CAPITOLO7

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Andai in palestra, dove Kyle mi stava aspettando.
- Bene, vedo che sei arrivato in orario. Ti senti pronto? -
- Più o meno - mentii, non ero per niente pronto. Ero troppo teso ed agitato. Avevo la sensazione di aver già sbagliato senza nemmeno aver cominciato.
- Ehi, rilassati. Ricorda, devi essere calmo, non farti sovrastare dalle emozioni; devi avere il controllo di tutto. Andiamo adesso, prima cominciamo, meglio è. -
Ci incamminammo verso la sala del controllo mentale e mi posizionai nello stesso punto della prima volta.
Mi ritrovai nuovamente nell'immenso spazio bianco, però questa volta non ero da solo; c'era un ragazzo, incappucciato, esattamente di fronte a me.
Anche se non riuscivo a vedere niente, causa il cappuccio, sentii il suo sguardo pungente puntato su di me, freddo, e carico d'ira.
- Io so cosa sei. Tu sei il mio demone, e ti sei tramutato in ciò che odio di più. Colui o colei che odio a tal punto da non rendermene conto; sei quell'odio represso, quello nascosto nell'animo di ogni umano. Ora è tempo di conoscere ciò che mi causa questo sentimento, quindi scopriti, e facciamola finita. -
- Come preferisci William -
Quella voce. Era come se la conoscessi più di quanto conosco me stesso.
Il ragazzo si tolse il cappuccio e appena vidi il suo viso rimasi folgorato. Ero io.
- Ma...non posso odiarmi! Io...io... Mi compatisco, mi faccio pena, non mi odio. Odio la situazione in cui sono, non odio me stesso. -
- Forse hai ragione, stai combattendo bene il tuo odio ragazzino. Ma vediamo come te la cavi adesso. -
Il demone si rimise il cappuccio ed, a velocità lampo, lo tolse nuovamente; questa volta però, aveva un volto diverso, che mi lasciò spiazzato; questa volta era Josh.
- Ma come ? Fino a qualche mese fa era la persona più importante di questo mondo per me, ora è quella che odio di più. Tu...tu stai cercando di confondermi. -
- Forte ed anche sveglio. Sara divertente questo incontro ragazzino, vediamo cosa sai fare. -
Non appena finì la frase mi si scagliò contro; rotolammo, una volta io sopra lui, una volta il contrario, entrambi con il costante scopo di strozzare l'avversario.
- Sai, forse ti odio davvero Josh. - dissi io sopra di lui - mi hai lasciato solo - scagliai un pugno sul suo volto - non mi hai parlato e non ci sei stato proprio quando avevo più bisogno di te. - scagliai un altro pugno, precisamente sul naso, e cominciai a piangere.
- sei sicuro che sia andata effettivamente così? Non sei stato tu ad abbandonare me, per avere nuovi amici? Io sono sempre stato accanto a te, ogni volta che Peter ti infastidiva io lottavo con lui per farlo smettere. Ero sempre in cerca di un tuo contatto visivo per parlare. Ma tu sei stato talmente idiota da non accorgertene. Tu comunque parlavi con gli altri, io invece sono sempre rimasto da solo. Quindi rifletti, chi è l'insensibile tra noi due? -
Chiusi gli occhi e cominciai a gridare, piangere e colpire il suolo con le nocche. Una volta riaperti gli occhi, l'identità del demone era cambiata di nuovo, ero tornato io.
- Ricapitolando...- dissi io asciugandomi le lacrime col dorso della mano - Io ora sto odiando me, per quello che ho fatto a Josh, perché l'ho fatto sentire come io non avrei mai voluto sentirmi. Bene...- ridacchiai - Ora so cosa fare, come cambiare, come non odiarmi più. Devo solo aprire gli occhi e capire; grazie mille te. - indicai l'altro me, ammiccando, che cominciò a svanire in minuscoli brandelli, fino a scomparire del tutto.
- Ottimo Will! Sei stato fenomenale. Woho, nessuno ci era mai riuscito così velocemente, e soprattutto senza aiuti. Se vai avanti così farai grandi progressi ragazzo mio. -
La stessa scena si ripeté per altri cinque o sei mesi, fino a quando, al posto che avere davanti cose, persone e situazioni che odiavo nel profondo, non mi ritrovai di fronte ad un mostro enorme. Aveva le sembianze di una gigantesca volpe nera, con gli occhi verdi da ghepardo ed i denti da leone.
- E questo cosa sarebbe? Come faccio ad avere paura di una cosa che nemmeno esiste? Spiegati. -
- Ragazzino, questa è la mia vera forma. Ora sono io quello che odi. Sono io l'ostacolo che non riesci a superare. Quindi fatti sotto! -
- No. - esclamai. Notai lo stupore nei suoi occhi, misti a rabbia. - Non ho più intenzione di combattere. Così facendo non faccio altro che alimentare il mio odio, ed il tuo. -
La volpe indietreggiò, ringhiando
- Tu, non puoi farcela. Sono io che ti comando. Sono io il capo. - esclamò infuriata.
- Se questo ti rende più felice, okay. Ma che ne dici di collaborare, di essere amici e di aiutarci a vicenda? - proposi avvicinandomi di parecchio.
- Perché mai dovrei accettare? - mi domandò urlando.
- Perché mai non dovresti? - risposi io gentilmente.
- Io...non...-
- non hai alcun motivo di essere costantemente in collera. L'odio che va calmato non è mai stato il mio, ma il tuo. Ed io posso aiutarti, anzi, io voglio aiutarti. -
Una lacrima rigò il suo muso e la volpe si avvicinò a me ancora di più.
- A patto che tu non mi tradisca. Okay?-
- Sicuro -
Allungai la mano, per accarezzarla, in attesa che lei si avvicinasse e, con qualche esitazione, riuscii a toccare la sua schiena e la coccolai per svariati minuti, prima che lei di dissolvesse in tantissimi pezzettini, scomparendo.
- Will, Will ci sei riuscito. Hai completato l'addestramento in meno di un anno. Sei, fenomenale -
Arrossii e sorrisi
- Grazie mille Kyle, ora fammi uscire per favore, devo avvertire Josh. -
- Okay campione. Ancora complimenti. -

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