Capitolo 36

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Boris Pov 


Ad una settimana dalmatrimonio e la mia amabile figlia si è trasformata in un mostro con due teste.Così, dal nulla, sparito il cherubino sorridente, benvenuto un demoniosputafuoco a cui non sta mai bene nulla e soprattutto sembra detestare l'unicapersona che in tutti questi mesi ha amato alla follia: Irina.

Corrugo la fronte quando la vedo rifiutare la colazione che le ha preparato, la sua preferita, quella per cui solo una settimana fa avrebbe fatto salto di gioia.

- Non la voglio la tua stupida colazione!-

Vedo Irina sobbalzare al tono velenoso di mia figlia.

- Dimmi che cosa desideri mangiare e sarò lieta di cucinartelo –

- Non voglio che mi cucini nulla! Voglio solo che tu sparisca dalla faccia della terra!-

- Va bene, adesso basta!-

Il tono non ammette repliche, ma mia figlia si volta, un lampo di sfida negli occhi verdi.

- Lo sapevo che avresti preso le sue difese! Ti odio!- Urla, correndo a rinchiudersi nella sua stanza.

Questo è troppo. Faccio l'atto di seguirla, ma Irina mi blocca.

- E' solo una bambina. Tutti questi cambiamenti hanno un peso su di lei. Vedrai che si calmerà, dalle tempo-

- No, non si calmerà, come non si è calmata da circa una settimana. Ho assistito in silenzio a urla, offese, capricci di vario genere e non sono intervenuto perché volevo che gestissi la situazione, ma ora basta. La situazione ti è sfuggita di mano ed è ora di riportarla nei giusti binari-

- Non punirla, almeno. Lascia che odi me, ma non te –

- Non odierà nessuno dei due, questo te lo assicuro. E il suo comportamento è ingiustificato. Quell'essere maleducato non è mia figlia-

- Bene! Se non sono tua figlia allora posso anche andarmene! – Urla la voce di Davina dalla porta.

Ci voltiamo, il gelo che si fa strada nella stanza.

- Davina io.... –

-Tu non mi vuoi bene! Vuoi bene solo a lei! – Urla, correndo verso la porta e aprendola, uscendo fuori.

- Davina!-

- Mio Dio si prenderà un malanno. Corrile dietro e mettile il cappotto! –

Lo sguardo che le rivolgo la fa indietreggiare.

- Non puoi sempre essere accomodante. Ci vogliono anche le regole – Dichiaro, andando dietro la mia recalcitrante figlia, afferrando nel passaggio, il cappotto.

Mi guardo intorno, ma di lei nessuna traccia.

Sospiro, andando verso le altalene, dove è solita andare a giocare. Ma non è lì.

- Giuro che quando ti prendo ti faccio passare la voglia di scappare, ragazzina – Mormoro tra i denti, scandagliando il terreno vicino. Non può essere andata lontano. Afferro il telefono.

- Voglio una squadra di ricerca in tutto il perimetro della casa. Davina è fuggita e non riesco a trovarla. Nessuno deve avvicinarsi, ci penso io – Ordino, per poi chiudere la chiamata.

Sospiro.

Ho come il sospetto che questo cambiamento sia dovuto ad una certa persona. Ringhio, esasperato, dirigendomi verso il retro della casa, dove sono tenuti i cani che fanno parte della sicurezza. Non che qualcuno abbia mai avuto l'audacia di provare a entrare in questo posto. Ma le precauzioni non sono mai troppe.

A maid for the mobster(mafia serie4) COMPLETADove le storie prendono vita. Scoprilo ora