XIX - Tu... mi ami?

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Confabulavo nella mia mente i pensieri più atroci.
Non capivo cosa e, soprattutto, come rispondere. Perché io provavo i migliori sentimenti per Kylian, questo è ovvio, però cogliermi così dicendo 'Ti amo' mi ha abbastanza scossa.

Lui pianta i suoi occhi marroni sui miei nocciola, «Puoi anche dirmi che non provi lo stesso, peró avevo bisogno di dirtelo» mi confessa.
«N-non è che non provo lo stesso Kylian, è solo che mi sembra un po' troppo presto per dirmi ti amo dopo solo un mese e mezzo che ci conosciamo» rispondo.

Lui abbassa lo sguardo triste, «Immaginavo» afferma.
Gli rialzo la testa con la mano, «Kylian, lo sai, tu mi piaci troppo, troppissimo da descrivere ora, non fraintendere. Sei stato per tanti anni il mio idolo e il mio punto di riferimento, e lo sei ancora. Però intendevo dire che voglio fare le cose per bene e non metterci fretta in questa cosa, perché dobbiamo ancora conoscerci bene. Quindi dirmi 'Ti amo' così, è un po' affrettato non credi?» gli spiego, con lo sguardo ancora fisso sul suo.

Aveva le pupille che seguivano il mio labiale in modo stupefacente, appena finisco di parlare alza lo sguardo sui miei occhi illuminandosi quasi, «Mi gasa solo sapere che ti piaccio ancora» risponde con un filo di voce.
Sorrido, per poi lasciargli un bacio lento.

...

Finiamo a farci la doccia assieme, e appena ci sediamo in spogliatoio con gli asciugamani addosso, mi accomodo sulle sue gambe e ci stringiamo in un abbraccio fortissimo, «Hai ragione su tutto Ami, scusa se ti ha dato fastidio» mi dice.
«Ma non mi ha dato fastidio Kylian! Non devi scusarti di nulla» lo ammonisco, prendendo il suo viso tra le mani. Mi rivolge uno dei suoi più bei sorrisi.

Rimaniamo accoccolati con le nostre braccia che circondavano i nostri corpi a vicenda. Sentivo tante emozioni fortissime, tra farfalle nello stomaco e brividi, non ci capisco nulla! È stata un po' una sorpresa questa cosa.

«Comunque» taglia il silenzio cullante lui, mentre avevo la testa poggiata nell'incavo del suo collo, «Siamo due incoerenti di merda!» esclama poi ridendo. Inizio a ridere anche io per la sua risata assai contagiosa, «Per quale motivo?» chiedo confusa.
«Perché scopiamo da fare schifo e poi ci vergogniamo a dichiararci» afferma, sempre ridendo. «Come darti torto. Ma ora che ci siamo dichiarati per una seconda volta, potremmo continuare a scopare da far pietà senza problemi» rispondo sussurrando l'ultima frase nel suo orecchio, per poi mordere il lobo.

Lo vedo con la coda dell'occhio che rotea gli occhi, per poi mollarmi una schiaffo dritto sul fondoschiena, «Sei la migliore tortura sessuale Amira, ma in senso buono» mi sussurra altrettanto.
Lo guardo accarezzandogli la nuca, «Lo so» affermo sorridendo compiaciuta.

Squilla il mio telefono, «Ouidad.. cazzo» esclamo, «Ma sono le 23 e quaranta!» esclamo di nuovo.

«Pronto Oui» rispondo a mia cugina.
«Non vorrei dire cuoricino al cacao, ma è la bellezza di mezzanotte meno venti!» esclama lei ridendo.
«Mi sono persa per lo stadio e mi sono imbattuta negli spogliatoi» affermo, e a Kylian sotto di me scappa una risata. Gli tiro uno schiaffo sul bicipite mimando una risata anche io, mentre scontravo l'indice sulle mie labbra in segno di silenzio.

«Mh mh, e chi era questo che rideva sotto?» chiede ancora mia cugina. «Chi rideva?» domando a mia volta, reggendo la serietà, mentre avevo Kylian sotto di me letteralmente piegato in due dal ridere, con la testa poggiata sulla mia pancia.
«Dai Amiraa! Dimmi con chi sei in quel benedetto spogliatoio, non ti mangio» esclama, stava per ridere anche lei. «Okay okay cedo, sono con Kylian» rispondo. «Eccalla, immaginavo» afferma la marocchina, «Vabbè dai, quando vi decidete a finire di procreare, torna a casa» aggiunge ridendo. «Vai a fanculo!» esclamo ridendo. Attaccai la chiamata.

Io e il mulatto ci guardiamo con un ghigno in viso, ma presto iniziamo a ridere a squarciagola.

«Dai andiamo a rivestirci prima che passiamo sul serio la notte qua!» esclama ridendo, alzandosi e incamminandosi verso il suo armadietto.
«Eddai! Era così bello stare qua» esclamo incrociando le braccia.
«Amira ci vengono a prendere con i forconi se non sbarazziamo entro mezzanotte!» risponde il francese, e io scoppio a ridere.

In effetti era meglio se ci dessimo una mossa, prima che ci urlasse la sicurezza, oltre che Ouidad quando entrerò in casa.

A Dream or a Nightmare? - Kylian Mbappé Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora