Capitolo 19

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Boris POV.


Trattengo un sorriso, sorseggiando il vino che ho nel bicchiere, mentre la vedo spiluccare il cibo nel piatto, la tensione che invade il piccolo corpo davanti a me, mentre tenta senza riuscirci di non mostrare l'ansia che la sta mangiando viva.

La ignoro, rivolgendomi a mia figlia.

- A quanto pare qualcuno ha perso e ora deve pagare pegno –

La vedo sobbalzare con la coda dell'occhio, ma mantengo l'attenzione su Davina che solleva la testa, mettendo il broncio.

- Mi hai colpita! –

Scrollo le spalle.

- La prossima volta impara da che parte stare-

- Avete colpito una bambina, vergognatevi! –

Sollevo un sopracciglio, guardando Grace.

- Avete utilizzato come scudo una bambina. Chi è che deve vergognarsi? –

- Dieci a zero per lui, amore-

La vedo sbuffare.

Torno a guardare mia figlia.

- Avete perso, ma visto che sono magnanimo... potrai avere comunque un pacco di caramelle a tua scelta. Ma non le potrai mangiare tutte altrimenti ti sentirai male –

Gli occhi le brillano d'eccitazione.

- Quando possiamo andare a sceglierle? Quando? -

- Se farai la brava anche domani. Appena avranno spazzato le strade –

Annuisce, come la bambina più ubbidiente del mondo.

Sorrido, per poi tornare serio e guardare Dimitri.

- Vorrei invitare i miei questo fine settimana per presentare loro Irina. Cosa ne pensi? –.

- Un pranzo formale? –

Scuoto il capo.

- Preferirei un pranzo intimo, in famiglia. In modo che non debbano sentirsi in soggezione con la tua presenza -

- Io non metto soggezione –

- Continua a crederci, amore –

- Ricorda che devi pagare pegno –

Sgrana gli occhi.

- Per tornare a noi, sono d'accordo. Chiederò ad Anastasia di preparare un pranzo leggero-

Annuisco.

Il mio sguardo torna a posarsi sulla splendida donna accanto a me che sta giocando con il cibo sul piatto.

Sorrido, chinandomi verso di lei.

- Mangia. Avrai bisogno di tutte le tue energie più tardi – Mormoro al suo orecchio, ottenendo l'effetto di farla arrossire e impallidire allo stesso tempo, mentre le dita si stringono sulla forchetta come se ne andasse della sua stessa vita.

Mi lancia un occhiata, per poi riprendere a mangiare.

Soddisfatto, mi volto verso mia figlia che sta combattendo una dura lotta contro la sua bistecca.

Trattengo un sorriso, posando la mano sulla sua.

Solleva lo sguardo e negli occhi verdi scorgo tutta la sua frustrazione.

- Credo sia arrivato il momento di concederti un coltello da "adulti", che dici? –

I suoi occhi si sgranano e seguono il mio gesto quando le porgo il mio coltello. Fortunatamente non è un coltello classico da bistecca, quindi può impugnarlo senza rischiare di tagliarsi un dito.

A maid for the mobster(mafia serie4) COMPLETADove le storie prendono vita. Scoprilo ora