46. 17/04/2005 La nascita

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Nei mesi successivi Ginny si prese una pausa dalla squadra e ogni giorno Hermione le faceva compagnia fin quando Harry e Ron tornavano dal Ministero. <ciao Herm>, <ciao Ginny, come stai?>, <non bene, Harry è sempre al Ministero e poi non sono al massimo delle mie prestazioni> si lamentò Ginny. <è normale che tu non ti senta bene però devi tenere duro> la tranquillizzò l'amica, <vuoi un tè?> aggiunse, <si grazie, comunque ti dicevo, non mi piace che Harry non sia qui> disse la rossa, <anche a me da fastidio che Ron sia sempre al Ministero, ma è il loro lavoro> osservò Hermione, Ginny non riuscì a controbattere che Harry varcò la porta d'ingresso, <parli del diavolo...> cominciò la riccia alzandosi dalla poltrona, <ciao ragazzi...> concluse Hermione ridendo. <che è successo?> chiese Harry raggiungendo sua moglie e la sua migliore amica, <niente> mentì la riccia, <ci vediamo domani Gin, ciao Harry> disse Hermione Smaterializzandosi all'istante. <che è successo?> chiese di nuovo il moro, stavamo parlando di te e di Ron: siete sempre al Ministero e da un mese a questa parte non siete mai a casa> disse Ginny tutto d'un fiato senza nemmeno rendersi conto di ciò che aveva appena detto. <lo so, non volevo dirtelo per non spaventarti ma ci sono alcuni gruppi di Mangiamorte in libertà> confessò lui, <ancora?>  chiese lei incredula, <si> rispose lui, <perché non me lo hai detto?>, <non volevo spaventarti> ripeté lui. <va bene, ma adesso dove sono?> domandò nuovamente lei, <quasi tutti ad Azkaban però non dovrò più preoccuparmene perché ho preso una settimana di permesso>. <davvero?> chiese lei con gli occhi lucidi, <davvero> confermò lui. 

Il giorno dopo Harry si alzò molto presto preparò la colazione per Ginny e si diresse in camera. <buongiorno amore, dormito bene?> chiese Harry con un sussurro avvicinandosi a sua moglie, <non bene, James mi sta facendo impazzire> rispose lei. <sarà un bambino molto attivo> osservò il moro, <spero che questi dolori finiscano al più presto> disse Ginny, <mancano tre mesi, tieni duro, puoi farcela> la rassicurò lui, <grazie, ti amo> disse lei prendendo la colazione. <anche io, che ne pensi se andiamo a fare un giro?> chiese Harry, <mh va bene mi farebbe piacere distrarmi un po'>.  Dopo il pranzo Ginny invitò Hermione e Ron per passare il pomeriggio insieme. I ragazzi passarono l'intero pomeriggio a Digon Alley, Harry e Ron stavano parlando dell'esame di guida Babbana, Hermione e Ginny erano attente ad osservare le vetrine dei negozi per bambini. <guarda questa tutina rossa!> disse la riccia guardando il completino, <Harry guarda che bello questo!> esclamò la rossa attirando l'attenzione di suo marito, <aspettami qui vado a prenderlo> disse lui entrando nel negozio.

I mesi passarono, ormai Ginny era all'ottavo mese e la sua pancia era cresciuta notevolmente, Harry rimase accanto a sua moglie per tutto il mese, ormai era abituato a sbalzi d'umore ed era sempre lì per consolarla. <sono una balena> si lamentò lei guardandosi allo specchio, <non dire così sei sempre bellissima> disse Harry. <non è vero, guarda le mie gambe>, <si invece> insisté lui, <lo dici solo per farmi stare meglio>, <no, lo dico perché lo penso> continuò lui e la zittì baciandola. <dobbiamo preparare la valigia per il San Mungo> disse Ginny staccandosi, <di già? Manca un mese> esclamò Harry, <voglio assicurarmi di avere tutto> tentò di giustificarsi lei. <cosa vuoi portare?> domando il moro, <le tutine per il parto e per i vari cambi in ospedale, i pannolini, una coperta che mi ha portato Hermione un paio di giorni fa, le lenzuola che stanno su in camera di James e degli asciugamani> disse la rossa. Insieme, i due fecero una lista con tutto l'occorrente e riempirono due borsoni, uno per Ginny e l'altro per James. 

Nelle settimane successive Ginny cominciò ad avere molta ansia e malgrado tutti in famiglia cercassero di tranquillizzarla lei diceva solo una frase: <è ovvio, non devi partorire tu!>. La signora Weasley la capiva più di tutti, <Ginny devi tranquillizzarti, anche se la gravidanza non è andata come volevi vedrai che il parto sarà più tranquillo> disse sua madre un pomeriggio alla Tana. <non lo so mamma, ho un po' di paura> confessò la rossa, <anche io ne avevo quando ho partorito la prima volta, è normale, ma tutto quello che verrà dopo sarà fantastico, fidati. Ti dimenticherai immediatamente di tutto il dolore del travaglio> la rassicurò sua madre. <grazie mamma> disse la rossa abbracciandola. Più in ansia di tutti però, era Harry, Ginny lo aveva notato e malgrado cercasse di parlare con lui, Harry cercava sempre di cambiare discorso oppure vagava sull'argomento. <di solito capisco subito cosa c'è che non va, ma questa volta lo sta nascondendo veramente bene> disse Ginny a Hermione, <devi assolutamente parlarci!> esclamò la riccia all'amica. <lo so, ma ogni volta trova una scusa> si lamentò la rossa, <mancano quindici giorni al parto, c'è troppa tensione e ansia> osservò Hermione, <so anche questo, infatti stasera gli parlerò costi quel che costi> disse Ginny convinta. Più tardi Harry tornò a Grimmuld Place e Hermione rivolse un ultimo sguardo alla sua migliore amica prima di salutare l'amico e Smaterializzarsi, lasciando i due da soli. <dobbiamo parlare> disse subito la rossa, <dimmi amore, cosa è successo?> chiese lui anche se sapeva dove sarebbe andata a parare sua moglie. <cosa ti sta succedendo? Perché stai così> domandò senza alcuni giri di parole, <sto bene> mentì lui. <non è vero> disse lei squadrandolo, <e se non fossi un buon padre?> domandò sospirando, <io non ho mai potuto avere una figura paterna> continuò. <Harry, neanche io sono mai stata madre, sarà un'esperienza nuova per entrambi che cominceremo insieme>, <lo so, ma tu hai avuto una figura materna nella tua vita da osservare>. <sarai un padre fantastico e poi tutti possono sbagliare, siamo umani, nessuno è perfetto> cercò di tranquillizzarlo Ginny, <grazie> disse Harry abbracciandola forte, <di niente> rispose lei stringendosi di più. <anche tu sarai una madre fantastica> disse il moro, <lo spero davvero> sospirò la rossa, <dobbiamo finire di preparare la valigia> aggiunse, <andiamo> rispose lui. 

<Gin, hai preso tutto?> chiese Harry impaziente, <si ho preso tutto> rispose lei raggiungendo il moro vicino alla porta. <dobbiamo portare davvero tutta questa roba?> domandò lui, <si, ho chiesto alla mamma, ho fatto una lista di tutto quello che devo portare> spiegò la rossa. Harry cominciò a caricare tutto in macchina, quasi non c'era più posto ma finalmente erano pronti per andare al San Mungo, <cominci ad avere ansia?> chiese il moro, <un po'> confessò Ginny, <io ci sarò durante tutto il parto, non vi lascerò soli un attimo> disse Harry baciandola. <grazie> riuscì a dire debolmente. Quando arrivarono al San Mungo, Ginny venne ricoverata immediatamente e Harry sistemò tutto ciò che avevano portato. I due trascorsero tutta la giornata insieme e dopo la cena Harry salutò Ginny e tornò a Grimmuld Place. Dopo due giorni Harry venne chiamato urgentemente al San Mungo: si erano rotte le acque, il moro accorse subito in ospedale, mandò un Patronus a Ron e si precipitò in sala parto dov'era ricoverata sua moglie. <Harry!> esclamò Ginny, <siamo in travaglio> disse il Guaritore che era nella stanza. Ginny cominciò ad accusare un dolore molto forte, <signora deve spingere!> urlò il Guaritore cercando di sovrastare le grida di Ginny. Istintivamente Harry le prese la mano e tentava di tranquillizzarla, <sta tranquilla, respira, puoi farcela> diceva lui, la rossa continuava a respirare profondamente fino a quando, dopo mezz'ora cacciò un urlo seguito dal pianto di un bambino: era nato James. 

Dopo un paio d'ore di controlli, due Guaritori tornarono con James in braccio, <allora ufficializziamo!> disse esibendo due strisce, James Sirius Potter, nato il diciassette aprile duemilacinque, alle ore sette>. Harry prese il braccialetto e lo chiuse attorno al polso del bambino. Il Guaritore consegnò un braccialetto anche a Ginny, <tra due giorni la dimettiamo signora> aggiunse raggiungendo la porta della stanza <grazie mille> disse lei sistemandosi sul cuscino. <grazie mille per tutto> disse Harry stringendo la mano ai Guaritori lì vicino, <di niente signori Potter> e il Guaritore uscì dalla stanza. <è uguale a te> sussurrò rivolgendosi a Harry, <è vero, però adesso devi riposare ti sei stancata parecchio> disse lui prendendo il fagottino dalle braccia di sua moglie. <non sono stanca> ribatté lei sbadigliando, <ci vediamo dopo, mamma> disse Harry uscendo dalla stanza con James. Ginny fece un debole sorriso verso la porta che si stava chiudendo e chiuse gli occhi. 


LIKE JAMES AND LILY- HINNYDove le storie prendono vita. Scoprilo ora