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Maddy era svenuta a terra, con il viso umido di lacrime e i suoi bellissimi capelli corvini scompigliati.

Kyle e Kevin avevano accompagnato l'Alpha a recuperare povera donzella abbandonata.
Cercò di mostrarsi impassibile, mentre dentro moriva lentamente nel vedere quella che riteneva la sua futura compagna di vita, sdraiata a terra inerme.

Una sorta di  bipolarismo lo tormentava e lo consumava dall'interno, mettendo sempre in crisi ogni idea, ogni dubbio e ogni speranza.
Lottava per essere una persona migliore, per dimostrare la sua parte migliore ma puntualmente arrivava sempre qualcosa a rovinare tutto o a rovesciare la situazione.

Ci era andato giù pesante, ma secondo lui non esisteva altro modo per piegarla al suo volere, costringendola ad arrendersi.
<< Dai ragazzi, prendetela.>>
Obbedendo alla richiesta del capo, si accovacciarono a terra per sollevarla sia dalle braccia che dalle gambe.
<< Fate piano! >> aggiunse alla fine con una nota di preoccupazione che fece insospettire i due lupi.
<< Non vorrei mai che per lo spavento si svegliasse e si mettesse a piangere di nuovo.>>

Cercò una scusa qualsiasi per ristabilire l'ordine e il suo ruolo.
Ritornarono nella stanza padronale e mentre Maddalena dormiva, i ragazzi la appoggiarono delicatamente sul letto.

Quando i due lasciarono la stanza, un terzo invece entrò preoccupato.
<< Capo, ho brutte notizie. La famiglia di Savannah ha sporto denuncia, non ci vorrà molto prima che la notizia faccia il giro dello stato e che le altre famiglie prendano esempio. >>
Kayus buttò fuori tutto d' un fiato, sotto lo sguardo severo dell'Alpha.
<<Non è possibile, abbiamo noi i loro telefoni e comunque i trasmettitori non funzionano. >>
Kennet stava andando visibilmente in panico e il suo sottoposto non faceva niente per rassicurarlo.
<< E' il caso che tieni quella cagna con la museruola o qua andiamo tutti nella merda. >>
Kennet lo fissò rabbioso, riluttante di come quel ragazzo gli si rivolgeva contro e di come si permetteva di impartire ordini, dicendogli cosa fare.
<< Perquisite le ragazze >> lo congedò senza aggiungere altro.

Giusto in tempo di finire quella spiacevole conversazione che Maddy si risvegliò dal suo stato di coma.
<< Maddalena, tempismo perfetto >> pronunciò il suo vero nome e capendo che si trovava sicuramente nei guai, si raccolse su se stessa come un riccio, tremante come una foglia.

<<Dimmi, così, per curiosità >> finché gesticolava, iniziando il terzo grado, si avvicinava man mano con cautela al bordo del letto dove lei era seduta.
<< Cosa ti ha detto di preciso la tua amica, prima che io arrivassi? >>
Si sedette vicino a lei, incrociando le mani sulle cosce muscolose e guardandola inattesa di risposte.

Non avrebbe mai creduto di poter provare qualcosa di così forte e di indescrivibile nei confronti di una persona.
Non era mai stato abituato alle carinerie, fin da piccolo si era preso solo sculaccioni e mai carezze.
Questo lo spaventava perché credeva che lo avrebbe reso debole.
Lui era l'Alpha e non poteva permettersi di rammollirsi, quindi si obbligava a trattarla in modo rude per farle capire chi comandava.
Gli dicevano sempre che è meglio essere temuti che amati, ma nel corso degli anni aveva cambiato opinione e non credeva fosse più così tanto vero.

<<Niente, mi ha solo chiesto se stavo bene... se mi avessi fatto del male.>> Lei si torturava nervosamente le mani, tenendo lo sguardo basso.
Era intimorita e mentire non era decisamente il suo forte.
<< Ne sei proprio certa? >> chiese lui avvicinandosi al suo viso come per odorare il profumo della paura scorrergli nelle vene.
Sapeva che stava mentendo, non serviva una cartomante o la sfera di cristallo per capirlo.
Si agitava con poco e questo bastava a colpevolizzarla.
<< L-Lo giuro! Era solo preoccupata per me! >>
Così non sarebbero arrivati da nessuna parte e sospirando seccato, le lasciò un violento schiaffo sulla guancia sinistra, facendole voltare la faccia dal forte impatto.

<<NON MENTIRMI! >> preso dallo sgomento si alzò in piedi e urlò incazzato.
<< S-scusa... >> piagnucolò Maddy in sua difesa.
Il video le aveva sconvolto la mente e ripensando a sua madre, decise di fare come voleva lui, di arrendersi.
Chiese scusa per invocare il suo perdono. Da quel momento sarebbe stata una perfetta concubina, pronta a soddisfare qualsiasi desiderio.
Doveva farlo per la sua famiglia e per sua cugina.

<< Scusa un cazzo! >> una manata violenta scaraventò via il posacenere da sopra il mobile, cadendo a terra in mille pezzi.
Non poteva dirle cos'era successo e nemmeno quello che sapeva.
Doveva rimanere all'oscuro di tutto e questo lo metteva sotto stress, perché doveva gestire più persone con diverse verità.

Il suo Raggio di Sole riprese il pianto che aveva interrotto e solo allora l'Alpha decise di mollare la presa.
Alzando le mani ingesto di resa, abbandonò la stanza per raggiungere gli altri ragazzi, lasciandola nuovamente sola e ferita.

IL VILLAGGIO DEI LUPIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora