CAPITOLO34

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Seguii Bobby fino ad arrivare nella palestra, ancora buia e fredda per la tarda ora, e si avvicinò ad una trave.
Lo vidi chinarsi e perlustrare tutta la superficie inferiore dell'attrezzo finché non udii il suono di un bottone scattare, senza però che succedesse nulla.
Bobby si mise in posizione eretta ed entrò nello sgabuzzino, un piccolo stanzino buio e ricco di ragnatele dove vi erano riposti palloni, palle mediche, pesi ed attrezzi di scorta, controllando sempre che non ci fosse nessuno a seguito.
"Non sei un grand'osservatore" pensai tra me e me.
Mi affrettai a seguirlo, ovviamente senza fare rumore o senza farmi vedere, e lo vidi entrare in una porta sulla parete dello sgabuzzino che prima non c'era mai stata.
Aspettai che facesse qualche metro prima di attraversare la soglia, che si chiuse alle mie spalle, e restare immobile per qualche secondo.
Era davvero troppo buio li dentro.
Non riuscivo nemmeno a vedermi i piedi o le mani; quasi come se il colore dominante fosse il nero, anzi, l'unico colore.
Camminai per svariati minuti, tenendo le mie mani davanti a me ed agitandole nel caso trovassi qualche ostacolo, fino a che non notai una luce alla fine di quel lungo e, per mia fortuna, dritto corridoio buio.
Camminai il più velocemente possibile verso quella luce e la attraversai senza pensarci due volte.
Grave errore
La luce mi accecò all'istante e mi ci vollero molti secondi prima di riuscire nuovamente a mettere il tutto a fuoco.
Vidi subito Bobby, le mani nelle tasche della sua felpa Magenta, la sua preferita, lunga fino ai suoi Jeans neri, così tornai indietro, schiacciandomi contro il muro e tenendo solo la testa a penzoloni per sbirciare cosa stesse succedendo.
- Andiamo Robert? - gli disse una voce familiare
Se solo avessi potuto sporgermi meglio e guardare chi fosse l'uomo che gli stava parlando
- Bobby. - rispose lui seccamente - Si, va bene. Perché non possiamo dirlo a Will? -
Cosa? Perché non potevano dirmelo? Soprattutto, cosa non potevano dirmi?
Non ebbi la mente abbastanza lucida per comprendere quel dialogo, così decisi di continuare ad ascoltare.
- Loro vogliono lui. Solo ed unicamente lui. Hanno preso gli altri per arrivare a William. Quando lo avranno fatto, li uccideranno tutti. - riconobbi quella voce. Era Russell.
Perché cospiravano contro di me?
Ancora non riuscii a capire. Cosa intendevano con quel loro?
Ero accecato dalla delusione e quindi non riuscivo a ragionare. Mi sentivo tradito; ancora.
- E chi ti dice che non li hanno già uccisi? - domandò Bobby
- Loro sanno che tipo è. Sanno che si sacrificherebbe per loro. Li terranno in vita fino a che non avranno William, li uccideranno in seguito - disse Russell con un pizzico di disprezzo in bocca. - Dobbiamo trovarli prima noi. Fortunatamente Sarah è riuscita a far localizzare la zona e quindi domattina si parte. Non dobbiamo farci scoprire da William, quindi dovrà restare tutto come se nulla fosse successo, anche Sarah che "non è ancora tornata se stessa" - disse quest'ultima frase sottolineando il fatto che mi stessero prendendo in giro.
"Ora è il mio turno di prendere in giro voi" pensai
"Fatti valere" mi incoraggiò il demone "Ma stai attento, non voglio perderti"
- Va bene. Ora torno nella mia stanza a riposare, devo essere pronto per domani -
Appena Bobby pronunciò quelle parole corsi velocemente verso l'uscita, inciampando un paio di volte nel buio, prima di farmi scoprire.
Mi avrebbe sicuramente beccato quindi decisi di fingere di allenarmi nel cuore della notte, e cominciai a fare degli addominali; tanto non sarei comunque riuscito a dormire, e qualche allenamento in più prima della partenza non avrebbe guastato.
Non appena Bobby mi vide sussultò, entrando chiaramente nel panico.
- C...Cosa ci fai qui Will? - mi chiese lui con la voce tremolante
- Potrei farti la stessa domanda, Bobby - risposi io restando nel vago, con un tono provocatorio.
- Cercavo...- disse guardandosi in giro cercando qualche scusa plausibile - La mia borraccia - disse andando ad afferrare il contenitore vicino alle parallele.
"Potevi inventarti una scusa migliore" pensai
- Tu? - mi chiese lui
- Mi stavo allenando. Visto che non riuscivo a dormire ho deciso di venire qua e prepararmi ancora un po' nel caso venissimo attaccati ancora. - dissi io
"Questa si che è una scusa buona, altro che la sua" mi disse scherzosamente il demone.
- Oh...bene, ottima scelta...io...io vado s dormire, sono parecchio stanco. A domani - disse Bobby abbozzando un falso sorriso.
"Stanne certo che domani ci vedremo"
- A domani e buona notte - risposi io con un falso tono gentile.
Dopo che Bobby uscì dalla palestra decisi effettivamente di allenarmi ancora altro paio d'ore in vista della faticosa giornata che mi avrebbe aspettato il giorno seguente, per poi andare in camera e distendermi sul letto.
- Clara, Josh, Charlie...sto venendo a prendervi - esclamai da solo prima di riaddormentarmi.

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