XXXII - Sei ore di van?!

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│ December 20th

Era il grande giorno, finalmente sarei partita per Courmayer. La mia prima settimana bianca, o meglio, due settimane. Non avevo mai sciato in vita mia quindi avrei potuto letteralmente ribaltarmi appena la seggiovia mi mollava in cima al Mont Blanc, peró queste sono solo mie paranoie.

«SVEGLIAAAA» strilló Ouidad facendo tremare il mio materasso come se fossi in un bel mezzo di un terremoto.
«Cosa? Cos'è successo?» mi alzai di scatto dalla mia bellissima piazza e mezzo. Ouidad mi rispose solo ridendo.
«Oddio! Che ore sono deficente?» mi ricordai di tutto.
«Le 2am mon amour! Ci aspettano la bellezza di sei ore di van, vedi di essere pronta almeno per le 3!» mi raccomandó mia cugina.
«SEI ORE DI VAN?!» quasi strillavo.
«Si cogliona! Non urlare che Joao deve ancora svegliarsi» mi sgridò in tempo zero la mini Hakimi.
«Non-» «'Non' un cazzo! Chiamami quando sei pronta!» mi interruppe subito mia cugina prima che riniziassi a strillare come una gallina, per poi uscire dalla stanza.

Mi alzai sia pimpante che infastidita dal letto, un mix di sentimenti prese di me il sopravvento facendomi saltellare da sola come un ebete in mezzo alla stanza. Ero troppo felice, era la mia prima vacanza in gruppo con cosi tanti amici.

«Non metterti la tuta del Milan perchè metto già io quella dell'Inter, ciao» si affacció a caso mio fratello in camera mia dalla porta, per poi riuscire.
«Fottiti!» strillai, «Anzi, sai che ti dico? La metteró eccome invece hiio de puta!» aggiunsi, sempre ridendo e strillando.

Oltre che per ripicca, volevo stare comoda insomma, mi aspettavano 6 fottute ore di van! E poi al 100% mi avrebbero messa o affianco a Kylian o affianco a mio fratello, conoscendo la simpatia della famiglia PSG.
Tornando a noi, oltre che per infastidire mio fratello, li ci sarebbe stato un freddo da lupi, quindi misi la mia adorata tuta del Milan e delle Jordan Aura nere e bianche.
Piastrai i miei capelli sfoltiti esattamente il pomeriggio del giorno prima, quindi erano nuovinuovissimi.

Sentii aprire nuovamente alla mia porta mentre mi specchiavo tranquillamente, roteai gli occhi.
«Chi è ora?!» domandai girandomi, era Achraf.
«Posso prendere le valigie? Sono pronte?» mi chiese un po' triste per la mia risposta, ma con tutta la gentilezza del mondo.
«Certo! Scusa se ti ho risposto così..» risposi un po' in colpa.
«Non è niente tranquilla, posso capire per bene la tua agitazione!» mi tranquillizzó il marocchino, io mi limitai a sorridere.

Mi stava proprio dando alla testa tutto ciò, ma in senso positivo!

[...]

Scesi le scale con solo la mia poschette sull'avambraccio e le mie airpods alle orecchie.
Arrivai sotto casa con Ouidad e tutti erano già riuniti, ci fissavano tutti.

Levai una cuffietta non capendo, «Beh? Che vi guardate, non saliamo sui van?» domandai masticando la gomma.
«Se ti cambi la tuta si» rispose mio fratello.
«Smettila fra! Ti piace proprio farla incazzare?» lo sgridó Marquinhos, era abbastanza infastidito stamattina.

«È tutto normale. Stamattina Maria, prima che la portassimo dai nonna, gli ha rovesciato il latte caldo addosso» mi spiegó Carol, sua moglie, notando la mia faccia stranita.
Mi limitai a ridacchiare, cosa che fece anche lei.

Tirai la maniglia della portiera di uno dei due van e il cioccolatino Mbappé era giá accomodato tra gli undici sedili bianchi del furgone.
«Bonjour monsieur» affermai divertita.
Lui alzó lo sguardo scollegando il bluetooth dei suoi cuffioni JbL, «Sempre amore eterno per la tua squadra tu vero?» mi chiese divertito. Mi sbalordii vederlo cosi pimpante di prima mattina.
«È claro» risposi ridacchiando.

Mi accomodai affianco al francese, appropriandomi del posto affiancato al finestrino. Pian piano anche tutti gli altri presero posto.

«Ascoltiamo musica assieme?» mi propose l'attaccante.
Mi girai verso il suo volto con occhi brillanti, farmi questa domanda era come portarmi all'altare.
«Come no!» esclamai sottovoce, porgendogli una mia cuffietta. Intanto l'autista mise in moto partendo per la meta definita.

Azionai in ordine casuale tutte le canzoni di Jul e Morad, io e Kylian avevamo quei gusti, e mi misi comoda accavallando una mia gamba sopra la sua poggiando la testa sul finestrino.
Lui fece la mossa piccante di poggiare la sua mano nel mio interno coscia, sorrisi con gli occhi chiusi ma sapevo benissimo che mi stesse fissando.


Passarono pian piano le prime tre ore di viaggio, e arriva anche la prima sosta.

«Mi sto pisciando addosso cazzo!» esclamó Kylian mentre correvamo fuori dal van.
«A chi lo dici! Mi saró bevuta tre litri d'acqua in due ore!» risposi, mentre continuevamo a correre verso i bagni.

Entrai nell'area di servizio femminile e subito mi accomodai nel primo wc che mi trovai davanti.
Erano la bellezza delle sei del mattino circa, c'era un'alba da paura che filtrava dalle finestre e illuminava di arancione tutta la stanza, ma che non riuscii a fotografare poiché il mulatto mi raggiunse subito nei bagni.

«Andiamo?» strilló.
«Arrivo» risposi, «Peró..» aggiunsi.
«Cosa?» domandó giustamente il francese.
«..ho una fame da lupi Kylian» dissi, facendo notare il mio stomaco che brontolava. Effettivamente non avevo fatto colazione.
«Vado a comprarti qualcosa velocemente. Tu raggiungimi al bar!» esclamó correndo.
«No, ho finito! Vengo con te!» esclamai uscendo dai bagni e appendendomi alla sua mano.

Lui prese stretta la mia e mi lasció una bacio in testa, ma io non essendo una che si accontenta abbastanza, mi attaccai direttamente alle sue labbra con le mie, lasciandogli svariati baci a stampo con gli avambracci poggiati sulla sua nuca.

Sembrava quasi una scena da film, stavamo camminando mentre continuavamo a sbaciucchiarci abbracciati, ma presto smettemmo quando arriviamo al negozio. Ancora non eravamo fidanzati, ma andando avanti di questo passo, penso che quel giorno arriverà presto!

Presi una semplice crostata dal bancone e uscimmo fuori, si erano già fatte le sei e venti.

«Veloce!» esclamó Kylian, mentre stavamo correndo come due matti verso il parcheggio.

Appena arrivammo al macchinone ci rimettemmo comodi come le tre ore precedenti, solo che a differenza di prima, cademmo entrambi nel mondo dei sogni uno sopra l'altro, o meglio, io stravaccata sopra di lui. Che carini!

...

A Dream or a Nightmare? - Kylian Mbappé Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora