24. ...Cause I want you

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Nᴏᴀʜ

La parte peggiore dell'ubriacarsi è senza dubbio il dover smaltire la sbronza il giorno seguente. E, come volevasi dimostrare, ho un mal di testa da urlo. Ancora mezzo rintontito, scendo le scale per dirigermi in cucina. Quel che è strano è trovare Ben e Isy già svegli, stravaccati sul divano con un paio di ciotole di cereali poggiate sulle gambe e la TV che proietta un episodio di The O.C.

«Buongiorno», mormoro, aprendo il frigorifero. «Ma che ore sono?»

«Le undici passate», mi comunica Isabelle a bocca piena. «Piuttosto, a te come va?»

Mi verso del succo in un bicchiere e puntello i gomiti sul tavolo, massaggiandomi le tempie. «Mi scoppia la testa», ammetto.

«Mi pare logico, hai bevuto come una piovra tutta la sera. Un altro po' facevi invidia ai cammelli nel deserto», ridacchia Ben.
Perfetto, direi. Non ricordo un cazzo di ieri notte.
«Paige è venuta a chiamarci perché eri mezzo moribondo», aggiunge, divertito.

Appena viene fatto il suo nome, scatto sull'attenti e il mal di testa sembra dissolversi all'improvviso. «Aspetta, aspetta, cosa? Sono rimasto da solo con lei?», gli chiedo, allarmato.
Se ero ubriaco e solo con lei...
Gesù, spero di non aver detto o fatto cazzate.

Isy scrolla le spalle e parla con la bocca piena. «Non fo, lei è folo venuta ad avvisarci che ftavi uno fchifo»

Che frustrazione. Mi lascio cadere sul divano, il corpo pesante come piombo, e mi passo le mani sul viso.

Pensa, Noah, ricorda. Che cos'è successo ieri?
Ricostruisco a fatica. Ho suonato sul palco del Plaza, e poi... lei è apparsa. Da lì in poi, il mio cervello ha deciso di spegnersi. Dopo lo spettacolo mi sono diretto al bar, e tutto il resto è un buco nero.
«Che cazzo...» borbotto sottovoce.

«Sai chi potrebbe sapere cosa è accaduto?». Ben richiama la mia attenzione. Si tira su il cappuccio della felpa e prende in mano il cellulare.

«Non esiste che chieda direttamente a lei,» rispondo secco, come se fosse una follia anche solo pensarci.

«Infatti, non lo faremo». Ben mi guarda di sbieco, con un sorrisetto. «Ho appena scritto a Chloe.»

Le mie sopracciglia compiono un guizzo verso l'alto. «Che?!», esclamiamo io e Isabelle contemporaneamente.

Lo accerchiamo: lei a sinistra, io a destra. Gli occhi sono puntati sulla chat e i tre puntini sospensivi indicano che Chloe sta digitando la risposta. Nel frattempo compare un banner con un altro messaggio: è da parte di Liam.

«E perché Liam ti dà il buongiorno?» domanda Isy, allungando la parola "perché" con un tono carico di sospetto.

Ben incrocia le gambe e fa una smorfia innocente. «Ci sentiamo... lo sto aiutando con... ehm, accettare il suo orientamento sessuale.»

«Ah, certo, e io sono Brad Pitt,» ribatto, sarcastico. Conosce bene i miei segreti, ma io conosco i suoi meglio di chiunque altro.

«No, sei solo uno stronzo che non vuole ammettere di avere una cotta mostruosa per una certa ragazza,» replica lui, sornione.

Non posso ribattere, non quando ha così dannatamente ragione. Ma prima che possa dirgli qualsiasi cosa, il suono della notifica arriva in mio soccorso: Chloe ha risposto.

𝖢𝗁𝗅𝗈𝖾: 𝗇𝗈𝗇 𝗉𝗈𝗍𝗋𝖾𝗂 𝖽𝗂𝗋𝗅𝗈, 𝗆𝖺 𝗌𝖾 𝗇𝗈𝗇 𝖼𝗂 𝗉𝖾𝗇𝗌𝗂𝖺𝗆𝗈 𝗇𝗈𝗂 𝗊𝗎𝖾𝗌𝗍𝗂 𝖽𝗎𝖾 𝗇𝗈𝗇 𝗌𝗂 𝗆𝗎𝗈𝗏𝖾𝗋𝖺𝗇𝗇𝗈 𝗆𝖺𝗂!!!
𝖠𝗅𝗅𝗈𝗋𝖺, 𝖺 𝗊𝗎𝖺𝗇𝗍𝗈 𝗆𝗂 𝗁𝖺 𝖽𝖾𝗍𝗍𝗈 𝖯𝖺𝗂𝗀𝖾, 𝗁𝖺 𝗍𝗋𝗈𝗏𝖺𝗍𝗈 𝖭𝗈𝖺𝗁 𝗇𝖾𝗂 𝖻𝖺𝗀𝗇𝗂, 𝗌𝖻𝗋𝗈𝗇𝗓𝗈, 𝖾 𝗅𝖾𝗂 𝗁𝖺 𝗉𝗋𝗈𝗏𝖺𝗍𝗈 𝖺𝖽 𝖺𝗂𝗎𝗍𝖺𝗋𝗅𝗈. 𝖫𝖾𝗂 𝗏𝗈𝗅𝖾𝗏𝖺 𝖺𝗇𝖽𝖺𝗋𝗌𝖾𝗇𝖾 𝗆𝖺 𝗅𝗎𝗂 𝗅'𝗁𝖺 𝗍𝗋𝖺𝗍𝗍𝖾𝗇𝗎𝗍𝖺 𝖾... 𝖺𝗅𝗅𝖺 𝖿𝗂𝗇𝖾...
𝖫𝖤𝖨 𝖫𝖮 𝖧𝖠 𝖡𝖠𝖢𝖨𝖠𝖳𝖮!!!

Regina delle NeviDove le storie prendono vita. Scoprilo ora