Maddy si risvegliò con la testa pesante, senza forze e con le tempie che pulsavano dal dolore.
Socchiuse leggermente gli occhi e notò che non fecero fatica ad adattarsi all'ambiente circostante poiché il luogo in cui si trovava, era quasi totalmente buio.Solo una luce fioca attraversava la stanza fuoriuscendo da una ventola per l'aria.
Si guardò intorno con gli occhi semi chiusi e gonfi, provando a capire dove fosse, mentre l'unico suono della ventola che girava lentamente, l'accompagnava in quel supplizio.
Poi un rumore catturò la sua attenzione; il suono continuo di scariche elettriche.Cercò di mettersi in piedi, ma fu un'impresa ardua poiché sentiva le gambe molli, come se non potessero sostenere il suo peso e avvicinandosi alla porta di fronte, sentì che il rumore percepito prima aumentava notevolmente di volume.
La sedia elettrica fu la prima immagine che riuscì ad assegnare a quel rumore terrificante.
Voleva gridare aiuto, gridare il nome di Nicole ma la voce non le uscì. Ritenne subito che non fosse una buona idea.Si avvicinò cautamente alla porta; era certa che fosse chiusa, ma quando abbassò la maniglia in acciaio, quella si aprì con uno scatto metallico.
"è uno scherzo"Mise fuori la testa, si guardò intorno per constatare la situazione e quello che le si presentò davanti fu un lungo corridoio, con pavimento in pietra e lampade bianche da ospedale appese al soffitto, che illuminavano ad intermittenza.
Le pareti erano completamente intrise di scritte create con bombolette spray nere e il tasso alto di umidità creava gocce d'acqua che scorrevano lungo le pareti, andando a formare piccole pozze sul pavimento.
D'un tratto le prese l'agitazione.
La paura le stava impedendo di muoversi, nonostante la mente trasmettesse alle gambe il comando di fare passi in avanti.
"Dai, muoviti" Cercava di auto-convincersi, mettendo alla prova la sua forza di volontà e coraggio.
Provò nuovamente, senza alcun successo.<<Non ce la faccio.>>
Richiuse la porta incazzata, provocando un rumore sordo per poi sbatterci i pugni sopra, imprecando.<<Cazzo!>> Appoggiò la testa vicino alle mani e pensò a quanto si sentisse idiota.
Stava ripensando a tutte le volte che aveva dovuto tirare fuori il coraggio nei giorni precedenti, quando ad interrompere quei brutti flash fu una voce familiare.<<Raggio di Sole? >>
Sentendo chiamare il suo nome, Maddy alzò la testa di scatto e rizzò le orecchie come un gatto per sentire meglio, sperando non fosse solo un'allucinazione.<<Kennet, sei tu?>>
Senza pensarci due volte aprì la porta e si precipitò fuori alla ricerca di quella voce.
Era così bassa,roca.
"No, non è per niente un'allucinazione."Con l'adrenalina in corpo corse fuori e cominciò a guardarsi intorno seguendo l'eco della voce, provando ad aprire diverse porte che si distanziavano a un metro dall'altra lungo tutte e due le pareti del corridoio.
Nel frattempo le lampadine sopra la sua testa cominciarono a fulminarsi una dietro l'altra, esplodendo in mille pezzi e lasciando piccoli frammenti di vetro ovunque, abbandonando nell'ombra ciò che aveva dietro le spalle.Il cuore le scalpitava nel petto.
"Merda... merda."Giunse alla fine e si posizionò davanti ad una porta simile a quella dove era rimasta rinchiusa e con tutto il coraggio racimolato in quei pochi minuti, ci si fiondò dentro.
<<Savannah>>
Esclamò confusa.
"Avrei giurato che la voce di prima appartenesse a Kennet"
Aveva fatto male i conti o forse il sonnifero o quello che era, l'aveva stordita e confondeva i suoni.
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IL VILLAGGIO DEI LUPI
Mystery / ThrillerOtto ragazze, una vacanza. Otto ragazzi, un villaggio. Maddy e la cugina più piccola Nicole trascorreranno un mese in mezzo ai boschi e alla natura, integrandosi in un gruppo che chiameranno branco. Dovranno imparare ad interagire e superare delle s...