XXVII - La vita é fatta anche da un po' di rischi

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«Siamo arrivati Giulietta e Romeo» ci interrompero Ouidad e Achraf.

«Tacete voi due» risposi, per poi adagiarmi al di fuori dell'auto.

Mi incamminai per il sentiero di sassolini in quel giardino così curato, ma dopo poco mi ritrovai davanti ad una porta gigantesca. Decisi di aspettare gli altri prima di entrare.

«La devi spingere la porta, non tirare» arrivó il francese in men che non si dica.
«A dir la verità non l'ho manco sfiorata la porta» dissi, con una sfacciataggine tale da far paura.
Lui alzó un sopracciglio, «Appunto, sei ancora più stupida allora» esclamó.
Lo fissai zitta per qualche secondo, «Senti, sparisci Lottin prima che ti faccia diventare stupido io prendendoti a calci in testa» affermai, spingendolo dentro la reggia gigantesca.

Era una cena per festeggiare l'inaugurazione di una delle tante ville giganti del padre di Neymar, ormai era abitudine.

Mi affascinava un sacco quell'edificio, saranno stati come minimo dieci piani, se non di più.

«Wow» mi meravigliai fissando il paradiso che avevo attorno.
«Benvenuti bellissimi» ci raggiunse Ney, accompagnato da suo padre.
Il francese ed il brasiliano si salutarono con un abbraccio, mentre io salutai quest'ultimo con due baci sulle guance.

Mentre Kylian si avviava verso il tavolo, Ney mi stoppó prendendomi per il braccio.

«Come mai assieme così tranquillamente voi due?» mi chiese l'attaccante.
«Nulla di che, c'hanno obbligati a stare vicini in auto, quindi siamo dovuti scendere assieme» spiegai senza tante parole.
«Bene, preparati perché ti obbligherò ad averlo affianco nuovamente, ma per tutta la cena!» esclamó il brasiliano.
«No Ney!-» cercai di dimenarmi in qualche modo, ma ormai mi aveva già spinta affianco al francese.

Mi ritrovai faccia a faccia con Kylian, mentre Ney tornó dagli invitati all'entrata.
Io ero in piedi e lui seduto, ci stavamo fissando come due con qualche rotella fuori posto.

«Si puó sapere che diamine hai stasera Amira?» spezzó il silenzio lui.
«Nulla, la tua presenza mi urta, tu?» dissi.
Ridacchió, «La mia presenza ti urta?» mi chiese con voce roca.
«Si, tanto» risposi con un ghigno in viso.
Lui mi squadra deglutendo, «Aspetta che finiamo di cenare» affermó lui, per poi fare un occhiolino.
Roteai gli occhi con una faccia disgustata, «Sempre molto sublime Mbappé» lo presi un po' in giro.
«Mh mh, ora pensi di sederti o mangi in piedi come i cavalli?» spezzó il momento con questa battuta, che fece ridere anche me stessa.

Avrei dovuto subire Kylian Mbappé al mio fianco anche per tutta la serata, fantastico!

[...]

«E questa è la piscina interna» ci fece varcare la guardia l'entrata di una delle millesime stanze di quella reggia gigantesca.

Avevamo appena finito di cenare, penso di non aver mai passato un pasto più noioso di quello.
L'unica cosa interessante è stata la bottiglia di champagne finale.

«Amira» mi risveglió Kylian affianco a me dai miei pensieri, mentre tutti gli altri ascoltavano il discorso della guida.
«Dimmi» risposi, rivolgendo il mio sguardo verso di lui.
«Ma se ti buttassi dentro la piscina?» mi sussurró, con un ghigno sparato in viso.
«NO» esclamai, un po' troppo a voce alta, tanto da attrarre lo sguardo di tutti in mia direzione. Vidi Ouidad che si coprì la bocca in modo da non far notare la sua risata, stessa cosa Neymar e Achraf.

Diventai tutta rossa in zero secondi, «Scusate» esitai a dire, per poi, una volta che si girarono tutti, fulminare Kylian.

Pian piano tutta la folla cambió piano, e io e Kylian rimanemmo soli.
Il mulatto guardó me e poi la piscina, «NON CI PROVARE» lo sgridai, prima che tentasse di fare qualsiasi cosa.
«Come scusa?» mi camminó davanti facendomi indietreggiare
«Kylian!» mi si incurvó un ghigno in viso.
«Come? Non ti sento» continuava a fare il simpaticone.
«Kylian, smett-» come non detto, mi spinse in quella maledetta piscina. Almeno ebbe il coraggio di buttarsi anche lui due secondi dopo.

«Ma sei impazzito?! Non si sa nemmeno se potessimo entrare!» strillai una volta a galla.
«Shhh, la vita é fatta anche da un po' di rischi» affermó lui.
Rimasi in silenzio, «Si certo Kylian, e tra poco arriva anche Lupen con tutta la sua truppa? Se tornano e ci vedono fradici due domande se le fanno» esclamai tutt'ad un fiato.
«Chi ha detto che ci rivedano?» chiese lui con un ghigno.
Stavo per ripartire con un altro discorso, ma mi fermai sentendo la sua domanda, sorridendo come un ebete, «Quale sarebbe il piano Detective Conan? Sentiamo» posi la domanda a braccia incrociate.
«Usciamo prima dalla casa e ti porto.. dove vuoi» affermó con un ghigno.
Scioccai la lingua, «Ci sto» accettai. Sul suo volto si formo un sorriso misto tra felice e divertito.
«Iniziamo a riandare d'accordo ragazzina» affermó scuotendo l'indice, io ribattei sempre con il mio classico ghigno.

...

Decidemmo di levarci entrambi i vestiti rimanendo in intimo. Era da tanto che non ci vedevamo così scoperti, ma non ci facemmo molto caso.
Iniziammo a scherzare lanciandoci l'acqua come due bambini, rilassarci con l'idromassaggio, nuotare da una parte all'altra della piscina, fino a quando...

«Kyliaaan» sentiamo da infondo il corridoio.

A Dream or a Nightmare? - Kylian Mbappé Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora