XII - L'alba

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5.30am

Apro gli occhi ancora spaparanzata in quel campo, con Kylian addormentato in mezzo alle mie gambe.

Alzo gli occhi verso il cielo e vedo davanti a me uno spettacolo della natura, un'alba mai vista in vita mia.

Mi alzo leggermente per afferrare il mio telefono abbandonato a se stesso poco spazio più in la, in modo da fare una foto, ma per sbaglio sveglio Kylian.

«Uh?» alza la testa guardandosi in giro.
«Buongiorno principe» gli dico accarezzandogli il capo e lasciandogli un bacio a stampo, «Alza gli occhi» aggiungo, indicando il cielo.
Lui fa quello che gli dico mezzo rimbambito e subito fa un sorriso smagliante, «Che bel risveglio» dice.
«Eggiá» rispondo.

Intanto scatto la foto e quando abbasso lo sguardo noto che il mulatto fosse incantato a fissarmi.

Ridacchio, «Sei ancora addormentato Kylianinho?» gli chiedo ironico.
«No, è che sei bellissima» arrossisco a quelle parole, «Vieni, ti porto in un posto» mi dice alzandosi e afferrando la mia mano.
«No Kyky! Devo ancora lavarmi da ieri non posso farmi vedere in giro così! Sembro una barbona» esclamo ridendo.
«Ma smettila non è vero, e poi non ci vede nessuno infatti! Fidati di me, vieni» risponde.

Mi aggancio alla sua mano dubitante e saliamo in auto.

...

«Ma siamo già fuori da Parigi Kyky, come farai ad andare ad allenamento?» chiedo preoccupata.
«Oggi é il giorno libero» mi guarda con un sorriso.
«Mh» dico sorridendo riappoggiandomi al sedile.
Non mi fido molto di quello che dicesse, sicuramente ha saltato allenamento per stare con me.

Lui infila una mano nel mio interno coscia e a quel tocco quasi tremo, posso giurarlo.

«Addirittura Amira?» mi chiede sorridendo. «Ho freddo» rispondo con un ghigno in viso che non riesco a trattenere. «Ma se siamo in piena estate!». Scoppiamo tutti e due a ridere.

«Eccoci arrivati» mi dice mettendo il freno a mano e facendo l'occhiolino.
Lo guardo stranita con un ghigno ma non faccio in tempo a guardarmi intorno che il francese a momenti mi tira giu dall'auto.

Rimango a bocca aperta, mi ha portata a Daumensil. Un lago un po' fuori Parigi. Un paesaggio fantastico con tanto di alba, altrettanto fantastica.

Mi giro verso di lui che era dietro di me, «Tu sei matto!» esclamo sorridendo.
«Di te?» risponde. Sento nuovamente le mie guance che vanno a fuoco e abbasso lo sguardo.
Lui rialza il mio viso, «Guarda, le tue guance sono lo stesso colore del cielo» mi dice ridendo per poi baciarmi.
Un bacio lungo e passionale, quasi mi metteva i brividi.

Di solito mi fa strano quando un ragazzo, già da subito, sia così dolce. Ma con lui è diverso, non riesce a darmi fastidio. Forse perché è stato il mio idolo per tanti anni, quindi ora che è tutto mio e il mio desiderio si è avverato, sono al settimo cielo? Non ne ho idea, ma tutto ció mi piace.

Si stacca dalle mie labbra e le riempie di baci a stampo, «Ora passiamo a divertirci!» esclama caricandomi in braccio a lui.
«No Kylian n-» mi ritrovo sott'acqua.

Ritorno a galla tremando dal freddo, «Il mio vestito Kylian!» gli urlo divertita.
Lui scoppia a ridere, «Te ne comprerò un altro» dice spalleggiando. Si avvicina a me abbracciandomi da dietro.
«Stronzo! Sto crepando dal freddo!» dico battendo i denti con le mani sui bicipiti.

L'ometto mi riprende in braccio e mi porta fuori, porgendomi un telo mare dalla sua auto. Me lo metto sulle spalle stringendomi a esso.

«Perché hai i teli mare in macchina?» gli chiedo ridendo.
«Perché quel folgorato di Neymar magari gli prende qualche attacco di rincoglionimento e mi chiede di partire al mare da un momento all'altro» mi dice, con tutta la serietà del mondo.
A quelle parole scoppio a ridere, «Tu ridi ma è la verità purtroppo!» mi dice, anche lui ridendo.

Si siede nel sedile del guidatore e io mi sdraio poggiando la testa sulle sue gambe.
Allunga la mano e inizia a farmi i grattini tra i capelli e io entro letteralmente in un universo parallelo.

...

«Guarda il telefono» gli dico tutta felice

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«Guarda il telefono» gli dico tutta felice.

La notifica non tarda ad arrivare sul suo cellulare, e appena apre la notifica sorride come un bambino.

«Potresti fare la fotografa cara Amira Hakimi» dice con tutta la fierezza del mondo.
«Per una foto ad un'alba? Anche tu sapresti farla eh» rispondo ridendo.
«Si ma se è fatta da te è meglio» dice continuando a ridere.

Mi alzo e gli lascio un bacio a stampo, «Forse è meglio che torniamo tra i nostri Parigini che sennò si preoccupano» affermo.
«Hai proprio ragione» continua lui.

Mi metto seduta e subito ripartiamo in direzione della capitale francese.

' @k.mbappe ti ha menzionato nella sua storia '

...

A Dream or a Nightmare? - Kylian Mbappé Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora