XVIII - Essenza di noi

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Ci giriamo e vediamo la polizia con lo scudo antisommossa che varca l'entrata del campo indietreggiando di spalle, intanto i tifosi all'interno continuavano a lanciare pezzi di carta infuocati e altri infiammabili.

Si gira un pubblico ufficiale verso di noi, «Andate negli spogliatoi e chiudetevi dentro! I vostri compagni sono già negli spogliatoi secondari dall'altra parte dello stadio, voi andate pure in quelli principali» ci urla.
Ci guardiamo e ci alziamo con la velocità della luce, ci prendiamo per mano correndo verso gli indirizzati.

Appena entriamo, Kylian chiude la porta con due giri di chiave e io mi butto nelle sue braccia stringendomi al suo petto, «Ho una paura fottuta Kylian» dico con un filo di voce. «Ci sono io pequeñita, tranquilla» mi risponde, accarezzandomi la testa. Alzo la testa, «Pequeñita da dove te lo sei tolto esattamente?» chiedo ridendo, «Mi piaceva» risponde, facendo la stessa cosa.

«Bene tesoro, se non ti dispiace, ora dovrei cambiarmi» afferma, dirigendosi verso il suo armadietto.
«Posso farmi una doccia anche io?» chiedo.
Intanto mi tolgo le scarpe e i pantaloni e li poggio momentaneamente sullo scomparto di Achraf, che era nell'altro spogliatoio.
«Certamente, peró le docce sono aperte. Non mi giustifico di quello che potrei farti» mi guarda malizioso mentre prendeva le cose dal suo scompartimento. Mi giro in sua direzione con un sorriso altrettanto, mordermi il labbro inferiore, «Staremo a vedere» dico.

Vedete com'é il nostro rapporto? Io non ci capisco più nulla! Mi frulla la testa peggio di un Bimby con 'sto ragazzo.

Sento Kylian urlare dalle docce in lontananza ma causa del rimbombo, per via della stanza troppo grande, non capivo bene cosa stesse dicendo, quindi mi avvicino a lui.

«No non entrare! Sono nudo, mi perdoni» mi dice ironico. Lo guardo alzando un sopracciglio e lui ride, «Che sguardo! Attenta che mi consumi!» esclama ridendo ancora, puntantomi il doccino.
Peccato che il getto d'acqua fortissimo mi si scaraventa in faccia.
Ci guardiamo spalancando la bocca, «Kylian» affermo con un ghigno e gli occhi sbarrati, «Mh» risponde, con lo stesso sguardo. «..Sei un figlio di puttana!» aggiungo, scaraventandomi addosso a lui e iniziando a schiaffeggiarlo sul petto. Lui si sbellica dalle risate, «Anzi, tua madre è una buona donna. Quindi sei un coglione e basta» spiego, puntandogli un dito ma continuando a ridere.

Continuiamo ad azzuffarci fino a quando, Kylian, fa la mossa di iniziare a farmi il solletico sotto le ascelle.

«No! No! Smettila ti prego, se non vuoi farmi andare in iperventilazione!» dico, mentre continuavo a rigirarmi e strattonarmi con un pollo.
«In iperventilazione ti ci faccio andare in un altro modo» afferma lui, continuando quella tortura.
Si ferma di scatto ripensando alla frase che ha detto, io lo fisso capendo dopo tempo la battuta. Lo guardo inclinando la testa e incrociando le braccia.

«Ti ha dato fastidio?» mi chiede, notando il mio sguardo, «No, anzi» rispondo. «Cosa intende dire con 'anzi' signorina Hakimi?» mi chiede con un ghigno. «Che credo che dovremmo passare ai fatti Monsieur Mbappé» avanzo con un indice tra i denti.
Lui si morde il labbro, «Avec plaisir (=volentieri in francese)» risponde.

Mi prende in braccio di peso, alzando leggermente la mia maglia strappata e facendo adattare la mia schiena, coperta solo dallo strato di tessuto traspirante di quella sua maglia da calcio, a quelle mattonelle fredde e umide.

Si attacca alle mie labbra con lentezza, iniziando un bacio ammaliante. Da brividi.
Sposto le mie gambe circondando completamente il suo bacino, la sua pelle bruciava quasi quanto il fuoco da quanto eravamo appossionati.
Spostavo le mie mani a mio gusto su tutto il suo capo, scompigliando i suoi capelli decolorati e bagnati. Stessa cosa lui.

Dopo un tot, sento la sua intimità premere sulla mia soprastante. «Non ci servono queste» afferma il mulatto, cessandomi dello strato che copriva la mia di intimità. Sorrido sulle labbra, che diventano un sorriso anche le sue dopo poco.

Mi fa scendere tornando con i piedi a terra posizionandomi a suo piacimento, per poi iniziare a spingere dentro di me.
Assaporava la mia pelle lasciandomi baci per tutto il collo e busto, sussurrandomi le migliori frasi all'orecchio.

Mi riattacco alle sue labbra strozzando i miei stessi ansimi, non vorrei che qualcuno ci sentisse.

«No» mugugna Kylian, levando le mie labbra dalle sue, «Cosa no?» chiedo giustamente, «Non
b-baciarmi per non farti sentire» dice con voce strozzata. Cazzo ma mi legge nel pensiero questo? «Voglio che ci sentano pure al piano sotterraneo-» aggiunge, dopo vari sospiri. Incurvo un sorriso,
«P-perchè?» chiedo inguenua.
Lui mi sorride a sua volta aumentando le spinte.
«..Oddio Kylian» ansimo.

Varco dopo pochi secondi la soglia del piacere assieme a lui, e si avvicina nuovamente al mio orecchio, «Per questo, perchè Ti amo Amira» sussurra.

Lo guardo sbarrando gli occhi, era troppo presto per un affermazione del genere...

...





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hihihi, STATE TRANQUILLI, faró tornare il sole nei prossimi capitoli

A Dream or a Nightmare? - Kylian Mbappé Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora