_09_ Risveglio

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POV Dafne
(CrissyCreme)

Rimasi a parlare con Jimin per ore, fino a quando mi accorsi che gli si chiudevano gli occhi e che la sua attenzione veniva meno, decisi quindi di salutarlo, abbracciandolo, e uscii dalla sua calorosa ed intima casetta

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Rimasi a parlare con Jimin per ore, fino a quando mi accorsi che gli si chiudevano gli occhi e che la sua attenzione veniva meno, decisi quindi di salutarlo, abbracciandolo, e uscii dalla sua calorosa ed intima casetta.
 
Con lui parlai soprattutto dell’incontro con l’umano, evitai ovviamente di ricordare ciò che era accaduto un secolo prima a causa della Perla Nera, era un argomento che lo faceva soffrire ogni volta, tanto era il rammarico di non aver potuto fare niente per impedirlo.

Il sapere, poi, di non poter rimediare senza causare nuovamente numerose perdite da entrambe le parti, umani e magici, non facilitava la rassegnazione.
 
Io e lui ne avevamo discusso, tanto, e purtroppo inutilmente, la legge di vivere come popolo nascosto era stata l’unica soluzione attuabile.

Jimin amava gli umani, amava circondarsi della loro compagnia, si divertiva insieme a loro e, credo, che se avesse potuto scegliere con quale popolo vivere avrebbe scelto il loro.

Ma le fattezze fisiche, le orecchie e le mani, i poteri magici che possedeva lo etichettavano come appartenente a questo popolo, un popolo immortale la cui vita era legata indissolubilmente alla vegetazione della foresta a cui apparteneva.
 
Io, a differenza di Jimin, amavo la solitudine, il silenzio… il respiro degli alberi ed il verso degli animali rendevano la mia vita sufficientemente piena e felice di essere vissuta.
Sentivo di poter vivere solo qui e da nessun’altra parte.
 
Una vita noiosa” mi diceva tante volte… ma io non ne conosco altre e pertanto non ne sento né il bisogno né la mancanza.
 
Aspetta di innamorarti e poi mi dirai” altra frase che spesso mi ripete Jimin, guardandomi con i suoi occhi vispi e furbi.
 
In effetti non mi sono mai innamorata, tante fatine del bosco si infatuano, ricambiate o meno, di elfi o folletti, alcune anche dei gnomi di montagna, e non vedono l’ora di starci insieme, di fare l’amore con loro.

Io, invece, al solo parlarne arrossisco ogni volta … sembro davvero una sempliciotta, una bambina, quando in realtà ho già 120 anni… Ok, vero, senza esperienza ma non sono proprio una sprovveduta… so “ascoltare”, molto più di una qualsiasi altra fata.
 
La pratica è tutta un’altra cosa!” sempre affermazioni del mio amico ibrido che non perdeva mai occasione per affermare che essere vergine non era una qualità, ma una mancanza.
 
Le sue parole di poco fa mi tornarono alla mente, imporporandomi nuovamente le guance:
 
🐥 Così hai il cuore che ti batte a mille per quell’umano? Non mi dire che ti sei innamorata a prima vista? Questa si che è bella!!! La mia innocente fatina luminosa ha una cotta per un umano.-
 
Io innamorata? Impossibile!
 
Istintivamente la mia mente cercò l’immagine del corvino dagli occhi scuri e profondi…
Aumentai la velocità, aiutandomi anche con le ali per raggiungere la Cascata delle Lucciole nel più breve tempo possibile, volevo sdraiarmi e sognare… sognarlo in santa pace.
 
Purtroppo, però, mi accorsi che il sole era già alto, la mattina già iniziata ed io fata solare non potevo andare a dormire, avevo i miei doveri quotidiani da portare avanti.

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