Ero sudato fradicio e stanco morto. Quella mattina l'allenatore si doveva essere alzato di cattivo umore, più del solito. Ci aveva spinto tutti oltre il limite, spronandoci a dare di più, a correre sempre più forte.
Battei il cinque a tutti i ragazzi e tracannai una bottiglia intera d'acqua e quando alzai lo sguardo vidi Destiny dirigersi verso di me a passo di marcia con un foglio penzoloni fra le dita.
Oh-Oh. Che cosa avevo combinato?
Mike, una delle guardie mi fece un cenno e io risposi con un pollice. Ormai sapevano tutti che potevano lasciarla passare, ma era la prima volta che batteva quei suoi piedini sexy sull'era del campo.
Doveva trattarsi di qualcosa di grosso.
Mi arrivò ad paio di centimetri e schiaffeggiò il foglio che teneva in mano contro il mio petto. Faceva un pò paura ad essere onesti.
<<Che succede piccola?>>, chiesi.
Mi rivolse la sua miglior occhiataccia. <<Perchè non me lo dici tu?>>, ed incrociò le braccia al petto, mettendo in mostra le sue meravigliose tette... <<Dean!>>, mi rimproverò.
Era davvero furiosa. Cercai di capire il motivo. Ultimante ero sotto i riflettori sì, ma per le ultime due partite dei play-off e il Rose bowl che si sarebbe tenuto a breve. Da quando stavo con Destiny la stampa finalmente si era decisa a seguire di più la mia carriera e meno il gossip che mi riguardava direttamente.
Presi il foglio dalle sue mani. Le parole retta saldata e debiti saldati anonimamente saltarono ai miei occhi. All'improvviso capii. Mi aveva chiaramente detto e ridetto che non voleva nessun aiuto da parte mia e io l'avevo assecondata.
<<Sei arrabbiata perche..?>>, chiesi con cautela.
Sbattè un piede a terra e alzò le mani in aria, pronta a colpirmi. <<Dean! Come hai potuto farlo?>>, sbottò e mise il broncio.
A rischio di prendermi un pugno, allungai le mani e le appoggia contro i suoi fianchi, nella porzione di pelle liscia ed abbronzata lasciata scoperta dalla maglia. Mi lasciò fare ma mi rivolse un'occhiataccia. <<Cosa ti fa pensare che sia stato io?>>
<<Perchè ti ho detto chiaramente che non volevo il tuo aiuto e l'hai fatto alle mie spalle!>>
Mi morsi il labbro inferiore. Al contrario di quello che pensava lei, rispettavo le sue scelte. Non avevo pagato io la sua retta. Anche se avrei voluto, non l'avevo fatto.
Non ero offeso. Sapevo che la sua non era mancanza di fiducia nei miei confronti. Voleva solo arrangiarsi. Farcela da sola.
Appoggiai la fronte contro la sua e sospirò. La rabbia stava lasciando il suo corpo. Le sue mani corsero ad aggrapparsi al mio collo e non ero sicuro fosse per strozzarmi o accarezzarmi.
<<Non sono stato io>>.
Aggrottò le sopracciglia, perplessa. <<E dovrei crederti?>>
<<Sì, sto dicendo la verità>>.
Si abbandonò contro di me e si lasciò abbracciare. <<Allora chi?>>
Alzai le spalle. <<Non lo so, baby. Io ho fatto come mi hai chiesto>>.
<<Davvero?>>
So che poteva sembrare strano visto che le avevo sempre dato il tormento e tutto il resto. <<Davvero>>.
<<Da quando ascolti quello che ti chiedo?>>. Adesso era divertita. <<Non lavi nemmeno i piatti quando te lo domando con la bocca su di te>>.
Scoppiai a ridere. <<Può darsi che non lo faccia per i benefici che offri per convincermi>>.
Sta volta lo schiaffo me lo tirò. <<Dean!>>. Era diventata rossa come un pomodoro. Ancora si imbarazza a parlare di certe cose.
Mi abbassai ad un soffio dalle sue labbra carnose. <<Non mi hai ancora salutato>>, dissi mettendo il broncio.
Si allungò e stampò un bacio veloce sulla mia bocca. Non mi bastava. Alzai la mano e la affondai nei suoi capelli setosi. La mia lingua sapeva di sale e di sudore, ma non si tirò indietro. Attorcigliò la lingua alla mia e rispose con il mio stesso impeto. Per un attimo mi dimenticai di dove ci trovassimo.
<<James!>>, tuonò la voce del mio coach alle mie spalle.
Imprecai e lasciai andare Destiny, senza sciogliere l'abbraccio. Nn era il caso che il coach vedesse la reazione che mi aveva fatto quel bacio dentro ai pantaloni stretti della mia divisa da allenamento.
<<Coach?>>
<<Non hai ancora finito di importunare quella povera ragazza?>>, chiese. Sembrava di umore migliore rispetto a quando ci aveva fatto fare dei piegamenti extra perchè non stavamo dando il massimo.
<<Assolutamente no. Ho appena cominciato>>, ridacchiai.
Mi guadagnai uno scappellotto. <<Porta il tuo sedere in spogliatoio entro due minuti. Devo dirvi due parole e poi potrai tornare dalla tua ragazza>>.
Annuii. <<Va bene coach>>. Sparì e rimasi di nuovo solo con Destiny. <<Mi aspetti o sei ancora arrabbiata con me?>>
Addolcì lo sguardo. <<No, ma se scopro che sei stato tu, ti strappo le palle nel sonno>>.
Risi. <<Ti amo>>, dissi.
Alzò gli occhi al cielo. Fece un passo indietro e mi tirò uno schiaffo nel sedere. <<Puzzi>>, e storse il naso, <<Vai a farti una doccia>>.
Mi abbassai su di lei per arrivare al suo orecchio. <<Prima non ti stavi affatto lamentando>>, sussurrai.
Rabbrividì e mi spinse via ridendo. <<Cretino!>>
Presi il mio asciugamano dalla panchina ridendo e me lo misi sulla spalla. <<Ci metto poco>>. Nel vedermi andare via il suo sguardo tornò alla lettera che aveva in mano. Tornai indietro e le afferrai il mento perchè mi guardasse. <<Scopriremo chi è stato se la cosa ti fa stare meglio>>.
<<Sì, è così. Grazie, Dean>>. Si alzò sulle punte e mi stampo un bacio casto. <<Ti amo anche io>>.
Andai alla breve riunione con la squadra con il sorriso sulla faccia e un problema da risolvere sotto la doccia fredda.

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A BAD BOY LIKE YOU
RomanceDestiny e le sue tre amiche fidate, compagne dell'ultimo anno di college alla UCLA, decidono di partire per Aspen dove trascorreranno le vacanze del Ringraziamento immerse nella neve, lontano dalle loro famiglie e dai loro problemi. È durante una d...