𝒸𝒽𝒶𝓅𝓉ℯ𝓇 36

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Jungkook

Era tutto così nuovo per me, tutto così strano.

Avrei dovuto fare le cose con calma per abituarmi a questa nuova esperienza della mia vita... ma non ce la facevo. Sentivo Jimin come una calamita ed io venivo attratto sempre di più da lui.

«Mi sei mancato» lo abbracciai lasciandogli un bacio sui capelli.

Aveva di nuovo usato quello shampoo che mi faceva impazzire. Era dannatamente buono ed era così dannatamente adatto a lui.

Era appena rientrato dall'università. Prima di andarci mi aveva detto che avrebbe dovuto fare ben 3 prove scritte per accedere ai prossimi esami.

Ma nonostante la giornata stancante che aveva avuto rimaneva comunque perfetto.

«Te l'ho mai detto che sei bellissimo?»

Si paralizzò fra le mie braccia

«Non te l'ho mai detto?»

Lui scosse la testa allargando sempre di più il suo sorriso. Era perso, come me d'altronde.

«Ma l'ho sempre pensato. Sei bellissimo Jimin» confessai lasciandogli un bacio a fior di labbra

«Com'è andata oggi quindi?»

«Bene, ho preso 30 su 30 a tutte le prove»

«Ma sei stato bravissimo! E visto che già me lo aspettavo, oggi sono uscito prima dall'università per preparare un buon pranzetto per festeggiare»

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Andammo a fare una passeggiata in un parco poco distante da casa mia. Ci fermammo sotto un albero, seduti sull'erba, a goderci quel silenzio così rilassante.

Poco lontano da noi c'erano una marea di bambini che giocavano a palla, coppie che camminavano mano nella mano, famiglie che passavano insieme quella bellissima giornata.

Mi sembrava un altro mondo, letteralmente. Prima vedevo tutto con negatività, odiavo andare al parco, vedere tutte quelle coppie sbaciucchiarsi, non c'era mai una giornata che andasse per il verso giusto.

Mentre da quando Jimin era entrato nella mia vita, e ancora di più quando dichiarammo i nostri sentimenti, tutto sembrò trasformarsi. Era riuscito a trascinarmi nel suo mondo. Quello fatto di tanta luce, dolcezza, tenerezza.

Ma non mi aveva trascinato con forza, assolutamente no. A tratti era insicuro ed impaurito anche lui. Mi aveva solo accompagnato, mi aveva teso la mano fin dal primo momento, anche se inizialmente con un po' di titubanza, e pian piano mi sono lasciato andare.

Col passare del tempo ho capito che quella mano mi avrebbe portato da lui. E io volevo lui. Nonostante l'avessi capito un po' in ritardo... mi resi conto che volevo solo e soltanto lui. E questa convinzione diventava sempre più forte col passare dei giorni.

Più il tempo passava, più mi rendevo conto che mi ero innamorato di Jimin. Per davvero.

«Hey Jimin»

«Mh?» si girò verso di me

«Lì c'è un carretto che fa lo zucchero filato. Andiamo a prenderne uno?»

Potei chiaramente vedere i suoi occhi illuminarsi.

Grazie al tempo passato insieme a lui avevo anche capito che Jimin era un ragazzo semplice. Non servivano fuochi d'artificio nè infiniti bouquet di rose rosse per fargli sciogliere il cuore e renderlo felice.

Bastava comprargli una semplice mela caramellata, preparargli la colazione prima di andare in università, riempirlo di bacini sulle guance. Cose apparentemente semplici ma che per lui significavano tanto.

«Assolutamente sì!»

Così ci avviciniamo a quel carretto.

«Come lo volete?» ci chiese il proprietario

Sia io che Jimin rimanemmo un po' interdetti dopo quella domanda. Che diamine significava "come lo volete"? Vogliamo un semplice zucchero filato cazzo.

«Qui facciamo zucchero filato con diverse forme e colori. Potete scegliere quello che volete sia per forma, ovviamente nei limiti del possibile, e colore. Scegliete e ditemi pure» si spiegò lui, avendoci visti chiaramente in difficoltà

«Ok, allora per lui un cuore rosso» parlai io scegliendone uno per Jimin.

«Oh, allora per lui invece un cuore giallo»

«Perfetto, due minuti e saranno pronti»

«Grazie per averlo scelto per me... è dolce» si girò verso di me arrossendo ed affondando il viso nel mio petto

«Sapevo che lo avresti apprezzato, ne sono felice... ma come mai tu hai scelto per me un cuore giallo

«Non conosci l'espressione "yellow" per riferirsi a una persona? Quando si dice "la mia persona gialla"?» sorrise imbarazzato

«No, cosa significa?» vedendo le sue guance rosse avevo capito fosse una cosa dolce, una cosa da Jimin.

«Beh, in questo caso tu saresti il mio yellow. Tu sei la mia persona gialla. La persona speciale che ha cambiato parte della mia vita... e che è la ragione della mia felicità»

«Jimin-» sorrisi.

Semplicemente sorrisi. Non sapevo cos'altro fare. Questa si che mi aveva spiazzato.

Jimin era sempre stato così dolce, ma questo... questo era davvero tanto speciale.

Lui notò il mio momento di "panico" e posò le sue labbra sulle mie baciandomi dolcemente

«Ecco a voi» ridacchiò il proprietario avendo assistito a quella scena

Noi due leggermente imbarazzati per essere stati beccati proprio durante un nostro momento intimo, afferrammo i due bastoncini e ci allontanammo da quel carretto

«È buonissimo» si leccò i baffi

«Ce n'è un pochino qui» gli indicai il punto sulla mia faccia

«Ma no, non hai niente»

«Intendevo su di te scemo, hai un po' di zucchero qui...» mi avvicinai lentamente a lui inglobando il suo labbro inferiore tra le mie labbra e succhiandolo «...tolto»

«Kook...» ansimò sorpreso ed io mi staccai

«Adesso anche io ho un soprannome?! Finalmente!»

«Ma vaffanculo tu li odiavi!» ridacchiò

«Infatti li odio. Tutti tranne il mio detto da te» lo baciai nuovamente, avvicinandolo a me.

BABYSITTER | jikookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora