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Mentre Savannah piantava una sceneggiata teatrale per distrarre il gruppo, Maddy corse veloce verso il bosco nel punto esatto dov'era entrato Kennet.

L'adrenalina la caricava a mille come una molla, tanto da non pensare più a nulla se non a ritrovare il suo lupo.
Il nero più totale la circondava mentre gli alberi bloccavano i raggi della luna che a fatica tentavano di insediarsi tra le foglie, creando qualche gioco di luce.

L'accompagnavano dei battiti d'ali di uccelli, che si alzavano all'improvviso, spaventati dai rami calpestati a terra e cespugli mossi con gran rumore.

Corse sempre dritta, focalizzando il suo obbiettivo.
Gli occhi non avevano ancora preso confidenza con l'oscurità.
Avrebbero impiegato un po' di minuti prima di abituarsi.

Si fermò di colpo.

Diede un'occhiata nei dintorni, con il fiatone e il battito del cuore come unico suono.

"A destra niente, a sinistra nemmeno"

Chiuse gli occhi per calmarsi e amplificare l'udito, cercando di captare qualsiasi possibile suono.
Provava un certo disagio in un ambiente che, in qualsiasi direzione si girasse, appariva tutto uguale.

Continuò a voltarsi con la testa, guardandosi alle spalle.
Troppi rumori vicini.

"Sono animali. Stai calma."

Solo in quel momento riemerse la sua coscienza che, giocandole contro, trasformò tutta l'adrenalina in panico.

Doveva ammetterlo, si era persa.

Aveva perso la cognizione del tempo e dell'ambiente che la intrappolava come in un labirinto oscuro.
Qualsiasi direzione, era per metà delle possibilità quella giusta.
Vedeva solo alberi e cespugli. Niente di diverso.

Non poteva assolutamente permettersi di essere messa fuori gioco dalle sue ansie e paranoie; aveva una missione.

"Ci manca solo una seconda brutta figura"

Lo avrebbe trovato a costo di girare tutta la notte.

Alla fine, lo sentì.
Un fruscio di foglie. Non apparteneva agli alberi.
Discretamente distante, ma non abbastanza.

Senza pensarci due volte riprese la corsa, cercando di non inciampare sui suoi passi.

<< Kennet! >> urlò per cercare di attirare l'attenzione.

Sperò vivamente che Savannah stesse facendo un buon lavoro con gli altri o si sarebbe trovata tutto il branco a riportarla indietro.

Si bloccò nuovamente.

Non era un segugio, non sapeva seguire le tracce.
La frenesia e l'agitazione stavano rovinando tutto; non le permettevano di ragionare lucidamente.
Sicuramente sapeva quello che doveva fare, ma si sentiva spaesata e inebetita a forza di girare a vuoto.

<< Respira e ascolta >> si impose a voce alta.

Fece come detto.
Un lungo sospiro, il fumo bianco fuori dalle narici.
Occhi chiusi e orecchie aperte.

"Ascolta" si ripeté mentalmente.

Di nuovo il fruscio. Era vicina.

Questa volta fu certa della direzione e riprese la falcata come se avesse il Demonio alle spalle a darle la caccia.
Non era allenata, ma in quel momento fuoriuscì tutta la grinta nascosta sotto il giubbotto di Kennet, che aveva indossato prima di addentrarsi nella coltre.

Un ramo basso la graffiò sul viso, ma non ci fece caso e corse, in silenzio, con il vento gelido tra i capelli a farle lacrimare gli occhi e ad accarezzarle le guance arrossate.

IL VILLAGGIO DEI LUPIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora