29. Dean

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 Non vedevo Destiny da due giorni e già mi mancava. I miei impegni erano folli così come i suoi perciò potevamo solamente scriverci qualche messaggio e parlare la sera, fino a tardi. Fino ad addormentarci.

Non mi sarei mai stancato del suono della sua voce dolce.

Finalmente il venerdì era arrivato e la sola idea di poterla stringere e baciare, mi rese eccitato ed euforico. Non mi sentivo così da molto, moltissimo tempo e mi piaceva.

Ero appena salito in macchina, quando suonò il mio telefono. Risposi con i comandi del display dell'auto. <<Pronto?>>

<<Ciao fratellone>>, disse mia sorella dall'altro capo del telefono.

Da quando avevamo sistemato le cose, ci eravamo sentiti spesso e parlavamo. <<Ciao>>, dissi con un sorriso.

<<Stai andando a qualche festa?>>, chiese probabilmente sentendo il rumore dell'auto in sottofondo.

<<Sì, con la mia ragazza>>. Ancora non glielo avevo detto.

Silenzio. E poi:<<Aspetta, cosa hai detto?>>, gridò spaventandomi a morte.

Sbandai con la macchina ma per fortuna la strada era deserta. <<Gesù, Hailey, mi hai quasi fatto fare un incidente!>>

<<Scusa, scusa. Ma hai detto davvero che sei fidanzato?>>

Ridacchiai e immediatamente pensai a Destiny, alla mia bellissima ragazza. <<Sì, è così>>.

<<E' uno scherzo?>>, domandò.

Quasi mi offesi. <<No, sono serio. Domandalo a lei se vuoi. Hai il suo numero di telefono>>.

<<Ma Destiny è cosciente che dovrà sopportare un rompiscatole come te?>>

Misi il broncio. <<Ehi, io sono perfetto>>.

Rise forte. <<Sì, ti piacerebbe>>, ribattè. <<Sono felice per te. Destiny mi piace e state davvero bene assieme. Era ora che tirassi fuori le palle>>.

Non mi offesi. Un po' aveva ragione. Metterla alle strette aveva funzionato. <<Lo so. Sono innamorato di lei>>. Merda. Era la prima volta che lo dicevo ad alta voce.

<<Immaginavo. Anche lei ti ama>>.

Il mio cuore accelerò. La mia paura più grande era che lei non ricambiasse i miei sentimenti con la mia stessa intensità, visto quello che aveva passato con il suo ex. Volevo meritarmi il suo amore.

<<Lo spero>>, dissi sottovoce.

<<Senti, ti chiamo per chiederti se verrai per Natale. È la prossima settimana e ho controllato le tue partite: non ne hai fino ai primi di gennaio>>.

Sorrisi. Maniaca del controllo. <<Ci sarò>>.

<<E porterai Destiny?>>, chiese in trepidazione. Le piacevano un sacco le feste e avere molte persone attorno a sé.

Mi strinsi nelle spalle. <<Posso chiederglielo ma forse vorrà stare con la sua famiglia>>.

<<Va bene. Fammi sapere>>, disse con tono allegro. <<Buona serata>>, e riattaccò.

Nel frattempo ero arrivato sotto l'appartamento di Destiny e lei era già lì ad aspettarmi. Non feci nemmeno a tempo a scendere per aprirle la portiera che lei era già salita e si era lanciata addosso a me.

A BAD BOY LIKE YOUDove le storie prendono vita. Scoprilo ora