LVI - Mezzanotte

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Mancavano circa venti minuti alla mezzanotte e metà di noi chiacchierava con mia madre seduti sul tavolo e l'altra metà di noi era buttata sul divano a giocare a Fifa, ecco, io ero una di quest'ultimi.

Io, Achraf, Joao e Ney eravamo sdravaccati come delle vere e proprio vacche sul divano, Joao e Ney erano gli unici seduti che smanettavano con il joystick, io era sdraiata sopra mio fratello. Io tifavo il Chelsea che aveva mio fratello e invece Achraf tifava la squadra di Ney, il City.

Eravamo tutti attenti al televisore intenti, quando, ad un certo punto Ney fa un tiro dritto in porta con De Bruyne e Joao con Mendy non la para.

«Cazzo Joao ma ci voleva tanto a schiacciare quel fottuto triangolo?!» mi alzai in piedi sul divano strillando mentre i due avversari si congratulavano stritolandosi.
«NON AVEVO I RIFLESSI PRONTI» affermó, e subito dopo caló il silenzio, mi girai verso la tavolata, ci stavano tutti fissando.

«Ma io dico, manca un quarto d'ora alla mezzanotte del Natale e voi vi mettete a giocare a Fifa?!» si avvicinó Jess gesticolando come una matta, e intanto tutti intorno scoppiarono a ridere.
«Stavolta Jess ha ragione» strilló Kylian.
«Zitto, sai in quante altre situazioni importanti tu giocavi a Fifa?» lo spensi, poggiando le mani su i fianchi.
«Aia, ti ha cotto al dente» affermó Angel verso l'amico stringendo i denti.
Il numero sette si girò un'altra volta verso di me un volta che tutti riniziarono a parlare normalmente, «Vedrai dopo» mimó con la bocca.
Gli porsi il dito medio, e lui, come il suo solito, me lo rivolse ma alzò anche l'indice per poi spingere verso l'alto, un po' di Elité vibes.
Spalancai la bocca per poi prendere il primo cuscino e lanciarglielo addosso, «Schifoso» dissi ridendo.

«Okay ora basta, mi state sfasciando il divano» ci fece smammare dal sofa mia madre, e non aveva tutti i torti.

Mi accomodai al tavolo dei santi e subito Angel mi riempi il bicchiere di spumante. «Mi vuoi far ubriacare per caso?» chiesi ridendo.
«Lo sei già» affermó lui sfacciato e ridendo, ma non aveva tutti i torti, il vinello di cena non era ancora andato giù del tutto.
«Beh, allora mi vuoi far andare in coma etilico?» continuai a scherzare mentre portavo il calice alle labbra.
«No, è solo un po' di spumante» rispose sorridente mentre gustavo quella delizia, non era lo stesso di prima.
Allontanai il calice dalla bocca fissando per bene il liquido all'interno, «Ci hai sputato dentro?» chiesi infine girandomi con uno sguardo poco convinto verso l'argentino. Aveva un gusto strano quel coso.
«Ma che cazzo!» esclamò Kylian scoppiando a ridere con l'ala destra.
«Andate a cagare, non bevo più il vostro spumante contaminato!» dissi, lasciando un po' troppo bruscamente il calice sul tavolo.
«Eddai ma che ti arrabbi?! Era solo uno scherzo, ci abbiamo messo dentro due gocce di dolcificante liquido» mi rassicurò subito Kylian prima che li arrabbiassi di nuovo.
«Meglio per voi» affermai, un po' ridacchiando sotto i baffi.

«Mancano dieci minuti!» arrivó mia madre dalla cucina con UN ALTRO SPUMANTE.
«Altro che io, qua ci vuole far ubriacare tua madre!» si giró verso di me Angel, facendo ridere tutti.
«No, non lo farei mai! Lo stappiamo a mezzanotte questo» rassicurò la situazione mia madre subito.
«Anche quello che c'era sul tavolo dieci minuti fa dovevamo stapparlo a mezzanotte e se l'è bevuto tutto Amira assieme a Ney!» esclamó Jessica con un ghigno verso me e il brasiliano.
«Zitta francese» esclamai ironica, ci prendiamo da sempre in giro per le nostre origini.
«Tais toi (="Taci tu")» si mise subito in mezzo Kylian sentendosi toccato.
Mi girai verso di lui senza parlare, ma solo alzando un sopracciglio, per fargli capire che a me nessuno dice di stare zitta. Lui ricambiò leccandosi le labbra e sfoderando un ghigno quasi come per sfidarmi.

«Okaaaaay, ora basta mangiarvi con gli occhi voi due, piuttosto qualcuno si proponga per sciabolare sta bottiglia senza farla volare come a casa di Ney l'ultima volta» si mise in mezzo Ouidad, riferendosi a quando Kylian una sera si era proposto di sciabolare lo champagne e gli è volata la bottiglia dalle mani, «Vero Kylian?» ecco, appunto.
«Volevo improvvisarmi sommelier ma non ce l'ho fatta» disse in sua difesa, facendo un'ennesima volta ridere tutti.
«Lo stappo io» mi proposi, l'anno di alberghiero che ho fatto in terza superiore sarà servito a qualcosa, no?
«Mi fido di te» mi lasciò il posto davanti alla bottiglia mia madre.

...

Pian piano quei dieci minuti passarono, e si fecero esattamente le 23:58.
«C'ho un ansietta!» esclamò Jessica entusiasta, era sempre un emozione unica il Natale.

Quando avvolsi la bottiglia tra le mani, Kylian mi raggiunse abbracciandomi da dietro.

«Sappi che dopo la mezzanotte berrò un bicchiere di spumante solo per brindare con te» sussurrò al mio orecchio.
Alzai lo sguardo verso il suo faccino, «Che carino che sei» dissi a mia volta a bassa voce.
«Je t'aime» «Moi aussi».

Interruppe il nostro momento amoroso il concerto in televisione, che stava già facendo il conto alla rovescia.

«Cosa?! Ma non erano i 58??» dissi, svitando frettolosamente il tappo di sughero.
«È un minuto indietro quell'orologio Amira. Ti ricordo che hai vissuto in questa casa diciannove anni» si girò mia madre.
«Giusto» affermai, me ne ero totalmente dimenticata di quel maledetto orologio.

«CINQUE... QUATTRO...»

«O santo cielo» sospirai, non riuscendo a svitare quel maledetto coso che oltre tutto avrei dovuto sciabolare.

«TRE...»

Frettolosamente presi un coltello dal cassetto e lo sfregai sul collo della bottiglia, proprio frazione di un secondo visto che si aprì subito.

«DUE... UNO...»

e... Boom! Buon natale stronzi!

«BUON NATALE!!» tutti si girarono abbracciandosi e facendosi gli auguri mentre io subito mi scaraventai su Kylian lasciandogli svariati baci sui quelle sue due labbra morbide.

«Buon natale mon beauté» sussurrò poggiando la sua fronte sulla mia.
«Buon natale anche a te amore mio».

A Dream or a Nightmare? - Kylian Mbappé Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora