Sei pirati in casa.

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Mondo reale.
Sicilia orientale, zona balneare di Catania.
Agosto 2022
Pov narratore.

Lentamente un ragazzo dal curioso pizzetto nero si destò dal suo sonno con un lancinante dolore alla testa, prima ancor di aprire gli occhi, egli si portò una mano su di essa che aveva iniziato a martellare come se avesse preso una forte botta, eventualità molto probabile.
Aprì gli occhi, dovendoli però chiudere subito per via della troppa luce; li riaprì poco dopo ritrovandosi a fissare un alto soffitto luminoso, virò lo sguardo redendosi conto di non trovarsi più nel suo sottomarino ma in un posto a lui sconosciuto.
Era disteso sul pavimento in marmo bianco di una casa, accanto a lui vi erano quattro componenti della ciurma di capello di paglia compreso egli stesso e il fratello maggiore rivoluzionario.

Che diavolo è successo? Si chiese.

Se non lo sai tu lo devo sapere io? Gli rispose la coscienza.

Dove mi trovo?

Soprattutto perché sei nudo?

Il ragazzo si allarmò osservando il suo corpo completamente nudo ed iniziò a guardarsi in giro mentre altre domande gli frullavano in testa.

Dove sono i miei vestiti? La mia nodachi? Chi si era permesso di spogliarmi?

Sicuramente qualcuno con molto coraggio. Ammise la sua coscienza.

Un senso di allarme s'impossesso del suo corpo.
Trafalgar Law guardava il luogo dove si trovava in cerca di risposte che non arrivavano, bensì aumentavano le domande.
L'ultima cosa che ricordava d'aver fatto era di essersi sdraiato nel suo letto dopo che era entrato nella sua cabina, quando poi la figura di una vecchia si era materializzata all'improvviso e chiedendogli scusa lo colpì con un bastone da passeggio.

Ecco spiegato il mal di testa. Constatò la coscienza

Notò che un altro ragazzo si era svegliato, era il nasone, egli lo fissò pochi secondi e sgranò gli occhi puntandogli il dito contro. "Perché sei nudo?" Chiese gridando.

"Lo sei pure tu." 

Il cecchino dopo vari secondi persi a fissarsi riposò lo sguardo sul chirurgo ancor più allarmato di prima. "Dove ci troviamo?"

"Non lo so." Law si alzò ed ordinò all'amico. "Sveglia i tuoi compagni. Dobbiamo capire dove ci troviamo."

Nel frattempo che il cecchino scegliava gli altri lui iniziò a perlustrare la stanza: un divano e uno schermo piatto erano messi l'uno di fronte all'altro, nel mezzo un piccolo tavolino in vetro e al lato destro di entrambi vi era una poltrona. Accanto a dove si trovavano loro vi era un grande tavolo da pranzo, alla sinistra di esso poco distante vi era una porta aperta che conduceva in una cucina; inoltre a qualche passo distante dal divano delle tende bianche con motivi floreali coprivano qualcosa, accanto ad esse una alta libreria con affianco un tavolo su cui poggiati vi erano altretanti libri, infine vi era poi una porta. Invece nella parete dietro lo schermo piatto vi era un'altra libreria e diverse mensole piene di bottiglie che il chirurgo solo dall'aspetto di esse potè giurare che fossero alcolici.

"Perché sono nudo?" Lo spadaccino si era svegliato.

"Come cavolo ci siamo finiti in un posto del genere? Moriremo tutti."

Il cecchino era terrorizzato e al solito dava sfogo alla sua melodrammaticità.

"Questa è colpa del marimo. Abbiamo sbagliato a mandarlo avanti!"

Il cuoco stava rimproverando lo spadaccino.

"Ehy, ti ho già detto di non chiamarmi così." Zoro sembrò infuriarsi.

La strega e il chirurgoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora