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<<Questo è il momento. Ora ce ne andiamo! >>

Maddy si asciugò le lacrime, strinse il nodo della vestaglia e prese per mano la cugina più piccola, accarezzandole con quella libera il viso.

<<Ci sono gli altri nei corridoi, non ci faranno mai uscire! >> Nicole tirò indietro il braccio, non volendo muoversi dal suo posto, terrorizzata.
<< Dobbiamo tentare. Non possiamo rimanere qui, segregate in una stanza sotto il dominio di gente malata e fuori di testa. Il tuo amico Kay si è rivelato completamente diverso da com'era, hai visto? Noi ora torniamo a casa. >> 

Nicole si convinse ad accettare il piano, anche se continuava a pensare che sarebbe miseramente fallito.
Intanto Maddy si guardava intorno con agitazione, non trovando né scarpe né vestiti.

Poco aveva importanza visto che l'unica possibilità di fuga brillava davanti ai suoi occhi come la segnaletica per l'atterraggio aereo.
In silenzio si incamminarono verso la porta chiusa, non sapendo se dall'altra parte avrebbero trovato qualcuno a sorvegliarle.
Maddy si posizionò davanti con la mano tremante sulla maniglia, incerta se aprire o meno.

Sudava freddo, il coraggio scarseggiava e Nicole dietro di lei incuteva una certa ansia che non era proprio d'aiuto.
<<Okey >> si caricò come una molla da sola e si lanciò fuori, andando a sbattere completamente contro una figura femminile.

<<Savannah! Che ci fai qui? >>
Non era certa del tempo trascorso dall'ultima volta che si erano parlate, ma un giorno o più sicuramente era passato.
<< I lupi non sono molto furbi. Come ben sai amano stare in branco, quindi percorrono i corridoi insieme, senza dividersi. Kurt ha lasciato la mia stanza socchiusa e una volta passati davanti alla mia porta, sono scappata.>>

Le due cugine non si federo convincere; sembrava tutto troppo semplice, senza complicazioni e senza margine d'errore.
<< Come hai fatto ad arrivare qua? >>
Chiese Maddalena con un sopracciglio inarcato, appoggiata allo stipite della porta.
<<Kurt mi ha aiutata. Sapeva che dopo la sua fuga tutti si sarebbero messi in moto per inseguirlo e avrebbero lasciato qualcuno qui a sorvegliarci tutte. Mi ha anche fatto un disegno della piantina del posto, le vie principali per uscire di qui e la via per venire da te. Ora però non c'è più tempo, a momenti saranno qui di nuovo, andiamo. >>

Savannah la prese per mano e lo stesso fece Maddy con sua cugina.
<<E le altre? >> pose l'ultimo ma non meno importante quesito.
C'erano altre cinque ragazze da salvare, non potevano lasciarle lì da sole, abbandonate al loro destino.
Maddy comunque continuava a non capire perché Kurt avesse disertato, tradendo  i suoi stessi compagni. Perché aveva scelto proprio lei come complice e non un'altra ragazze fra le otto?

<<Le porteremo fuori da qui, fidati. Ma ora dobbiamo muoverci. >>
Non avevano altre alternative se non collaborare e così, in silenzio e a piedi nudi, si addentrarono per i corridoi freddi e grigi, con qualche luce fioca al soffitto ad illuminare.
I loro respiri come unico rumore oltre al ronzio delle ventole per l'aria.

Camminavano strusciando la spalla contro la parete, in fila indiana, guardandosi continuamente le spalle e trattenendo quasi il respiro.
L'adrenalina scorreva come una scarica di un fulmine che si schianta verso terra, esplodendo nel petto.
Le gambe spingevano per accelerare il passo e correre a rotta di collo, mentre il cervello lottava per mantenere la calma, evitando così di agire di impulso.

Savannah, come un cavaliere temerario pronto ad andare in guerra, dove nulla poteva spaventarlo o sconfiggerlo, camminava impavida senza dare segni di cedimento.
Solo quando fu il momento di svoltare l'angolo, si piantò sul posto appiccicandosi alla parete, e con gli occhi sbarrati fece cenno alle ragazze di rimanere in silenzio.
Le due rizzarono le orecchie e dopo poco, udirono anche loro dei passi in lontananza avvicinarsi.
Procedevano esattamente nella loro direzione.

<< Torniamo indietro! >> bisbigliò Savannah, sgattaiolando vicino a loro per mettersi davanti al gruppo riprendendo a fare strada.
Tutte adottarono la stessa andatura, correndo in punta dei piedi per creare il meno rumore possibile.
Sfortunatamente, in preda all'agitazione, Maddy finì con un piede dentro ad una pozzanghera che si era formata a terra a causa delle gocce provenienti dal soffitto. L'eco rimbalzò lungo tutto il corridoio.
<< Ho sentito qualcosa >> uno dei ragazzi mise in guardia l'altro e tutte e tre si scambiarono un'occhiata di terrore.

<<Correte >> concluse Savannah e di risposta partirono come razzi.
Svoltarono in un corridoio con diverse porte da entrambi le pareti e una ad una, provarono ad aprirle.

<<Di qua! >> la voce di uno dei ragazzi si fece più vivida e vicina, scatenando il panico più totale.
<< Cazzo >>imprecò Savannah provando a tirare ogni maniglia.
Finalmente una si aprì ed entrarono giusto in tempo, prima che i ragazzi svoltassero nel loro corridoio.
<< Shh >> fu l'unica cosa che pronunciò Savannah, nel buio più totale della stanza con la sola fessura di luce da sotto la porta.
I piedi di tutte e tre finirono in qualcosa di bagnato e denso, l'odore stagnante era asfissiante, a tal punto da costringersi a tapparsi naso e bocca.
Fecero tutte molta fatica a trattenersi dal tossire.
I passi furono praticamente a poco spazio da loro.
Camminavano lenti, soffermandosi porta dopo porta, ma senza toccare le maniglie.

Era ovvio che sapessero quali erano chiuse e quali no.
Le ragazze tremavano sia dal freddo che dalla paura.
La fine era probabilmente alle porte, quando due piedi si posizionarono davanti alla loro unica via di uscita.
Era come se l'ombra potesse vedere da fuori i loro corpi infreddoliti e spaventati, aspettando il momento giusto per mietere le loro anime.

<< Kevin! Il capo ci ha chiamati, ci vuole fuori. >>
Prima che potesse mettere fine alla corsa, il lupo fece dietro front e riprese la marcia verso la voce che lo aveva chiamato.
Dopo qualche secondo interminabile, ci fu silenzio.

Savannah si mosse di poco per tastare le pareti alla ricerca dell'interruttore della luce.

Quando tutto fu illuminato, lo scenario che si presentò ai loro occhi costrinse Maddy a tirare a sé Nicole per coprirle gli occhi e impedirle di vedere l'orrore che le circondava.
Dakota era stesa a terra in una pozza del suo stesso sangue, con gli occhi spalancati e la gola tagliata.
<< Mio Dio...>> esclamò Maddy, abbassando la testa.
Non le era mai piaciuta quella vecchia, però sicuramente non meritava quella morte.
<< Chi è stato? >>chiese a Savannah immaginandosi già la risposta.
<< Kurt. Dakota sorvegliava l'uscita, la sua stanza si trova lì vicino. Era la più facile da eliminare. Lei era peggio di quello che sappiamo e immaginiamo.>>

<<Non ha lasciato impronte. Ma ora noi lo faremo. >>
Tutte si guardano i piedi consapevoli di aver calpestato il liquido rossastro.
<< Non importa, in qualsiasi caso sanno seguire le tracce. Sono lupi, sono addestrati per questo.>>
Maddy si ritrovò d'accordo e uscendo dal quella stanza, prese di nuovo per mano Nicole, tenendola saldamente.
<< Stai bene? >>chiese preoccupata che fosse rimasta traumatizzata da quel poco che poteva aver intravisto.
<< Sì >> disse sottovoce.
<<Andiamo >> rimproverò Savannah, facendo pressione sul fatto che non erano al sicuro e che il tempo stava scadendo.







IL VILLAGGIO DEI LUPIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora