XXXVII - Primo corridoio a destra

1.1K 40 5
                                    

│ Sexual content!

Mi avvicinai al barista "carino" ma data la fretta e il pienone non riuscii subito ad attirare l'attenzione.
Mi girai in direzione del tavolo prenotato assieme a Kylian e notai che il francese si fosse alzato in piedi direzionandosi verso di me.

«Mi dica» mi rispose dopo minuti il biondino.
«Mi puó dire dov'è il bagno?» chiesi, alternando il mio sguardo tra lui e Kylian che si stava avvicinando.
«Primo corridoio a destra signorina» rispose, tornando a lucidare le tazzine.

Entrai nel corridoio e il mulatto mi seguì con uno sguardo interrogativo.

«Sei un pollo» gli dissi, girandomi verso di lui dietro di me e camminando all'indietro.
«E tu una stronza» affermó, accelerando il passo e prendendomi in braccio iniziando un limone fenomenale.

«Sai, da incazzato e geloso sei tre volte più attraente» dissi, provocando ancora e ancora.
«Hai proprio voglia eh» affermó spalancando gli occhi e ridacchiando.

Stringeva il mio fondoschiena con tutta la forza che avesse, sta volta la voglia sul serio stava salendo a me. Peccato che rovinò il momento una ragazza uscendo da un bagno, ma dalla faccia di Kylian non sembrava una ragazza o un'amica qualunque.

«Ciao Kylian» si avvicinò la bionda, un passo in più con cui si avvicinava mi faceva andare in bestia.
«Ciao E-emma» affermó Kylian, ma senza mollare il mio fianco, anzi lo stringeva.

Non ci credo, mi sembrava passato l'incubo con Cindy e ora riniziava tutto con questa bionda? Ma poi cosa ci faceva li?

«Come mai da queste parti?» chiese atteggiandosi fin troppo la ragazza.
«In vacanza» rispose lui, senza manco chiedere il motivo per cui lei fosse qua.
«Mh, e lei?» domandó nuovamente la biondina, come se fossi un scarto di cibo.
Strinsi i pugni attendendo la risposta di Kylian, «Lei? Lei è Amira» sviò la vera risposta il mulatto, mi girai fulminandolo.
«Un'amica?» domandó lei.
«No, ci stiamo frequentando» rispose a tono il mulatto, ma una valanga di brividi percorsero la mia schiena.
«Oh, beh, siete carini» cercó di dire lei nello "shock", «Beh, ora devo andare, bella giacca comunque» aggiunse, riferendosi alla giacca di Kylian.
«Grazie, anche il tuo vestito» ribatté il francese, un po' troppo convinto.

Appena la bionda andó a largo, portai il mulatto con me, «Vieni un attimo» dissi, entrando nel primo bagno.

Chiusi la porta e.. «'GraZie, AnChE iL TuO vEsTiTo'» feci la vocina imitando quella di Kylian mentre faceva quel complimento.
L'attaccante scoppiò inevitabilmente a ridere, «Eddai, che dovevo dirle? 'Il tuo vestito invece fa schifo al cazzo'» affermó, sempre ridendo ma avvicinandosi e afferrando i miei fianchi.
«Si» dissi sulle sue labbra. Feci iniziare uno dei tanti contatti visivi da paura.

«Sei gelosa?» mi chiese con un sorrisino.
«No» risposi.
«Si invece» mi lesse negli occhi.
«Mi infastidisco solamente quando ci sono questi individui che si attaccano un po' troppo» sputai il rospo.
«Ma non mi ha manco toccato» la difese lui.
«Ah, la difendi pure?» feci la finta precisina.
Mi rispose con una risata, «Ricordati le due parole» mi sussurrò sulle labbra, riferendosi al "Ti amo" quella sera negli spogliatoi, «Quelle dimostrano che io voglia solo e solamente te» aggiunse in un sussurro e ancora sopra le mie labbra.

Feci il passo di attaccarmi alle sue labbra e lui non ci pensó due volte a ricambiare il bacio, schiocco dopo schiocco si aggiungeva sempre piú foga.
Kylian chiuse a chiave la porta alle sue spalle. Era tutto così telepatico tra noi.

Scesi con i piedi a terra e continuai quel bacio focoso, per poi passare al suo collo dove si sentiva un mix di profumi tra il classico Sauvage di Dior e il profumo di casa sua, quel profumo che ti manda in faville appena lo senti da qualche parte.

Ultimamente i nostri rapporti non erano solo sesso e basta, c'era anche il gran pizzico d'amore, o forse non solo un pizzico. Si sentiva che non erano solo rapporti per provare piacere, anche se non lo sono mai stati perché sappiamo tutti che Kylian non userebbe mai e poi mai una donna, peró avete capito.

«Una cosa» dissi.
«Mh» mugugnò il mulatto mentre continuava il piatto sul mio collo.
Ci ripensai, non volevo rovinare il momento, «N-Nulla, ne parliamo dopo» strozzai tra il piacere dei quei baci.

Il mulatto mi prese in braccio facendo aderire il mio fondoschiena, coperto dalle calze velate, sopra il lavandino e riniziò la tortura dei baci sul collo, per poi scendere sempre più in basso sfilando le calze con più delicatezza possibile, passando poi agli slip con lo stesso tocco, e li arrivava il bello.

L'attaccante prese le mie cosce tra le sue mani baciandone l'interno e, vedendo la direzione del suo viso, chiusi gli occhi lasciandomi andare al libero piacere nelle mani del francese.

Appena sfiorò anche solo la mia intimità, giá non ci vidi più, posizionai una mano sopra la sua testa e una sulla mia bocca, in modo da strozzare gli ansimi che ne uscivano.

«Santo dio» riuscii solo a dire, mentre Kylian continuava ad accelerare. Inarcai la schiena dal piacere con ancora una mano sulla sua testa, «Kylian..» strozzai, e lui ogni ansimo che sentiva aumentava il ritmo, ma durai poco, raggiungendo il culmine dopo pochi minuti.

Rialzai il busto con tanto di fiato alterato e fissandolo con gli occhi sgranati, «Tu sei matto» dissi tra un fiatone e l'altro.
«Lo se mi amor» rispose lui, tirandomi uno schiaffo sul lato b. Mi girai lasciandogli un bacio a stampo.

Tirai su le calze con delicatezza in modo da non romperle e ci avviammo al tavolo.

«Stasera c'è anche la serata ti ricordo» mi sussurró mentre camminavamo in mezzo a tutta la sala.
Mi girai sbiancando, «Me ne ero dimenticata!» esclamai sedendomi al tavolo.
«Ce la facciamo, sono esattamente le 22 in questo momento» affermó lui.

«Buonasera ragazzi» si avvicinó il.. sommelier? penso, versandoci il vino nei bicchieri, «Siete mancati per più di venti minuti, stavo iniziando a preoccuparmi» affermó il signore.

Io e Kylian ci guardammo con tanto di sorrisino, se solo sapesse cosa successe in quei venti minuti, probabilmente c'avrebbero mandati fuori a calci.

A Dream or a Nightmare? - Kylian Mbappé Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora