XXXV - "Alle 21 in hole"

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3.45pm

«No! Ho detto di no, mollatemi!» esclamavo ridendo mentre scappavo da Kylian e Ney, lungo il corridoio affittato interamente da noi. Si sentivano i rumori delle tute da sci mentre correvamo, sembrava stesse passando una marcia di elefanti.
«No che non ti molliamo, vieni anche tu a sciare signorina!» strillava Kylian mentre correva dietro di me con il brasiliano che ci raggiungeva.

Arrivai al muro infondo e mi ritrovai i due addosso.

«Vieni anche tu PUNTO» affermava il mulatto mentre mi montava in spalla.
«Non ho mai sciato in vita mia Kylian ti prego mollami» cercavo di lamentarmi anche facendo la voce dolce, ma a quanto pare non funzionava.. o forse si.

Mi rimise a terra, «Ad un costo» disse.
«Quale?» lo incitai a continuare.
«Se stasera entro le 21 non sei pronta, non vieni alla serata» affermó fissandomi con i suoi occhi color nocciola.
«Ma la serata inizia all'una di notte» gli ricordai.
«Appunto, ti porto in un posto mia cara» si avvicinó ancora di più facendo la vocina.
«Eh va bene! Ma poi rimangono in hotel anche Hiba, Oui e Jessica, non capisco il senso di trascinarmi per forza a sciare» tirai di nuovo fuori il discorso.
«Ci saremmo divertiti a vederti cadere!» esclamarono i due in coro.
«Ma che stronzi!» tirai una pacca all'attaccante francese.

«Muovetevi piccioncini!» strilló Marco da infondo al corridoio.

Kylian si gira subito in mia direzione avvicinandosi al mio orecchio, «Ci vediamo dopo cherie» sussurró per poi lasciarmi un bacio sulla guancia e sgattaiolare via con il secondo attaccante, che mi salutava anche lui da lontano sventolando un braccio.

Rimasi li da sola in mezzo al corridoio non avendo la minima e coincisa idea di dove fossero le altre.

«Siri, chiama Hiba».

Attesi gli squilli e grazie al cielo rispose, ma non era la voce di Hiba,

«Bonjour beauté» rispose Jessica, mi sorprendei.
«Buon pomeriggio volevi dire, comunque, in che stanza siete?» domandai giustamente.
«Quella di Hiba, la 67» risposero in coro la proprietaria del cellulare e le due marocchine.
«Ah ma sono qua difronte» dissi, bussando alla porta davanti a me.

Chiusi la chiamata e le tre, con varie difficoltà, aprirono la porta facendomi entrare.

«Non sei andata a sciare cara?» mi chiese Hiba abbracciandomi.
«No, e dovrete aiutarmi a preparare perché alle 21 Kylian mi passa a prendere» affermai sorridente.
«Guardala come sorride!» esclamò Oui prendendomi in giro.

«Bene, allora diamoci da fare!» esclamò Jessica sfregando le mani.

[...]

Passarono una, due, tre ore e io stavo bella e comoda seduta mentre le altre tre donnine mi facevano capelli, trucco e chi più ne ha più ne metta.

«Sono le nove meno un quarto mia cara, vai a vederti allo specchio e dimmi se vuoi qualcos'altro sul viso o sui capelli» mi disse Hiba poggiandomi una mano sulla spalla.

Lei è sempre stata gentile con me, da quando è arrivata in famiglia non è mai stata sgarbata con nessuno. Con le ex di Achraf posso precisare che non ci sono mai e poi mai andata d'accordo, però Hiba non è una delle tante ex.

Mi alzai incamminandomi verso il grande specchio che si soffermava sull'ingresso della stanza e, appena mi riflessi, rimasi a bocca aperta.

«Ma sono fantastica!» urlavo quasi, continuando a fare giravolte davanti allo specchio.
«Te allisci la coda da sola!» strilla ridacchiando Jessica dall'altra parte della stanza.
«Beh mi par-» mi interruppe la mia suoneria. Era Kylian.

«Merda» sussurrai alzando la testa verso le tre che erano sedute sparse per la sala.
«Su su, poca ansia amore, sono sicura che ti porterà in un posto bellissimo!» mi rassicurò Hiba stringendomi le spalle.

Annuii sorridendo per poi rispondere.

«Pronto» dissi, «Cherie, scendi in hole» «Va bene, arrivo».
Fu una chiamata molto corta, subito dopo infilai il giaccone, presi la borsa e scesi nel posto indicato dall'ometto.

Non so perchè avessi tutta quest'ansia, in effetti io con Kylian ho avuto un sacco di esperienze, peró questa cosa che non mi volesse dire dove mi portasse mi metteva assai angoscia.

Quasi mi misi a correre per arrivare giù all'entrata, ero anche in anticipo. Lui era già bello e beato in mezzo alle porte.
Mi avvicinai meglio e notai le sue guance rosse come un peperone sulla sua pelle marroncina, date sicuramente dallo scii praticato.

«Bonsoir madame» mi salutò in francese il madrelingua.
«Buonasera anche a lei» ribattei.
«Mi concede questo onore?» domandò allungando la mano in direzione della mia.
«Lo chiede anche?» continuai a reggere il gioco.
Strinse infine la mia mano nella sua e, senza perdere tanto tempo, uscimmo dall'hotel.

Ci accomodammo sul van e l'autista mise in moto senza manco chiedere dove si dovesse dirigere, tutto questo mi puzzava.

«Hai organizzato tutto la perfezione eh» mi meravigliai con l'attaccante.
«Mi chiamo Kylian Mbappé mia cara. Io sono la perfezione» se le cantava e se le suonava il narciso.
«Mh mh» annuii prendendolo anche un po' in giro.
«E non-» lo interruppe l'autista.

«Eccoci arrivati signori» affermó quest'ultimo.

A Dream or a Nightmare? - Kylian Mbappé Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora