1. La fine di un'era

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Ce l'aveva fatta, Harry Potter aveva sconfitto Lord Voldemort. Il ragazzo stava ancora osservando il corpo steso, senza vita, non riusciva a credere che era tutto finito: d'ora in poi nessuno si sarebbe dovuto più preoccupare di nulla. D'improvviso sentì una mano sulla spalla destra e si voltò cautamente. Era Ron, che si accovacciò all'istante, i due si guardarono e si abbracciarono <amico andiamo in Sala Grande, Madame Pomfey sta medicando le ferite a tutti> disse. Harry annuì debolmente, non aveva la forza di parlare, si appoggiò all'amico e si alzò lasciando il corpo inerte davanti a lui, solo. Nel tragitto nessuno parlò, ad Hogwarts regnava solo il silenzio, mentre i due si avvicinavano al Castello -o almeno a quello che ne rimaneva-, i pianti e i singhiozzi si facevano sempre più vivi e forti. Harry sembrò non accorgersi di niente, era occupato a fissare le macerie sottostanti e cosa dire o fare una volta entrato in Sala Grande; la cosa che lo stupiva più di tutto, in quel momento, era vedere che Ron gli rivolgeva ancora la parola, non ostante ciò che era appena successo a Fred. 

Varcata la soglia della Sala Grande, il moro fece qualche passo indietro rispetto all'amico ma lo seguì. Ron si diresse immediatamente dalla sua famiglia, abbracciò George e poi Ginny, Ginny... Pensò Harry, quanti ricordi passarono nella sua mente. 

<Ginny!> bisbigliò precipitandosi verso di lei. <Ginny! Dimmi che non sei morta! Ti prego dimmi che non sei morta!>. Poggiò la bacchetta accanto a sé prese la ragazzina per le spalle e la voltò. Aveva il volto bianco e freddo come l'alabastro ma gli occhi erano chiusi, il che significava che non era Pietrificata. Ma allora, voleva dire che era...? <Ginny, ti prego, svegliati> bisbigliò disperato, scuotendola. La testa di Ginny ciondolò inerte.

Harry si stava dirigendo verso la Sala Comune Grifondoro, per un attimo esitò ad entrare ma si fece coraggio e pronunciò la parola d'ordine <Quid agis> fece incerto alla Signora Grassa. <Lo vedrai> ricevette in risposta, il ritratto si aprì e lui varcò la soglia. <Abbiamo vinto> gridò Ron esibendo la Coppa d'argento. <Quattrocentocinquanta a cento quaranta>. Harry si guardò intorno e incrociò lo sguardo di Ginny che gli correva incontro: i due si abbracciarono. E senza riflettere, senza averlo premeditato, senza preoccuparsi del fatto che cinquanta persone li stavano guardando, Harry la baciò. Dopo parecchi istanti o forse parecchi giorni di sole, si separarono. Dai grifoni partirono una serie di fischi, Harry guardò sopra la testa di Ginny e vide Dean Thomas che teneva in mano un bicchiere infranto e Romilda Vane tutta rossa in viso dalla rabbia. Harry incrociò lo sguardo di Hermione che era raggiante, poi si spostò su Ron che gli lanciò un'occhiata da 'Be' se proprio devi... '. Il ragazzo corvino rivolse a Ginny un sorriso a trentadue denti e le fece cenno di uscire dalla Sala Comune

Senza rendersene conto di dove stesse andando, Harry si trovò immobile davanti alla famiglia Weasley, voleva abbracciare Ginny, voleva farle sapere che lui in quella stanza la capiva più di chiunque altro, ma non ci riuscì. Il portone della Sala Grande si spalancò e la Professoressa Mc Gonagall percorse la navata centrale a passo deciso verso madame Pomfey. Il silenzio fu rotto dai signori Weasley che cercarono di non richiamare l'attenzione, <Harry, c'è l'hai fatta!>, <Siamo molto fieri di te Harry> fece il signor Weasley. Ma com'era possibile? Si chiese il moro, Fred era morto per colpa sua e loro ancora gli parlavano come se nulla fosse. <Grazie signori Weasley, ma io non cred... > non riuscì a finire la frase che Ron rese parola, <Harry non pensarlo nemmeno, non è colpa tua se...> fece una piccola pausa e i suoi occhi diventarono lucidi, <... Insomma... Fred non c'è più. L'unico ad avere colpa è Voldemort e ora è morto, non possiamo che ringraziarti per averci liberato da lui>. Hermione raggiunse il rosso e gli mise una mano attorno al fianco nel tentativo di consolarlo. Harry si sentì il cuore un po' più leggero, si diresse verso Ginny, aveva bisogno di parlarle di quello che sentiva perché sapeva che lei come lui più di chiunque altro lo capiva a pieno, Harry guardò la signora Weasley e George che capirono subito, i Weasley andarono incontro alla Professoressa Mc Gonagall. Harry si avvicinò alla rossa, si sedette accanto a lei e sussurrò: <Hey Gin, so come ti senti in questo momento, ti andrebbe di fare sue passi verso il Lago Nero, vorrei parlarti>. Gli occhi di Ginny si illuminarono, 'allora c'è una piccola speranza', pensò alzando leggermente o sguardo, <D'accordo Harry, anche io vorrei dirti una cosa>. Il ragazzo tese la mano tremante verso e lei la prese, i due uscirono dalla Sala Grande mano nella mano, diretti verso il Lago Nero. Si prosperava una lunga chiacchierata...

Nota autrice:

Ciao popolo di Wattpad, con questi flashback ho voluto citare alla lettera dei passi dei libri, il primo dalla Camera dei Segreti, nel momento in cui Harry entra dal portone e trova Ginny stesa a terra. Il secondo, dal Principe Mezzosangue, quando Harry torna dalla punizione di Piton dopo l'ultima partita della stagione di Quiddich del sesto anno. Spero di avervi fatto riavvicinare ai libri, mi raccomando leggeteli.


LIKE JAMES AND LILY- HINNYDove le storie prendono vita. Scoprilo ora