V - Paris mon amour!

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Il famoso giovedi..

Sono letteralmente ancora cotta, nonostante siano passati quattro giorni.
Ora Mbappé sa chi sono, il mio idolo sa chi sono, e mi interpella persino come 'La ragazza misteriosa', perché si ricorda di quell'occhiata il giorno dopo della vittoria del mondiale.. me lo ha detto lui stesso!
C'è molta sintonia tra noi due, ci capiamo letteralmente al volo. Appena facevo una battuta subito lui la capiva o sapeva il continuo, oppure se qualcuno diceva qualcosa di incomprensibile capivamo la stessa cosa. Insomma, un sogno che si avvera!

Ma ora basta film mentali, é ora della partenza verso la citta dell'amore!

[...]

3.50am

Sento qualcuno che bussa alla porta di camera mia, a momenti sfondandola da quanto bussassero forte, «E datevi una calmata che mi sto alzando. Joao se sei tu ti stacco la testa!» urlo con la voce addormentata.

Apro la porta e, indovinate? Era proprio il bastardo neroazzurro.
«Ti é piaciuta la parata di Gigio domenica eh?» inizia ad ironizzare sulla mia squadra del cuore. É dalla vittoria dell'europeo che continua cosí, OGNI mattina.
«Fuori da camera mia» lo caccio, indicando il salone, «Muoviti» continuo.
«Eddai, non lo ami?» mi domanda, «Oppure preferisci che parli di Bonucci?» chiede ridendo.
Mi stava urtando assai, «Invece tu preferisci che io parli di Icardi Joao?» mi ero rotta, lui mi guarda sgranando gli occhi, «Mh? Oppure di Ibra?» continuo, lui mi guarda shoccato, «Aspetta fammi pensare.. di Lukaku?!» esclamo.
«Basta! Ha toccato un punto veramente basso Signorina Amira, non gliela perdonerò facilmente quest-».

Si mette in mezzo Ouidad, «Ei ei ei, dai preparatevi che avete abbastanza rotto con sta roba di Milan-Inter. Vi ho fatti alzare alle tre del mattino per un motivo» ci separa.
Guardo Joao alle spalle di Oui con un ghigno, lui mi guarda aguzzando gli occhi e avviandosi nella sua stanza. Al che, mi richiudo anche io nella mia.

...

Chiudo le mie fantastiche tre valigie dopo averle ricontrollate altre quattro volte e le posiziono in piedi affianco all'uscio della mia stanza.

Ora era il mio turno, dovevo sciacquarmi piú veloce di una saetta.
Mi precipito nel bagno della mia stanza ed entro velocemente in doccia, riesco dopo poco.
Lascio i miei capelli castani bagnati e metto un tocco leggero di mascara.
Non avevo voglia di vestirmi molto rinomata, quindi vado a chiedere qualche maglietta gigante a mio fratello.

«Bonjour mon amour!» esclamo, aprendo la porta di camera sua.
«Che vuoi?» sbrocca, apparentemente ancora incazzato.
«Hai una T-Shirt larga da prestarmi?» chiedo ruffianando un po'.
Lui mi guarda con un ghigno, «Al massimo ho questa» e mi mette davanti una sua maglietta gigante di Lautaro.
«Che simpatico Joao, ti odio» dico sorridendo e facendogli il medio, tornando in camera mia.

Parlando di magliette di calcio, grazie a mio fratello mi é venuto in mente cosa mettere: la mia fantastica '19 di Theo Hernandez! Una delle magliette a cui tengo di piú dopo quella di Kylian.
Quindi, tornando a noi: la 19 di Theo, i ciclisti neri e le classiche AF1 bianche, perfetta!

«Pronta prontissima!» esclamo, uscendo dalla mia stanza.
Joao mi squadra subito, «Levati quella roba ti prego» mi dice, coprendosi gli occhi.
Parto subito per attaccarlo ma, «Basta!» si mette in mezzo Ouidad.
Achraf intanto, come sempre, se la ride ad una parte.

«Possiamo andare o dovete litigare ancora?» chiede Ouidad sull'uscio.
«Possiamo andare» afferma mio fratello.

Tutti usciamo dalla casa, un po' tristi di lasciare Milano, ma felici di iniziare una nuova esperienza a Parigi! Achraf prende la responsabilitá di chiudere a chiave la porta.

«Avanti tutta!» esclama Joao, comandando il "gruppo".
Tutti iniziamo a ridere, salendo in auto.

[...]

«Ti prego levati quella maglietta Amira, mi urta troppo» dice mio fratello affiancato al mio sedile.

Ma io dico, con tutti i posti che ci sono sul jet, proprio affianco a me doveva mettersi? Madre di dio!

«Stai zitto Joao, potrei dire la stessa cosa della tua orripilante maglietta di Lautaro» ribatto a mia volta.
«Non t'azzardare con il mio Martinez!» «Allora tu non t'azzardare con il mio Theo!» non mi ero accorta di star letteralmente strillando.
«Madre santa! Ma siete sempre cosí?» chiede Achraf esausto.
«Cosa metti in mezzo me? Come puoi benissimo notare è lui che ha iniziato» rispondo.
«Amira!» esclama Ouidad, esausta anche lei.
«Okay okay, scusate».

[...]

Non sembra vero, ma finalmente atterriamo a Parigi.

L'aria é sempre la stessa, mi mette i brividi come l'ultima volta. Il mio amore per questa città é infrenabile, non c'é nulla da fare.

Scendiamo le scale di quel jet e ci dirigiamo verso l'uscita dell'immenso aeroporto, ma che amavo piú di me stessa.

Sbianco appena vedo chi ci siano venuti a prenderci, il tridente d'attacco classico del PSG: Di Maria, Neymar e Mbappé.
Il mio petto a momenti esplode dalla tachicardia quando riconosco la sagoma di Kylian. Strappo via i miei occhiali da sole da gli occhi e li fisso affuscando gli occhi in lontananza.

«Si sono io Amira, non preoccuparti» urla Kylian sventolando un braccio. Tutti si mettono a ridere, tranne me, che mi limito a sorridere imbarazzata.

Ci avviciniamo a loro,
«Mi presento a tutti carissimi, io sono Neymar Jr. Anche se dalle vostre magliette mi sembra che seguiate già il calcio» dice Neymar, riferendosi a me e mio fratello.
Entrambi guardiamo i nostri busti per poi ridere assieme all'attaccante.

Ci presentiamo anche a Di Maria, sembra molto molto simpatico.
E infine, «A me non mi saluti razza di milanista?» mi chiede Kylian con un ghigno.
«Scusami parigino!» esclamo ironica, per poi avvicinarmi e cercare di abbracciarlo. Ma alla sua azione, il mio stomaco inizia a ribollire dall'emozione, mi lascia esattamente un bacio su entrambe le guance. Penso di essere in paradiso, sento sul serio i brividi dappertutto.

Appena mi stacco e mi rigiro verso la mia famiglia, Ouidad mi guarda sorpresa con la bocca incurvata verso il basso, per poi farmi l'occhiolino.
Io rido roteando gli occhi a quello sguardo.

...

In macchina di Neymar passiamo in mezzo a tutta Parigi, mi era mancato tutto ció.
La Tour Eiffel e l'Arco del Trionfo sono quelli che mi affascinano di piú ogni volta.
Infine, arriviamo davanti al monumento piú bello, il villone comprato da Achraf. Letteralmente é gigante!

«Guarda sto marocchino che case si compra!» esclama ironico Kylian, facendo ridere tutti.
«Confermo!» mi metto in mezzo.

Scendiamo tutti dal macchinone e i tre ci accompagnano all'ingresso, aiutandoci con i bagagli.
«Se vi va, stasera Marco fa una cena a casa sua.» taglia il silenzio Ney.
«Si è vero, siete i benvenuti. Cosi magari vi presentate a tutti!» si aggiunge Kylian parlando verso tutti, ma le occhiate che mi lanciava mentre parlava erano qualcosa di illegale.
Achraf si gira verso di noi cercando conferma, annuiamo tutti e tre.
«Certo! Verremo sicuramente!» risponde mio cugino.

Io e Ouidad ci diamo uno di quegli sguardi che solo noi donne possiamo capire, ancora non ci credevamo a tutto ciò. Sembrava tutto cosi surreale! Ma, grazie al cielo, che sia tutta realtà.

Che la vita da sogno parigina abbia inizio babies!

...

A Dream or a Nightmare? - Kylian Mbappé Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora