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I lunghi capelli di Maddy vennero accarezzati lentamente e con cura, fino a che non aprì gli occhi.

<<Ben svegliata, Raggio di Sole. >>
Maddy si strofinò gli occhi sperando che fosse tutto un brutto incubo e invece era ancora lì.

La pazienza le si stava esaurendo fino ad arrivare ad odiare seriamente quello stupido nome che le avevano affibbiato, ma l'Alpha non demordeva nel chiamarla con devota convinzione.
Lui le sorrise come una mamma con il proprio piccino e le si avvicinò cautamente con l'intento di baciarla, ma con prontezza Maddy voltò il viso dalla parte opposta, così da fargli scontrare la bocca con guancia.
Puntò lo sguardo per terra, non volendo guardarlo negli occhi.

<< Kennet >> iniziò controvoglia <<Perché sono qui? >> domandò seria, sempre fissando il pavimento.
Lo sentì sbuffare, per poi alzarsi in piedi e andare ad accendersi una sigaretta.
Non aveva mai visto nessuno del branco o del gruppo delle ragazze fumare prima di allora.
Sconfitta in partenza si tirò su a sedere, fissando quella figura muscolosa concentrata nell'accendere un fiammifero.
Anche quel gesto le sembrò strano; nessuno ormai usava più i fiammiferi, gli accendini erano diventati più una moda che una necessità.

Dopo aver esalato una sbuffata di nicotina rispose.
<< Fate sempre le solite domande. Chi siete, cosa volete... Vedi Sole, il mio obbiettivo l'ho raggiunto. Non è stato facile, abbiamo dovuto accorciare i tempi, ma alla fine eccoci qui. >>
Agli occhi di Maddy risultava come uno psicopatico, completamente fuori di testa.
"Ha parlato al plurale. Non siamo le prime"

<<D'accordo, ora sono qui. Adesso che succede? >> si azzardò a domandare.
Doveva provare a raggirarlo, forse così sarebbe riuscita ad estrapolargli qualche informazione.

Un'altra boccata di fumo e un sorriso compiaciuto di vittoria.
<< Non è un problema che ti riguarda. Sei qui e sei mia, il resto è irrilevante.>>
Maddy strabuzzò gli occhi all'ultima frase.
Non capiva cosa volesse intendere con "sei qui e sei mia". Probabilmente sarebbe rimasta lì sotto a vita.

<<Tieni, mangia questo.>>
Spense la sigaretta nel posacenere e dal tavolino posizionato all'angolo della stanza, prese un vassoio e le si avvicinò.
Conteneva due piatti; uno di minestra e uno con della carne e patate al forno.
Maddy lo studiò esitante, non del tutto convinta.

<<Tranquilla, non sono avvelenati. Mangia.>>
L'espressione della ragazza doveva aver detto tutto.
Facendosi un segno della croce immaginario iniziò a divorare le pietanze con una fame improvvisa, sotto lo sguardo soddisfatto dell'Alpha.

Risultava alquanto snervante. Odiava essere fissata, soprattutto mentre mangiava.
<< La puoi smettere, per favore!? >> chiese con una nota leggermente isterica.
<< Mi piace guardarti. Sei sexy. >> disse serio e per poco lei non si strozzò con il boccone che aveva in bocca.
Non ebbe neanche il tempo di finire il pasto che subito Kennet le tolse il vassoio dalle grinfie, rimettendolo sopra al comodino.

 
Di nuovo il campanellino d'allarme risuonò all'impazzata.
Doveva pensare e agire in fretta se voleva cambiare le carte in tavola.
Perché si comportava da maniaco? Cos'era cambiato in quel lasso di tempo?

"Le persone non cambiano Maddy, si rivelano per quello che sono. Lui è sempre stato così e doveva nasconderlo agli occhi di tutti. Per quello gli riusciva così male. Era tutta finzione."

<< Devo andare in bagno >>
Annunciò improvvisamente, facendogli corrugare la fronte dal dubbio.
Era comunque vero, anche se non sentiva troppo la necessità.
Qualcosa doveva pur escogitare.

IL VILLAGGIO DEI LUPIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora