Pᴀɪɢᴇ
Il tempo vola in fretta quando sei felice e ti diverti. Novembre viene spazzato via in un batter d'occhio per far posto a dicembre, e questo vuol dire solo una cosa.
Natale.
È il mio periodo dell'anno preferito. Lo si percepisce nell'aria, impregnata di cannella e profumo di biscotti appena sfornati; nelle luminarie e nelle decorazioni che invadono le strade; nelle persone che escono dai negozi con le mani colme di pacchetti regalo. Ma, più di tutto, lo si avverte nelle canzoni che risuonano ovunque.Qui a L.A. le temperature si sono abbassate, ma fortunatamente non soffia alcun vento gelido né tantomeno nevica. Anzi, proprio oggi batte un sole tiepido che riscalda la pelle.
Manca poco alle vacanze e tutti a scuola sono in fermento per il tanto atteso Ballo di Natale, organizzato ovviamente da Isabelle e da tutto il comitato studentesco. È già il secondo evento che lei gestisce quest'anno, e dire che sia adorata da tutti è un eufemismo.
«Allora, come procedono i preparativi per il ballo?», le chiedo, sorseggiando il mio amato caffelatte.
È tardo pomeriggio, a quest'ora si tengono gli allenamenti di rugby, gli ultimi prima della pausa. Noto Chloe preparare assieme alle cheerleader una coreografia di cui mi ha accennato, mentre i ragazzi corrono per il campo facendo i loro esercizi abitudinali.
«Tutto bene. Domani andremo a prendere i festoni e le decorazioni per allestire la palestra», mi informa Isy, con aria serena.
«Ieri sono cominciate ad arrivare le prime proposte», ridacchio, ripensandoci. Cartelloni giganti e mazzi di fiori: un perfetto evento in stile americano. Del resto, questa dovrebbe essere la terra dei sogni, no?
Isy arrossisce violentemente, insospettendomi all'istante. «Qualcuno ne ha fatta una a te?», ipotizzo, un pizzico elettrizzata.«Be', sì, insomma...», balbetta, guardandosi intorno imbarazzata.
Questa sua sceneggiata mi fa sbucare un minuscolo sorrisino sul viso. «Ehi, guarda che non c'è nulla di male!»
A questa mia affermazione conficca i denti nel labbro e storce il viso in un'espressione contraddicente. «Mhmh, non ci sarebbe nulla di male... nemmeno se stessimo parlando di Ryan?»
Oh.
Okay, questo è stato inaspettato.«Ryan?», dal tono della mia voce traspare una nota d'incredulità. Dopo tutto il casino che ha combinato? Il mio corpo entra in stato "allerta" e la mia mente escogita già un piano per scoprire quali siano le sue reali intenzioni.
Isabelle si mette a braccia conserte, volgendo lo sguardo verso i ragazzi che giocano in campo. «Qualche giorno fa, dopo una riunione del comitato, tutti se n'erano andati ed eravamo rimasti solo io e lui. All'improvviso ha tirato fuori un mazzo di margherite - si era ricordato che mi piacevano - e me lo ha chiesto», mi spiega. «Si è scusato di nuovo, ribadendo il concetto che è stato un grande stupido eccetera, eccetera»
«E tu cosa hai risposto?», la curiosità ha la meglio e la domanda mi scappa di bocca.
Lei si stringe nelle spalle e si sporge appena un po' oltre la ringhiera che delimita gli spalti. «Gli ho detto che ci avrei pensato»
Il sesto senso femminile mi suggerisce che c'è altro sotto. «A te lui piace ancora?»
Isabelle si lascia andare ad uno di quei sospiri che, tradotti, stanno a significare "Bella domanda". «Avrà anche tanti difetti e, pur essendo il deficiente che è... mi piace lo stesso.» ammette. «Alla fine lo capisco, sai?»
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Regina delle Nevi
Genç Kurgu«Sono le persone giuste che colorano la tua vita» «𝐀𝐧𝐝 𝐭𝐡𝐞 𝐭𝐞𝐚𝐫𝐬 𝐜𝐨𝐦𝐞 𝐬𝐭𝐫𝐞𝐚𝐦𝐢𝐧𝐠 𝐝𝐨𝐰𝐧 𝐲𝐨𝐮𝐫 𝐟𝐚𝐜𝐞 𝐖𝐡𝐞𝐧 𝐲𝐨𝐮 𝐥𝐨𝐬𝐞 𝐬𝐨𝐦𝐞𝐭𝐡𝐢𝐧𝐠 𝐲𝐨𝐮 𝐜𝐚𝐧'𝐭 𝐫𝐞𝐩𝐥𝐚𝐜𝐞 𝐖𝐡𝐞𝐧 𝐲𝐨𝐮 𝐥𝐨𝐯𝐞 𝐬𝐨𝐦𝐞𝐨𝐧𝐞, �...