L - "Ciao"

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Mi risedetti sopra il francese, ma si sentiva che fosse palesemente su di giri.
Era rigido come un pezzo di legno e anziché abbracciarmi o comunque dimostrarmi affetto come fa sempre, se ne stava con il cellulare e le braccia lontane da me.

«Ma cambia campionato, a nessuno qua dentro piace il campionato tedesco» esclamó Joao verso Drax, che aveva messo una dei suoi strani canali streaming dove trasmettevano la Bundesliga.
«Testa bassa ragazzino, ti ricordo che tu tifi una squadra di Serie A, campionato italiano» ribatté il tedesco sentendosi toccato.
«Cosa intenderesti dire con questo?» scattammo in piedi io, Marco, Joao e Achraf dicendo la stessa e coincisa frase in coro.
«Porca zozza, vi siete messi d'accordo?» ci guardò Ney con gli occhi sgranati.

Forse Ney ha detto quella frase per sdrammatizzare, ma fatto sta che questo confermi che stiamo vivendo tutti assieme da fin troppo tempo e non scorre bella aria, tra Jessica che litiga all'ordine del giorno con Angel, Kylian che oggi ha smesso di parlarmi a caso, Drax e Joao che litigano per i campionati.. direi che siamo apposto!

«Dobbiamo andare» si alzó Julian dal divano controllando l'orologio, erano giá le due meno venti.
Mi alzai in piedi in modo da lasciare libero accesso al numero 7 e lui si alzó senza manco ringraziare o dare qualche segno di vita.

«Ma che ha? È così da quando siamo arrivati» mi chiese sottovoce persino Oui.
Risposi spalleggiando, sicuramente se avessi aperto bocca sarei scoppiata a piangere come una bambina, odiavo questi momenti di silenzio tra noi due.

Aiutai tutti a prendere quelle poche cose che si erano portati su in casa e li accompagnai fino al piano terra.
Presi persino alcune cose di Kylian, tra cui la sua valigetta, che, appena gliela passai giù di sotto, la prese senza neanche degnarmi di uno sguardo.

Ero già stufa del suo stare zitto, ma il mio orgoglio mi disse di non calcolarlo, non può cosi a caso non parlare più alle persone senza un motivo.

«Ciao» salutai fredda, buttando tutto il resto dei suoi bagagli a terra e tornando dentro, mi stavo solamente innervosendo stando li fuori.


│ Kylian's POV

«Ciao» affermó Amira impassibile come una pietra e buttando tutta la mia roba a terra, tornando dentro il condominio.

Tutti la seguirono con lo sguardo mentre si avviava con quel suo passo svelto da incazzata verso casa sua. La seguì la cugina.

«Ma che le prende?» chiese Marco a Ney.
Ney scosse la testa mentre la osservava che saliva le scale, «Non lo so» rispose.
«Kylian» si girò verso di me l'italiano, roteai gli occhi, «Che cos'ha Amira?» mi domandó.
«Non lo so» risposi anche io secco, ma in realtà lo sapevo benissimo.

Anche io ero così freddo con lei perché è da quando siamo partiti che non mi calcola nemmeno un po', parla solo con Jessica e sua cugina, o forse mi ha calcolato, ma fatto sta che mi ha fatto andare su di giri quando, quella vecchia alla porta, le ha nominato quel certo 'Falilou', vi posso giurare che l'ho vista sbiancare e iniziare schioccarsi le dita dall'ansia. Poi quella scusa stupida che ha detto a quella signora, avevano già sistemato tutti i bagagli, non c'era più nulla da sistemare. Perché non voleva far entrare in casa quel tipo?

«Sicuro?» mi risveglió Marco.
«Si cazzo, perché chiedete a me» sbroccai sedendomi dentro al furgone.

L'italiano si giró verso Ney, «Hanno litigato» affermarono in coro.
«Non abbiamo litigato, fatevi i cazzi vostri» strillai dal veicolo, mi stavano facendo uscire matto pure loro.
«Fra, lo sappiamo come sei fatto» ci si mise anche Achraf.
Mi limitai a tirare un sospiro passandomi le mani sul viso.
«Dimmi a me cos'è successo così ci parlo, tanto io sto qua con loro» continuò il marocchino.
«No, non mettetevi in mezzo. Mollatemi» dissi chiudendogli la portiera in faccia. Oggi ne sarei uscito pazzo per davvero, posso giurarlo.

│ Kylian's POV ended.

Mi si frantumó il cuore quando vidi che, mentre me ne andavo incazzata, Kylian non mi ha seguì come fa sempre quando mi arrabbio.

«Vaffanculo, VAFFANCULO» strillai entrando in casa e buttandomi sul divano.
«Amí ma che cazzo fai» sobbalzó mio fratello dal sofá, che era rimasto su.
«Vuoi dirmi che cazzo hai Yousra» mi prese per le spalle mia cugina chiamandomi con il mio secondo nome, e quando Oui mi chiama con il mio secondo nome vuol dire che si è incazzata per davvero.
«Perché si comporta così? Perché deve fare il bambino dell'asilo e non parlarmi?» mi sfogai alzandomi in piedi e facendo a pezzettini un pezzo di carta che mi era rimasto nelle mani.

«Ma chi?» domandó Joao che non stava capendo nulla.
«Ma chi Joao secondo te? Chi?!» strilló Ouidad.
«Ma che ne so io?! Siete entrate in casa urlando come delle matte mentre giocavo! Che cazzo posso saperne io dei vostri problemi??» ci si mise pure mio fratello alzando il tono di voce.
«Chi è l'unico con cui si frequenta Amira da ottantacinque anni?» continuò lo sfottò tra i due.
«Kylian?» ci arrivò finalmente mio fratello, «Aaaah, Kylian, l'ho visto anch'io oggi che non vi siete slinguazzati come due pesci come fate sempre» aggiunse con il suo sarcasmo di merda.
«Vai a fanculo Joao!» strillai andandomene in camera mia, mi mancava fare questo quando mi incazzavo.

A Dream or a Nightmare? - Kylian Mbappé Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora