Ventunesimo capitolo

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Sono due.

Due cavalieri, o presunti tali, che si sono spogliati delle loro armature e mi hanno sbattuta sul letto. Vorrei gridare, ma sono in una torre alta in mezzo a un fitto bosco, Gotel non c'è e nessuno potrà sentirmi.

Ah povera me!

Uno di loro mi tiene ben salda per i capelli mentre mi succhia un capezzolo, mentre l'altro è impegnato nel leccarmi fra le gambe. Insiste prepotentemente sul clitoride. Urlo con forza, cerco di scalciarlo via, ma è impossibile. I lunghi anni passati in una torre non mi hanno resa particolarmente forte. A un certo punto mi girano prepotentemente. Il primo mi tiene ancora per la testa, e la spinge verso il suo pene:

<<Puzzi come un cervo morto ricoperto di merda!>> urlo, ma lui ride:

<<Questa è musica per le mie orecchie, tesoro!>>

Alla fine sono costretta a farlo.Sento i suoi versi di piacere mentre io vorrei solo vomitare. Nello stesso momento, l'altro mi sta per prendere da dietro. Sento la sua appendice rivoltante sfregare sui miei glutei...no, non voglio!

In quel momento sento un urlo.

E' Sergio, spendente d'azzurro.

Ma come avrà fatto ad entrare?

Afferra il tipo che mi stava per penetrare e gli dà un pugno così forte in viso da fargli roteare la testa. I due balordi afferrano i pugnali che avevano lasciato a terra e gli si avventano addosso. Sergio sguaina la spada, e inizia la lotta. Sono due contro uno. Decido di correre in suo aiuto, frustando uno dei due con i miei capelli. Ma lui li tira con forza e mi butta a terra. Dannazione, ci vorrebbe una padella! Ma qui no, non siamo in un cartone animato.

Prima che possa rialzarmi in piede, accade il peggio. I due scaraventano Sergio fuori dalla finestra.

<<Sergio no!>>

Sento il suo grido, il tonfo. Non può avercela fatta. E' troppo alto.

Mi avvento sui due maledetti, furiosa, ma loro sono più forti. E mi sbattono nuovamente sul letto. In quel momento qualcuno sbuca da una tenda. Non posso crederci. E' Tiziano.

<<Allora dove eravate rimasti? Posso unirmi anch'io?>>

Oddio no, non voglio, non posso pensarci...uccidetemi piuttosto...ma accade. Mi prendono tutti, uno alla volta..

<<No, no basta!>>

<<Che succede??>>

Il mio Sergio è accanto a me, nel letto. E' vivo. E' stato solo un brutto sogno. Siamo vivi e vegeti, nel suo letto, a casa sua. Saranno le quattro di mattina circa, e c'è un gran silenzio.

<<Amore! >>

Lo stringo forte fino a quasi soffocarlo.

<<Ehi ehi, quanto affetto...dovresti fare più spesso incubi>> scherza lui.

<<Ma cosa dici scemo. E' solo che...ho sognato che ti ammazzavano>> dico. Sono sudata, terrorizzata.

Lui scoppia a ridere.

<<Ma va, deve nascere chi deve uccidermi!>>

<<E' arrivato Superman!>> lo prendo in giro. Anche se, in effetti, le mutande di Superman le ha.

Ma non per molto. Se le sfila immediatamente, e inizia a baciarmi sul collo.

<<Dunque...eravamo di nuovo sul set dei Pornonzolo e il principene azzurro... ma non eravamo soli..due uomini mi violentavano..e poi tu provavi a difendermi ma..ah...>>

Sento le vene che pulsano, i brividi lungo tutto il collo.

<<Ma che brutto sogno..so io che ti serve, ora...ti farò sudare ancora di più>>.

Inizia a succhiarmi i capezzoli, a mordeli a soffiarci sopra. Penso che stia per avventarsi dentro di me, ma a sorpresa si stacca.

<<Voglio vederti mentre ti tocchi. Dai, fallo>>

Lo guardo per un attimo titubante. Le mie mani toccano prima i capezzoli che lui ha leccato, poi passano sull'ombelico. Lo vedo guardare interessato, ama quella parte del mio corpo.

<<Più giù>> mi supplica.

Mi sfioro con la mano destra, toccandomi il pube con delicati movimenti circolari. Ansimo a bocca aperta. Le mie mani passano sul clitoride. Lui ansima con me.

<<Dai...adesso è il mio turno>>

Infila le dita della mano destra nella vagina e mette il pollice della mano sinistra sul clitoride. La sensazione è intensa, sento il mio corpo trafitto dal piacere.

<<Hai gli occhi che sembrano miele liquido>> mi sussurra. Non so cosa voglia dire. Forse che brillano? Sono troppo eccitata per parlare.
Lui mi prende da dietro, e inizia a muoversi velocemente. Incredibile come riesca a farlo senza lubrificante, adesso. Il pensiero mi fa quasi paura,ma l'eccitazione la cancella. Sono attraversata dagli spasmi dell'orgasmo, e infine esplodo intorno alle sue dita, gridando. Infine lui si mette sopra di me..è una sensazione selvaggia, bellissima.

''Ma come ho fatto a vivere tutti questi anni senza questo?'' mi domando per l'ennesima volta, prima di venire ancora, questa volta insieme a lui.

<<Queste sono le urla che mi piacciono>> mormora, facendo cadere la testa fra le mie gambe.

Inizia ad accarezzare le punte dei miei capelli.

<<Sono bellissimi. Lunghi, biondi, setosi>>.

<<Anche i tuoi>> mormoro, accarezzando i riccioli neri.

Non so, mi sento strana quando sto con lui. Da un lato lo vedo come il fratello maggiore che non ho mai avuto, dall'altro, sono io che ho voglia di proteggerlo. Lo vedo come un cucciolo. Penso al dolore che ha provato durante la sua infanzia, a quanto ami Natalie, ai sacrifici che fa per lei. E vorrei che si svagasse un pò. Forse è questo il rapporto uomo donna. L'uno protegge l'altro.

<<Mi è venuta un'idea>> gli dico.

<<Che idea?>>

<<Perchè non passiamo una giornata nella natura? Tu, io, Delia, Gabri, Jamal, Tina, Natalie>>

<<Nella natura?>>

<<Sì, perchè no? Ci sarà qualche riserva naturale da queste parti>>

<<Beh sì>> riflette << mi sembra un'ottima idea. Comunque, anche io ne ho avuta una>>

Mi sollevo in piedi, eccitata come una bimba:

<<Che idea?>>

<<Ho una sorpresa per te>>

<<Ma non è il mio compleanno>>

<<E cosa c'entra? Per chi si ama è sempre un compleanno. Volevo dartela a colazione, ma già che ci siamo...solleva il cuscino>>.

Obbedisco, con il cuore a mille. E quello che vedo mi lascia bocca aperta.

<<So che ti piace e..>>

<<Grazie, grazie!>> esclamo sventolando i due biglietti del concerto di Ermal Meta e buttandogli le braccia al collo. Poi rotoliamo insieme sul letto.

Mamma mi sono innamorata di un pornostar !Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora