9. Dean

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Avevo di nuovo dormito con Destiny e mi era piaciuto talmente tanto che ne volevo ancora di lei. Ancora e ancora. Il problema era che la conoscevo da quanto? Due giorni? Eppure non mi importava. Mi sembrava di conoscerla da tutta la vita. Eravamo anime affini che si incastravano alla perfezione.

Buffo, no?

Non ero più me stesso nell'ultimo periodo, mi sentivo tirato da tutte le parti e avevo una decisione che pesava sopra la mia testa: la mia carriera nel football o diventare un avvocato? Con lei però ero tornato il Dean di sempre, quello scherzoso e divertente. Ero perfino tornato a sorridere. Da quanto non lo facevo più?

Ero diventato infelice. Non avevo più nessuno con cui confidarmi, nemmeno con il mio migliore amico riuscivo a parlare per davvero.

La mia routine era sempre la stessa: allenamenti, lezioni, partite. Così, all'infinito. Nella mia vita non c'era più spazio per altro, ma in quelle ore avevo capito che stavo sprecando la mia vita.

Volevo di più.

Ero seduto al tavolo della cucina con una tazza di caffè nero fra le mani e mi stavo gustando un altro muffin di Destiny, quando entrarono in cucina i miei amici. Tutti e tre mi guardarono sogghignando. Beh, che avevo combinato? Ero malato e senza forze, ma soprattutto non mi ero mosso dallo chalet. Magari era uscito qualche nuovo pettegolezzo che mi vedeva come protagonista? Succedeva tutte le settimane.

<<Che c'è?>>, domandai.

Si piazzarono di fronte a me e Logan appoggiò il suo telefono sotto il mio naso. <<Diccelo tu, vecchia volpe>>.

Abbassai lo sguardo perplesso e quando vidi la foto nello schermo, scoppiai a ridere. Mi avevano fotografato quando erano tornati a casa mentre dormivo nella posizione del cucchiaio assieme a Destiny.

Era una foto tenera.

<<Quindi?>>, chiesi, cercando di capire se avessero qualcosa da dire.

Logan sbuffò. <<Il primo giorno vi siete praticamente saltati alla gola e ora ci dormi assieme. Devi dirci qualcosa?>>

Incrociai le braccia al petto. <<Appunto, ci ho dormito non ci sono andato a letto, se è questo che vuoi sapere>>.

Colton coprì la risata con un colpo di tosse. <<Tu che ci dormi e basta con una ragazza non è normale amico. Stai male davvero>>.

Gli mostrai il dito medio. <<Taci, Colt! Non sono affari tuoi>>.

Alzò le mani. <<Ti conosciamo e sappiamo come fai di solito. Non le vuoi nemmeno conoscere e fai firmare un accordo di riservatezza. Perché lei no?>>

<<Perchè è diversa e in ogni caso non è successo niente. Mi fido di lei>>.

Si guardarono straniti fra di loro e portarono a termine una conversazione silenziosa. <<Ti piace davvero quella ragazza>>, affermò Logan.

Mi strinsi nelle spalle. <<Penso di sì>>.

Rise e allungò le mani difronte agli altri due. <<Mi dovete dieci dollari>>.

Alzai gli occhi al cielo per niente sconvolto. Facevamo sempre così. Scommettevamo su tutto e tutti. Io vincevo ogni volta, modestamente.

Destiny entrò zoppicando in cucina proprio quando Colton e RJ pagarono il loro debito. Guardò storto i miei amici e andò a versarsi una tazza di caffè. Lo beveva anche lei nero e con due cucchiaini di zucchero. <<Che succede?>>, chiese facendo rimbalzare lo sguardo su noi quattro.

Mi schiarii la voce. <<Niente>>, dissi mordendomi il labbro.

Con un gesto rapidissimo, prese il telefono che aveva ancora la luce accesa e guardò la foto. La sua espressione si addolcì e le venne da sorride. Si trattenne a stento. <<Chi l'ha fatta?>>, chiese guardando male me.

Alzai le mani in aria. <<Non guardare me, io non c'entro proprio niente questa volta>>.

<<Sono stato io>>, ammise Logan, salvandomi da una sfuriata di Destiny.

Appoggiò la tazza sul bancone della cucina e incrociò le braccia al petto con fare minaccioso. Me la feci sotto. Quella ragazza non era stupida. Ero convinto avesse capito tutto. <<Allora, fatemi indovinare>>, cominciò guardando i miei amici, <<Ieri sera quando siete tornati a casa, ci avete trovato così, che vorrei sottolineare è tutta colpa di questa maledetta influenza, e avete pensato bene di scattarci una foto per poi rompere le scatole a Dean affinché vi rivelasse i dettagli più piccanti. Immagino anche che abbiate fatto una scommessa se almeno mi avesse baciata o fossimo andati oltre. Ho indovinato?>>, chiese incazzata.

Merda. Era sveglia. Peccato però che non stavano proprio così le cose. Non del tutto almeno.

<<Non è come pensi>>, iniziai ma lei mi bloccò.

<<C'è almeno qualcosa di vero in quello che mi hai detto? O era solo una montatura per poi vantarti con i tuoi amici di aver "conquistato" la regina delle nevi?>>, chiese offesa.

Mi alzai in piedi e mi piazzai di fronte a lei. <<Non ti ho mentito su niente, lo giuro. Non sapevo niente di questa storia e non hanno scommesso sui particolari ma su di me>>.

<<Su di te? Perchè?>>

Aprii la bocca per risponderle, ma fummo interrotti dal campanello che suonava. Aspettavamo la ragazza dell'agenzia per una probabile soluzione a quella convivenza, ma speravo con tutto me stesso che non cambiasse niente. Stavo bene lì, assieme a tutte loro.

Logan andò ad aprire e tornò poco dopo. <<C'è un tipo che chiede di te>>, disse guardando Destiny.

Un tipo? Chi cazzo era?

Destiny ne rimase sorpresa, segno che non stava aspettando nessuno e saltellando sul piede sano andò alla porta. La seguii, rimandole attaccato. Sulla veranda dello chalet c'era quello stronzo di Kevin. Il suo ex. Volevo imprecare come se non ci fosse stato un domani. Che cazzo ci faceva lui lì?

Era venuto per lei, però perché proprio in quel momento? Dio, stavo per confessarle una cosa e lui aveva rovinato tutto!

Destiny si lasciò sfuggire un verso di stupore e fece un passo malfermo all'indietro venendo a sbattere contro il mio petto. Le circondai la vita con un braccio per tenerla in equilibrio e appena vidi lo sguardo infastidito di Kevin, rinsaldai la presa.

Eh no, bello. Non me la porti via.

Avevo paura. Una paura folle perché quando qualcosa mi rendeva felice, se poi scompariva, scomparivo un po' anche io. Mi era già successo e non volevo si ripetesse ancora. Non l'avrei superato.

Destiny si aggrappò al mio braccio e non so se lo fece per tenersi in piedi o se cercava il mio conforto.

<<Cosa ci fai tu qui?>>, chiese Destiny.

Kevin guardò me e fece mezzo passo indietro. Mi aveva riconosciuto finalmente! Mi snobbò e tornò a concentrarsi su di lei. <<Dobbiamo parlare. Possiamo andare da qualche parte? Da soli?>>

Lei scosse la testa. <<Ho la febbre e non posso camminare, ma anche se volessi con te non verrei da nessuna parte>>. Brava la mia ragazza!

Lui ci rimase male perché abbassò il capo sconfitto. <<Mi manchi Nini. E ti amo da morire. Per favore, devi solo ascoltarmi>>.

Le si mozzò il fiato e a me si fermò il cuore. Non potevo competere. Lui era tutto il suo fottuto mondo ed io ero solo quello che aveva appena conosciuto e che neanche sopportava.

Lasciai la presa dalla vita di Destiny e feci un passo indietro. Lei si girò a guardarmi ma sparii prima di fare qualcosa di stupido. Mi arresi all'evidenza che lei non era mia, non lo sarebbe mai stata. Ma cosa cazzo avevo in mente di fare?

Salii al piano di sopra e mi rinchiusi in quella che doveva essere stata la mia stanza fin dall'inizio. Mi buttai nel letto singolo e rimasi a fissare il soffitto bianco a lungo. Ad un certo punto mi addormentai e finalmente smisi di sentire.

A BAD BOY LIKE YOUDove le storie prendono vita. Scoprilo ora