16. Scheletri nell'armadio

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Pᴀɪɢᴇ

Camminare per i corridoi della scuola di giorno mi riporta alla mente la serata folle da cui sono scappata meno di ventiquattro ore fa. Ciascuno di noi è tornato a interpretare il proprio ruolo, ma solo una cosa è effettivamente cambiata. In meglio, aggiungerei.

«Sapevi che il professor Lee è andato in tv? Ha partecipato a un quiz-show e stava anche per vincere», m'informa Chloe.

«Sento che c'è un "ma"»

«Ma l'ultima domanda era a tema culinario e ha sbagliato a rispondere, perdendo la bellezza di trenta mila dollari»

«Brutto colpo»

Il fatto che io e Chloe siamo fianco a fianco sembra destabilizzare tutti dati che ci fissano sorpresi quando gli passiamo accanto. Manco fossimo Brad Pitt e Angelina Jolie che si rimettono insieme.

Abbiamo passato tre ore sedute davanti una tazza di cioccolata calda e abbiamo parlato di tante cose, ricordando eventi della nostra infanzia e raccontandoci quelli degli ultimi anni. Mi è mancata davvero tanto.

Raggiungiamo la mensa siccome è ora di pranzo. Individuo una chioma fucsia tra la folla.
Mi rivolgo alla bionda. «Sicura di non voler stare al nostro tavolo? Isy, Ben e Noah sono davvero simpatici», le chiedo. Di sicuro lo sono più di quelli con cui condivide il posto ogni santo giorno.

Le mani stringono le bretelle, scrolla le spalle. «Non posso piantare in asso Liam e Ryan», dice, guardandoli da lontano.

Annuisco. «D'accordo, allora ci sentiamo più tardi»

Si porta due dita alla fronte e mi fa il saluto militare, poi si allontana verso il suo fidanzato. Anch'io faccio come lei e mi destreggio tra la gente per arrivare dai miei amici.

Ho degli amici, mi ripeto.

Non so perché, ma questo pensiero mi fa sentire felice.

I gemelli sono di spalle, ma Noah sembra avvertire la mia presenza e indirizza lo sguardo su di me. Sorride e sposta la sedia alla sua sinistra, facendomi segno di sedermi vicino a lui.
«Buongiorno, Miss»

Mi accomodo, lisciando il tessuto della gonna. «Ehi, oggi non sei venuto a lezione di filosofia»

Non mi sfugge il risolino che Ben tenta di nascondere. Noah lo ammonisce con lo sguardo, io e Isy – che sta finendo il suo budino – non capiamo questa conversazione silenziosa.
«Ehm, ehi, sì, sapete? Ci siamo anche noi due qui», fa notare indicando ripetutamente se stessa e me.

Ben se ne lava le mani, alzandole. È occupato a masticare il suo panino. Noah si schiarisce la voce e cerca una posizione comoda senza smettere di muoversi. «Sì, be', ho saltato per andare a fumarmi una sigaretta», mi risponde.

Il mio sguardo inquisitore lo dovrebbe conoscere. Sa che io so che lui non sta dicendo tutta la verità.

Sbuffa. «Ero in compagnia di Evie»

La consapevolezza mi colpisce in pieno petto. «Oh»
Qualcosa mi si agita nello stomaco e mi sento stupida, perché, mentre lui era in compagnia di un'altra ragazza, io ho preso appunti anche per lui.
«Be', capisco. Sta antipatica a me, non a te», blatero.

Insomma, lui è libero di frequentare chi gli pare, no? Perché dovrebbe importarmi qualcosa?

«Non mangi?», chiede Isabelle.

Scuoto il capo. «Stamattina ho dimenticato di prendere il pranzo», mento. In verità mi è passato l'appetito.

«Ehi, ma di cosa stanno parlando tutti?», mormora Ben con la bocca ancora piena.

Regina delle NeviDove le storie prendono vita. Scoprilo ora