola. Vedo le sue mani allungarsi verso di me. Vorrei gridare ma la voce non esce. In quel momento un solo pensiero mi passa per la mente:

''Me la sono andata a cercare''.

D'un tratto mi salva la voce di un angelo:

''Siamo arrivati a Roma Centrale''.

Scatto in piedi e afferrò la valigia. Per fortuna non è troppo pesante.

<<Ti aiuto io, cara>> sibila il viscido, e ne approfitta per mettermi le mani sui fianchi. Spaventata lascio cadere la valigia a terra, che colpisce il suo piede. L'uomo urla come un pazzo, attirando l'attenzione dei presenti.

Mamma mi sono innamorata di un pornostar !Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora