LIX - The times score

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Passarono tutte le feste molto velocemente, tralasciando che appena scattò l'anno dovemmo ripartire per via della Ligue 1 e degli impegni sportivi vari dei ragazzi.

Fu così malinconico lasciare mia madre e mio padre in lacrime, ma soprattutto fu malinconico lasciare la mia terra, è sempre una tortura come la prima volta. Però vedere gli occhi di mamma e papá brillare dalla gioia quando a loro raccontai finalmente di me e Kylian, era un altro tipo di felicità.
Durante il viaggio in macchina rimasi per due ore buone a piangere sopra la spalla di Kylian, che quest'ultimo mi consolava solamente accarezzandomi la nuca, senza giudicarmi nemmeno per sbaglio, perché probabilmente se vi fosse stato lui al mio posto, avrebbe avuto la mia stessa reazione.

Ci fermammo anche a Courmayeur! Ma non per tanto.. quel posto era così pieno zeppo di ricordi che con la stabilità che avevo al momento potevo riscoppiare quasi a piangere da un momento all'altro.

Ripartimmo per Parigi assieme ai parisiens rimasti in Valle D'Aosta, e l'umore mi si tirò abbastanza su visto che in viaggio con noi c'era il bellissimo e simpaticissimo Presnel, che ogni tre secondi faceva partire una canzone diversa di 50cent, 2pac, Drake e si metteva a rappare su quest'ultime assieme a Kylian.
Ma al nostro arrivo a Parigi, subito i ragazzi il pomeriggio stesso corsero a Camp des Loges per l'allenamento d'inaugurazione dell'anno, era il due gennaio precisamente, e il primo a entrare in campo fu Presko! A cui quest'ultimo immortalarono persino con un video.

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3th january, 11am

«Buon allenamento mon amour!» salutai il mio, finalmente, RAGAZZO, lasciandogli un bacio a fior di labbra davanti alle porte d'entrata al campo d'allenamento.
«Che belli che siete cristo santo» ci guardava Carol, la moglie di Marqui, mentre univa le mani come nei film romantici.
«Si, mi sto anche già esercitando per il nostro matrimonio.. guarda» affermò il francese alterandosi assai, prendendomi in braccio a mo di sposa.
Scoppiai a ridere, «Adesso mettimi giù sennò al matrimonio non c'arrivo se mi fai fare sti voli» dissi, prendendo il suo viso tra le mani e facendo toccare i nostri nasi.
«A suoi ordini ma bellé» e subito mi rimetté con i piedi sul suolo.

«Mbappé! Se non corri subito in campo ti faccio girare io la testa ma con una pallonata su quest'ultima» echeggiò la voce di Mauricio, facendo scoppiare a ridere tutti i presenti in campo.
«A dopo sweetie» mi salutò un'altra volta, come se non l'avesse già fatto tre volte, stringendomi come un pupazzo.
«Vai in campo scemo!» esclamai ridendo e tirandogli un colpo lieve sulla nuca.

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Ecco, questo era più o meno quello che successe appena arrivati a Parigi, amore, bacini, coccole e smancerie varie, il mio sogno parigino!

Ma il tempo scorse abbastanza in fretta, con alti e bassi, come per esempio l'uscita del PSG dalla Coppa di Francia e dagli ottavi di Champions contro il mio amato Real, il Real in calciomercato che pressava Kylian, Neymar che voleva abbandonare il PSG per la discriminazione subita dalla tifoseria, Messi che cercava qualsiasi buco per tornare ai Blaugrana, Fideo che non avrebbe rinnovato, un vero scempio. Forse uno degli inverni più movimentati della mia vita!
Ma tralasciando le brutte cose, l'estate arrivò quasi con uno schiocco di dita in mezzo a tutta la malvivenza. Era la stagione che attendevo di più da tutto l'anno, con le persone fantastiche che avevo intorno poi...

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20h june, 2pm

Varcai l'uscita di uno dei centri commerciali più immensi di Parigi a braccetto con Oui. Era abbastanza soleggiata la giornata oggi, con temperature più alte della media di Parigi. Mi piaceva prendermi del tempo per me, soprattutto in questi periodi estivi, le mie buste erano cariche solamente di costumi e cosmetici solari!
Ma non avevo fatto shopping solo per l'estate in generale, assolutamente no, l'esatto ventuno giugno saremmo volati tutti assieme sulle coste di Barcellona, in Costa Brava, un paradiso terrestre insomma!

«Bom dia ma belle» mi venne incontro il mio ragazzo, scendendo dall'Audi del suo autista, mentre chiacchieravo con mia cugina sull'uscita del grande centro commerciale.
«Buongiorno a te. Come siamo belli oggi!» esclamai. Aveva addosso uno smoking dei suoi, non so per quale motivo fosse vestito così bene, ma comunque i miei occhi ringraziavano.
«È esattamente per te che sono vestito così, ho una sorpresa» affermò il mulatto cingendo i miei fianchi.
«Okay ragazzi, io raggiungo Achraf che sta per arrivare qua dietro» si imbarazzò la marocchina, galoppando via una volta salutata.

Mi girai nuovamente verso i lineamenti francesi, una volta finita di seguire con lo sguardo mia cugina, «Mi deve salire l'ansia?» chiesi, tornando al fatto della sorpresa.
«Dipende da te» rispose il bastardello con un ghigno, per poi stamparmi un bacio a fior di labbra e accompagnandomi verso l'auto da cui era sceso pochi minuti prima.

Che intenzioni aveva il francoalgerino?

A Dream or a Nightmare? - Kylian Mbappé Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora