Capitolo 13

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Boris POV.


Afferro la bottiglia d'acqua e la trangugio tutta in un sorso, sospirando di sollievo.

- Ci hai dato dentro oggi. Frustrazione sessuale? –

Sospiro, afferrando al volo l'asciugamano che mi lancia, asciugandomi.

- Quella dovresti averla tu visto che hai un figlio piccolo che si sveglia di notte-

Il sorriso malizioso che mi scocca la dice lunga su come stanno le cose.

Scuoto la testa.

- Sei terribile-

- Lo so. Sono una persona assolutamente da evitare. Proprio una brutta persona –

Scuoto la testa, lanciandogli contro l'asciugamano, che prende al volo, lanciandomi un occhiata divertita.

- Come vanno le cose con la piccola cameriera? –

Faccio una smorfia.

- Inizio a sospettare che la sua vita sia stata tutto fuorché rose e fiori –

- Che cosa hai scoperto? –

- A quanto pare i suoi genitori l'hanno allevata per essere perfetta. Non le era concesso nemmeno scegliere i suoi abiti. Pensa che ha un intera cabina armadio piena di abiti dei migliori stilisti, alcuni ancora con l'etichetta attaccata, ma nessuno scelto da lei –

Aggrotta la fronte, lanciando l'asciugamano nel cesto della biancheria sporca.

- E chi li avrebbe scelti? –

- Sua madre. Lei doveva solo essere la bambola perfetta, pronta ad essere data in sposa per aumentare il prestigio e potere della famiglia-

- Ho sempre pensato che fosse un figlio di puttana, ma non sino a questo punto. Sono contento di averlo fatto fuori e con lui quella strega di sua moglie-

Annuisco.

- Cosa intendi fare quindi? –

Mi stringo nelle spalle.

- La cosa migliore che possa fare in questo momento: ridarle la sua libertà. E questo vuol dire permetterle di proseguire il suo sogno di diventare una stilista di moda. È brava sai? –

- Non dirlo a Grace, potrebbe approfittarne –

Ridacchio.

- La poveretta ha diritto ad un anno di shopping per tutto ciò che le hai fatto passare-

Sorride, gli occhi luccicanti di malizia.

- Non è colpa mia se indossa biancheria di fine Ottocento! –

Scoppiamo a ridere.


Irina POV.


Osservo ancora incredula le mie cose sistemate nel "mio ufficio", una stanza destinata a me e alle mie creazioni. Più di quanto abbia mai avuto nella mia stessa casa.

Aggrotto la fronte al pensiero del nostro ultimo discorso. Posso finalmente essere realmente me stessa e non una proiezioni dei desideri di qualcun altro? Sarebbe meraviglioso, anche troppo per essere vero.

Sospiro.

Sarà meglio mettermi al lavoro, ho ancora scatoloni da aprire e cose da sistemare.

-Wow! Un trasloco in piena regola! -

A maid for the mobster(mafia serie4) COMPLETADove le storie prendono vita. Scoprilo ora