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<< Vediamo di muoverci e di trovare nostra madre. >>

L'Alpha camminava davanti a tutti a passo svelto e fiero di sé.

Non doveva mostrare segni di insicurezza o di cedimento, altrimenti tutto il gruppo l'avrebbe messo in discussione.
Dovevano obbedire. Se uno soltanto avesse preso un'iniziativa diversa, si sarebbe giocato il ruolo di capobranco.

Dietro lo seguivano in fila indiana Kyle, Kayus, Kay e per ultimo Kole che senza dire niente rallentò il passo, mentre gli altri proseguivano ignari.
Quando Kay non sentì più la presenza dietro di lui camminare, si voltò e si fermò sul posto nel vedere che il suo compagno stava ritornando indietro.

Senza avvisare chi di dovere, lo raggiunse in silenzio e una volta arrivato dietro di lui, con una mano lo fece voltare e lo fissò con un punto interrogativo sulla fronte.
<< Dove stai andando? Dobbiamo andare da Dakota >> disse Kay facendogli cenno con la mano di seguirlo.
<< Oggi arrivano i rifornimenti. Se quelli non ci trovano alla malga si insospettiranno e non solo ci lasceranno senza viveri ma magari andranno alla polizia. Non abbiamo mai mancato ad un appuntamento, non possiamo mettere tutto a rischio proprio adesso. >>

Una volta alla settimana un camion esterno proveniente dalla cittadina più vicina, portava acqua, provviste e tutto il necessario per la cura del corpo, in modo che loro non fossero mai costretti ad uscire.
Ormai ci avevano fatto l'abitudine e nessuno lamentava mai il desiderio di ritornare nel mondo esterno, in mezzo alla società.

<<Giusto, ce ne eravamo dimenticati... Okey raggiungici più tardi, o farai incazzare il capo. >>
Si salutarono con un cenno della testa e si diressero in direzioni opposte.

Quando Kay raggiunse la stanza principale, dove risiedeva Dakota, tutti lo fulminarono con lo sguardo per il suo ritardo.

<<Scusate >> si giustificò con un piccolo sorrisino.

<<Dov'è Kole? >> chiese L'Alpha già spazientito.

<<E' andato a prendere i rifornimenti>> rispose con una certa convinzione.

Kayus e Kyle si guardarono emettendo un lungo sospiro mentre l'Alpha continuava a fissarlo incredulo, senza neanche battere ciglio.

<<A volte mi domando se lo fai a posta>> sospirò anche lui, sentendosi circondato da incompetenti.

Kay mise una faccia stranita, non capendo cosa avesse fatto di sbagliato.

<<Razza di idiota, che giorno è oggi!>> urlò l'Alpha fuori dai denti, andandogli in contro per afferrarlo dal colletto della maglia.

Kay deglutì a fatica, rimanendo paralizzato.

<<Venerdì? >> chiese con la paura di dire qualcosa di sbagliato.

<<Esatto, genio! Da quanto i nostri fornitori arrivano di venerdì!? Kole ti ha fregato! Ha trovato una scusa per andare fuori in cerca di quella testa di cazzo di nostro fratello! >> Lo spinse via con un gesto brusco e tutti si misero le mani sul viso rassegnati.

Non ci aveva pensato. Si era fidato di Kole e non si era posto il problema se le cose non coincidevano.
Per colpa sua ora si trovava nei guai.

<<Ne abbiamo due fuori, di cui uno è senza localizzatore, ma non ha importanza. Se Kole lo sta cercando, ci porterà dritto da lui, basterà seguirlo. Quindi ora dobbiamo organizzarci. >>

<<Ma perché Dakota non arriva? >> Intervenne Kayus guardandosi intorno stranito.

<<E' anziana ormai, sarà andata in cucina o in bagno. È lenta, magari sta arrivando. Non preoccupiamoci di lei.>> rispose Kyle per rassicurare tutti.

<<Allora il piano è questo. Kevin e Kaleb sono ancora insieme alle loro ragazze che fanno da guardia ai corridoi e tu Kayus rimarrai qui da supervisore. >>

Il ragazzo annuì in silenzio, rispettando gli ordini.
<< Guai se ti azzardi a toccare la mia donna. >>
Kennet sapeva benissimo di essere a rischio, non avendo marcato la sua lupa, ma confidava nelle sue capacità di persuasione verso i suoi sottoposti.
Sapeva essere cattivo e assumere atteggiamenti violenti. Avrebbe fatto di tutto per proteggere quello che era suo e la sua compagna aveva la priorità sopra ogni cosa.

Kayus annuì abbassando la testa.
Il coraggio veniva meno quando si trattava di competere con l'Alpha.
Preferiva di gran lunga obbedire, esattamente come tutti e come era giusto che fosse.

<<Noi andremo fuori a cercare i nostri fratelli e a riportarli indietro, anche se li lascerei morire congelati in mezzo alle montagne, ma sappiamo che Dakota non sarebbe d'accordo. >>

Tutti furono d'accordo e si guardarono con occhi d'intesa.

<<Non voglio alcun genere di impedimento o di sorpresa, quindi ognuno prenda un'arma e la porti con sé. Ogni ostacolo va eliminato.>>
Concluso il discorso, si diressero verso una porta della stanza che portava ad una più piccola, fungendo da arsenale, dove erano per posizionate con cura pistole e fucili.

Tutti ovviamente optarono per le pistole, chi semi automatiche e chi revolver e incastonandole dentro i jeans, si avviarono fuori, ognuno per la propria strada in base al compito.

<<Un'ultima cosa Kayus >> disse l'Alpha al suo sottoposto.

<<Trova Dakota >> 

IL VILLAGGIO DEI LUPIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora