Disperazione, rabbia, frustrazione, sensi di colpa, inutilità. Queste furono le parole che mi ronzarono in testa per almeno un paio di minuti, creando un blackout completo nel mio cervello.
Gridai, forse più per sfogo che per qualsiasi altra cosa, e rimasi a fissare l'abisso infernale ancora per un po'.
Ringraziai mentalmente per non aver assistito direttamente alla scena dello schianto di Josh al terreno, perché accecato per una frazione di secondo dalla luce del mio braccio di energia, ma vederlo lì, disteso a terra ed inerme, mi diede la sensazione di essere stato talmente vicino, da poter sentire ancora le sue ossa scricchiolare.
Socchiusi gli occhi e provai ad auto convincermi che Josh fosse ancora vivo, che si sarebbe rialzato e che mi avrebbe omaggiato di un altro dei suoi contagiosi sorrisi spensierati dicendo "Niente di grave, è solo un graffio. Tu come stai Will?" ma il riaprire gli occhi e l'osservare lo strapiombo, mi catapultarono immediatamente verso la realtà. Un'orribile realtà.
Sentii delle mani poggiarsi e premere sulle mie spalle, cingendomi poi in un caloroso abbraccio. Quel delicato tocco, del quale mi resi conto di averne un estremo bisogno, era ormai per me inconfondibile; senza dubbio era Clara.
Solo al pensiero del suo volto, mi sentii meglio, anzi, un po' meno da schifo. Lei era quel tipo di ragazza che mi irradiava immediatamente una sensazione migliore e piacevole in tutto il corpo. Come avrei potuto privarmene?
Mi alzai e scansai, involontariamente, in modo brutale la ragazza e mi diressi verso il fratello di Russell, Benedict, che nel mentre stava ancora armeggiando con uno strano macchinario, e lo osservai.
- È finita - confermò lui - però posso ancora fare qualcosa. Questo era solo un prototipo, utile alla prima parte del piano, ma non a tutto. - disse facendo un cenno verso la macchina - l'originale è ben nascosta, e non vi permetterò mai di metterci le mani sopra, e nemmeno su questa, ci sono dati importanti che non si possono cancellare. -
Premette un pulsante e il marchingegno cominciò ad emettere uno strano rumore, seguito immediatamente da un fumo sospetto.
- Pagherai - ringhiai io
Non ebbi nessuna risposta, se non un piccolo "ding"
- Trasferimento completato - informò Benedict sospirando - direi che è finita davvero adesso. - fece un paio di passi verso di me e mi fissò- Guardati attorno, Alcott - disse ed io eseguii gli ordini - tutti questi ragazzi immobili che ci guardano intontiti, sono liberi dalla prigionia mentale che avevo instaurato. -
Aveva ragione. Erano tutti sbigottiti, che osservavano increduli il corso degli eventi, come se si fossero appena svegliati dal coma, fortunatamente senza combattere.
- E sai di chi è la colpa? Di quel tuo insulso amichetto che ha pensato bene di ammazzarsi. Beh tanto meglio, lo avrei fatto io personalmente; era irritante e...-
Dopo quelle parole non ci vidi più niente e gli saltai addosso, facendolo cadere, e lo colpii ripetutamente sul viso. Benedict però non tentava di difendersi.
- Si piccolo paladino della giustizia, fammi a pezzi - tentava di dire tra un pugno e l'altro - Lascia che torni l'odio in te coraggio. Sarà così facile manipolarti in futuro - scoppiò in una sonora risata, però io capii.
Mi fermai e gli voltai le spalle
- Non questa volta - intonai, dirigendomi verso Russell - penso che sia affar tuo -
Lui annuì e, insieme a Kyle e Gabriel, lo afferrarono per le braccia, trasportandolo a forza verso il grosso hovercraft che ci aveva trasportati in precedenza, però prima si fermò.
- È ora che tutti ritornino alle proprie vite. Qualora vi servisse aiuto, non esitate a chiedermelo; sarò lieto di offrirvi tutto il supporto possibile. Charlie, ora che sei di nuovo in te, esamina la macchina; dopotutto eri tu il genio dei computer no? - esclamò e poi riprese il cammino verso la sua meta.
Il biondino, meglio noto come Charlie, si avvicinò allo strano macchinario, tenendo ben stretto il suo berretto rosso tra le braccia e cominciò a guardarlo attentamente.
Dopo pochi secondi il ragazzo cominciò ad urlare allarmato
- Sta per esplodere! - ma non facemmo in tempo ad assimilare la notizia che ci fu subito una grande esplosione.
Aprii gli occhi e notai, con mia grande sorpresa, che ne eravamo tutti usciti illesi, mentre un mucchio di macerie bruciacchiate giaceva di fronte a noi.
- Ma come ? - domandai io
- È il mio potere - esclamò Charlie soddisfatto - posso creare scudi di ogni tipo, capaci anche di difendermi dagli attacchi dei custodi, così ne ho eretto uno attorno alla macchina e l'esplosione è avvenuta al suo interno. Forte eh? Strano che tu non lo conosca. Un custode su tre ha il 30% di possibilità di avere questo potere; è molto raro, è vero, ma tu, che sei in grado di dominare tutti i poteri dei custodi, dovresti conoscerlo. Oh beh, imparerai sicuramente ad usarlo - pareva del tutto sereno e spensierato.
Ovviamente questo ricordo mi riportò alla mente il viso di Josh e cominciai a piangere
- Ho detto qualcosa che non va? - domandò preoccupato lui
- No Charlie - si permise di dire Clara - è che...ha appena perso il suo migliore amico - disse quest'ultima cosa sottovoce, ed io lo apprezzai molto.
- Chi ha il potere di domare l'aria o di volare o qualcosa del genere ? - domandai io
Un ragazzo alzò la mano, imbarazzato, e si avvicinò a me. Era alto, piuttosto magro, dai capelli scuri spettinati e gli occhi chiari; una perfetta combinazione. - Posso evocare delle ali che mi crescono sulla schiena - mi informò lui - come posso aiutarti? -
- Potresti...ecco...recuperare il corpo del ragazzo che è caduto dal burrone per favore ? - chiesi io titubante
Il giovane mi prese una mano, chiaramente per compassione, ed annuì
- Nessun problema. -
Dalla camicia verde che portava, spuntarono fuori due maestose ali viola, larghe almeno due o tre metri ciascuna, ricoperte di piume scintillanti.
Si sentì un grande "Woah" di gruppo prima che il ragazzo si tuffasse nel vuoto.
Mi preparai mentalmente per vedere il corpo senza vita di Josh, e singhiozzai un paio di volte, nel tentativo di trattenere le lacrime, poco prima che il ragazzo tornò dalla breve gita a mani vuote.
- Allora.....-
- Jared - si affrettò a continuare lui
- Jared okay. Allora, perché non lo hai preso? - domandai io, in procinto di avere una crisi di panico.
- Non c'è. - disse lui con un filo di voce
- Cosa? - chiesi io barcollando
- William, il corpo di Josh...è sparito -
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Into the darkness
FantasiWill, un ragazzo diciottenne, rimasto senza famiglia, scopre di custodire un demone dentro di sé...ma non è il solo! Infatti esiste una speciale accademia, o come a tutti piace chiamare, il rifugio, dove vari ragazzi con questo dono si possono trova...