CAPITOLO31

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- Cosa facciamo? - domandai io con Clara priva di sensi in braccio
- Dalla a me - mi disse Russell che nel mentre era giunto in nostro soccorso - La porto in infermeria per analizzarla. Devono averle iniettato qualche cosa nel covo nemico. Dopo di lei dovrò analizzare anche te, non si sa mai. - mi disse lui.
Io acconsentii immediatamente e mi offrii di accompagnarla anche io in infermeria, ricevendo un cordiale rifiuto da parte di Russell.
Strano, non era da lui, evidentemente era una cosa troppo seria e complicata per me e quindi sarei stato solo d'intralcio.
Mi auto convinsi di ciò.
Mentre Russell si allontanava con Clara io mi avvicinai a Bobby e gli proposi di rispondere a qualche mia curiosità sulla struttura in cui ci trovavamo, ottenendo approvazione.
Ci spostammo verso la zona delle camere, che per fortuna era rimasta intatta, ed entrammo nella mia.
- Mentre parliamo - cominciò Bobby - possiamo giocare alla playstation? Ho sempre voluto chiederti di provarla -
Accettai senza esitazioni. Distrarci un po' non avrebbe fatto male a nessuno.
- A che gioco vuoi giocare? - chiesi io - penso che mi abbiate regalato tutti i giochi esistenti in questo mondo -
Io e Bobby ci guardammo ridendo e subito dopo optammo per una serie di violenti scontri a "Naruto ultimate ninja storm 4"; un onore alla nostra situazione.
- Scegliamo i personaggi in base alla loro storia, non contando la potenza ed altro, ci devono rappresentare. - propose Bobby. Io acconsentii senza dispiacere, tanto chi mi rappresentava meglio era assolutamente Naruto, il ragazzino dal cuore d'oro rimasto senza genitori che farebbe qualsiasi cosa per i suoi amici, anche a costo di ammazzarsi.
Josh in questo momento avrebbe scelto Sasuke, anch'esso orfano, irascibile, potente, menefreghista ed egoista, ma comunque il mio migliore amico.

La nostra storia era diventata come la loro, anche se in partenza non era quella la piega che doveva subire. Scrollai la testa, per evitare di farmi film mentali su me e Josh nei panni dei due ninja, e notai che Bobby aveva scelto Shikamaru.
- Perché questa scelta? - domandai io
- Perché Shikamaru è il ninja più intelligente e furbo che ci sia, ma è ingiustamente sottovalutato e poco considerato, però a lui non importa! vive felicemente con la sua piccola cerchia di amici, e questo gli basta per stare sereno con se stesso; un po' come me. - mi spiegò lui.
- Ti senti davvero sottovalutato? - gli domandai io.
- Sai...- cominciò lui - quando i genitori ti spediscono qua, da solo, senza mai farsi sentire dopo 7 anni, perché ti ritengono un mostro con un quoziente intellettivo sotto alla media solo perché riesco a dominare un demone, non credo di avere una gran considerazione da parte degli altri; ma poco importa. Ho altre persone che tengono a me, e questo è più che sufficiente. Non mi importa di gente che mi ritiene inferiore solo perché ho una capacità che loro non conoscono e che temono. Così dimostrano solo di essere meno intelligenti di quanto possano mai voler dimostrare, e così sto in pace con me stesso. - mi spiegò Bobby - Allora, cominciamo la sfida? - mi propose con la voce tremolante ed asciugandosi una lacrima di nascosto.
- Sicuro - dissi io distogliendo lo sguardo e premendo il tasto per cominciare.
La partita cominciò ed io Bobby giocammo a colpirci con i nostri avatar senza parlare per dieci minuti buoni.
- Quali cose volevi chiedermi ? - disse continuando a giocare
- Oh giusto, da quando ci sono queste stanze, anzi, addirittura intere strutture, nascoste in questo posto? - chiesi io mantenendo la concentrazione sulla partita
- Non lo so - disse scherzosamente lui - Russell non ha mai voluto dircelo. Ci ha sempre detto che le cose vanno trovate, che non c'è alcuna bellezza se ti vengono già anticipate, ma che bisogna godersi il gusto della novità, della scoperta e della sorpresa. Ho scoperto solo quattro sale segrete nel rifugio, di cui una conosci anche tu, e sono ben strutturate. È sempre munita di alloggi confortevoli per chi ci lavora, in modo da fargli vivere una vita tranquilla ed ordinaria, sono più stanze di emergenza, non vengono usate spesso ma quando accade sono sempre tutti pronti. - disse tutto ciò con una tale passione negli occhi che potei notare quanto apprezzava ed amava questo posto che lo aveva accolto.
- E che altri posti hai scoperto ? - gli chiesi mentre ricoprii di pugni il suo avatar.
Bobby mi guardò negli occhi e sorrise
- Che gusto ci sarebbe se te lo dicessi? -
Riprendemmo a giocare senza parlarci per almeno due ore, facendo un'innumerevole serie di partite, finite quasi tutte a suo favore. Era davvero tanto astuto quanto diceva; lo avevo sottovalutato anche io.

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