Capitolo 23

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Irina POV.


Mi guardo allo specchio per l'ennesima volta, controllando che la maglietta non mostri nulla di più che le mie gambe, anche se ad essere sincera avrei preferito un pantalone del pigiama.

Un leggero bussare alla porta della cabina armadio mi fa sussultare.

- Hai deciso che dormirai lì dentro? –

Il tono divertito mi fa scuotere la testa. Lancio un'altra occhiata alla mia immagine riflessa allo specchio, poi prendendo un profondo respiro, prendo il coraggio a due mani e apro la porta per ritrovarmi difronte un Dio greco con indosso solo i pantaloni del pigiama pericolosamente in bilico sui fianchi snelli, che mettono in risalto un addome che sembra cesellato nella pietra tanto è perfetto.

- Ti piace ciò che vedi? –

Il tono divertito e lievemente canzonatorio ha l'effetto di far scattare il mio sguardo ad incontrare quello degli occhi verdi, pieni di malizia.

Arrossisco, mordendomi le labbra.

- Se continui così sarà difficile resistere-

Corrugo la fronte.

- Resistere? –

Annuisce.

- Se ti mordi le labbra a quel modo mi viene voglia di baciarti –

- Oh –

Sorride.

- Oh? – Mi motteggia.

Arrossisco ancora di più. Mi schiarisco la gola.

- Beh, uhm. vogliamo andare? –

Un lampo negli occhi verdi.

- Andare dove tesoro? –

Arrossisco, mordendomi le labbra per poi rilasciarle immediatamente quando il suo sguardo si posa su di esse.

Torno a schiarirmi la gola.

I suoi occhi scattano ad incontrare i miei.

- Possiamo? – Chiedo indicando il letto.

Lo vedo nascondere un sorriso, per poi farsi da parte.

- Dopo di te tesoro-

Annuisco, affrettandomi a dirigermi verso il letto per poi infilarmi immediatamente sotto le coperte, coprendomi sino a sotto il mento.

- Sei uscita dalla cabina armadio per fare una tana nel mio letto? – Domanda, facendo il giro e andando a sedersi nella sua parte.

Arrossisco.

- Non mi sto nascondendo-

Solleva un sopracciglio, scostando le coperte e infilandosi a sua volta nel letto.

- Chiedo scusa. Ho avuto questa impressione-

Sbuffo.

Lo osservo con la coda dell'occhio, ma tutto ciò che sta facendo è rimanere appoggiato alla spalliera del letto. Non sembra intenzionato a fare altro.

Deglutisco, giocando con il lenzuolo.

Il silenzio si protrae per quello che sembra un tempo infinito.

Gli lancio un occhiata da sotto le ciglia, ma è ancora nella stessa posizione.

Mi mordo le labbra, pensosa.

Gli lancio un'altra occhiata.

Non sembra voler prendere l'iniziativa.

Sospiro.

A maid for the mobster(mafia serie4) COMPLETADove le storie prendono vita. Scoprilo ora