Capitolo 37

6.5K 296 28
                                    



Sasha POV.


Riapro gli occhi per poi richiuderli immediatamente a causa della luce intensa che colpisce il mio volto. Li riapro lentamente, guardandomi intorno senza riconoscere la stanza dove mi sono risvegliata, per poi sobbalzare al rumore della porta che viene aperta. Il mio sguardo saetta in quella direzione per incontrare lo sguardo sereno di una cameriera con in mano un vassoio.

- Buongiorno, finalmente si è svegliata. Le ho portato il pranzo, deve essere affamata –

Sgrano gli occhi.

Il pranzo? E che cosa è quell'accento che sento anche se parla inglese?

La vedo posare il vassoio su un tavolo accanto al letto per poi voltarsi verso di me, sorridendo.

- Posso aiutarla a sedersi? –

Sbatto le palpebre, ma annuisco, guardinga.

La vedo sorridere, per poi aiutarmi a mettermi seduta con una delicatezza che si usa per un neonato.

- Ecco qui, ora è più comoda. Mi raccomando, cerchi di mangiare tutto quello che trova nel vassoio, la dottoressa si è raccomandata di sforzarsi anche se non ha fame –

Dottoressa? Dove sono finita?

La porta che viene aperta nuovamente attira la mia attenzione. Il mio sguardo si posa sull'uomo vestito di nero che sembra uscito da una rivista di moda. Gli occhi scuri si posano su di me, passandomi in rassegna come un pezzo di carne in macelleria. Reprimo l'impulso di fuggire, anche perché non so dove mi trovo, quindi non avrebbe molto senso. Senza contare le vertebre rotte.

- Lasciaci-

La cameriera fa un inchino e lascia la stanza.

Deglutisco, osservando i suoi movimenti, pronta a scattare al primo cenno di pericolo, vertebre rotte o meno. Non mi arrenderò senza lottare.

- Sembri pronta a combattere, anche se sai di non avere nessuna possibilità contro di me. Interessante – Mormora avvicinandosi.

Indietreggio, gemendo quando una fitta di fuoco si fa strada lungo la mia schiena.

- Non fare movimenti bruschi o non guarirai –

- Se tu evitassi di intimidirla, non si sentirebbe minacciata. Allontanati dalla mia paziente –

La voce femminile attira la mia attenzione, mentre un sorriso si fa strada sulle labbra dell'uomo, cogliendomi di sorpresa. Se qualcuno avesse parlato a questo modo all'uomo spregevole che ha reso la mia vita un inferno, ora sarebbe morto. Invece lei non solo è viva, ma mi sta sorridendo.

È giovane, lunghi capelli neri che ha raccolto in una coda, occhi ambrati frangiati da lunghe ciglia e fisico longilineo avvolto da un camice da dottore.

- Non le ho fatto niente. Almeno per ora- Si difende l'uomo che mi ha rapita e drogata.

Lo ignora, sorridendomi, un sorriso sincero.

- Ciao, io sono Esmeralda e sono una dottoressa. Ti ho visitata quando sei arrivata e immagino saprai che hai le vertebre rotte e un ematoma al polmone in via di guarigione. Non so chi ti abbia conciata a questo modo, ma merita di marcire all'inferno per il resto dei suoi giorni –

Sgrano gli occhi.

- Dovrai osservare assoluto riposo. Niente sforzi, non troppe ore in piedi o seduta. La posizione migliore è quella sdraiata almeno fino a quando non ti sarai ripresa. Ti ho prescritto delle pillole, sono antidolorifici, prendili la mattina dopo colazione. Non sono tanto forti da intontirti, non preoccuparti, rimarrai vigile per tutto il tempo, ma allevieranno il dolore. Per quanto riguarda il tuo stato di salute in generale, sei denutrita e il tuo corpo ha bisogno di vitamine che ti ho prescritto. Nulla che un po' di riposo e del buon cibo non rimettano a posto. Ma ciò che mi preoccupa è lo stato del tuo apparato riproduttivo –

A maid for the mobster(mafia serie4) COMPLETADove le storie prendono vita. Scoprilo ora