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Kay si defilò con la coda in mezzo alle gambe verso quella che ormai da due anni chiamava casa.
I sensi di colpa lo perseguitavano, colpevolizzandolo di un crimine che pensava fosse indegno di perdono.

Lei era una creatura così fragile e bellissima.
Quei pochi secondi di contatto erano bastati a scolpirla nella mente.

Si sarebbe torturato giorno e notte per far sì di starle sempre accanto in ogni occasione possibile, di essere il suo lupo guida e di proteggerla da pericoli che lì non potevano esistere.

Ma la cosa che lo metteva in ginocchio più di tutte, era il destino che i suoi compagni avevano in mente per lui, per lei e per tutte loro.

Ma in realtà non pensava a Nicole con uno scopo sessuale, ma come una persona con cui confidarsi, rimanere vicini davanti ad un fuoco e guardare le stelle.

Per lui era sbagliato, per gli altri sarebbe stato giusto.

Appena varcò la soglia, il suo amico Kaleb lo accolse come se avesse fiutato i suoi passi in lontananza.

<< Amico, che faccia >>

Non rispose alla frecciatina, oltrepassò l'uscio e si liberò dal giubbotto pesante.

<< Che mi sono perso? >> chiese Kay per deviare il discorso.

<< Ah, la solita ramanzina. Quel ragazzo non cambierà mai. Rimarrà solo a vita, fidati. >>

<< Magari è proprio quello vuole, non credi? Diamo sempre per scontato che l'orologio biologico giri ugualmente per tutti, che bisogna trovare una casa e fare famiglia. >>

Kay si innervosì, non a causa degli avvenimenti accaduti qualche ora prima, ma dall'agitazione che non riusciva a controllare provocata da Nicole.

Kaleb lo osservò stizzito.
Non era mai capitato che il suo amico alzasse il tono della voce in quella maniera così greve.

<< Magari Kole non vuole trovare una compagna e non vuole crearsi un suo branco! Che cavolo, sembra che la nostra esistenza sia basata unicamente per far continuare la specie ma non è così! Siamo in questo mondo per sopravvivere, non per riprodurci! >>

<< Sì, ma è già stato tutto deciso, lo sai e prima tu e Kole ve lo metterete in testa e prima vivremo tutti meglio.>>
Poi Kaleb alzò le mani in segno di resa, notando come il nervosismo di Kay stesse crescendo visibilmente.

<< Kole è fatto in questo modo e non cambierà mai. Perché per tutti è così difficile accettarlo? Ognuno ha pregi e difetti e Kole è scapestrato e incosciente. Ma davvero non si può riconoscergli niente di buono? Dimentichiamo di quando si è gettato nel lago ghiacciato per salvare uno stupido scoiattolo? Di quando si è perso la prima volta nel bosco perché nessuno voleva andare a raccogliere la legna? È stato coraggioso e noi gli abbiamo dato dello stupido. >>

Non gli sembrava vero di sentirlo parlare il quel modo dell'unico componente del gruppo che nessuno sopportava.

<< Kay... >>

Kaleb cercò di calmarlo, ma ormai la miccia era accesa e niente avrebbe impedito l'esplosione.

<< No! Gli altri non lo sopportano e sai perché? Perché non è affatto come loro! Lui vede il mondo a modo suo, vive come vuole e non come le regole stabilite vogliono che sia! E abbiamo anche il coraggio di prenderlo in giro? Forse è da ammirare. È pazzo perché nessuno ha il coraggio di fare quello che fa lui. Sono stanco di sentire sempre giudicare le persone, di vederle partire con pregiudizi e critiche basate sul niente. >>

IL VILLAGGIO DEI LUPIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora