21. Destiny

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Dean non mi disse dove mi stava portando e io non glielo chiesi. Voleva farmi una sorpresa e glielo permisi. Mi fidavo abbastanza di lui da lasciargli il controllo e questo era una novità per me. Mi faceva paura ma allo stesso tempo mi regalava anche una botta di vita.

Con Dean era tutto nuovo. Più bello. E avevo deciso di non lasciare che la paura mi divorasse. Volevo godermi il tempo con lui.

Arrivammo a destinazione che era l'una passata di notte ed entrambi eravamo stanchissimi, soprattutto Dean che durante il tragitto aveva sbadigliato già quattro volte. Parcheggiò la macchina dentro il garage di una casa che sembrava gigantesca. Non riusco a vedere molto bene però. Era troppo buio.

Quando scesi dalla macchina sentii un rumore, come onde che si infrangevano a riva e dedussi che ci trovavamo vicino all'oceano, quindi non ci eravamo allontanati poi molto dalle nostre rispettive case.

Bene, pensai, così se le cose si mettono male o si fanno troppo intense posso scappare.

<<Dove siamo?>>, chiesi a Dean entrando in casa. Accese le luci e mi ritrovai al centro di un enorme ingresso.

<<Questa è la casa delle vacanze dei miei. Me l'hanno prestata per il week end>>.

<<Wow, è spettacolare>>, dissi guardandomi attorno. Era davvero stupenda e l'arredamento di gran gusto. La madre di Dean sapeva scegliere bene.

<<Vuoi fare un giro?>>, chiese sbadigliando.

Scossi la testa. <<Non stasera. Sei troppo stanco e anche io. Dovremmo andare a dormire>>.

Annuì e mi prese una mano. Mi guidò al piano di sopra e senza chiedermi niente, mi trascinò in una delle camere da letto. Prese dal cassetto una delle sue maglie e me la lanciò. Non avevamo portato dentro i bagagli e non avevo niente con cui dormire.

Andai in bagno per prima e mi cambiai. Quando ebbi finito e tornai nella stanza, lo trovai disteso al centro del letto già addormento. Rimasi a fissarlo un po' prima di decidermi a distendermi accanto a lui. Non mi fermai a pensare alle conseguenze. Spensi il cervello e mi rifugiai in un angolo, lontano dal corpo caldo di Dean.

Mi addormentai in un attimo, ascoltando il suo respiro regolare e profondo. Mi faceva sempre sentire al sicuro e protetta la sua presenza come mai prima mi era successo.

Il mattino seguente mi svegliò un peso appoggiato contro il mio stomaco. Aprii gli occhi e mi ritrovai stretta nella morsa di Dean che mi si era accoccolato addosso durante la notte. Sorrisi. Mi ricordava dei giorni che avevamo passato ad Aspen, quando ancora non lo sopportavo. Erano stati dei bei momenti.

Gli accarezzai i capelli e lui sospirò nel sonno. Era tenero... fino a quando non apriva bocca e mi dava il tormento.

<<Mi sento un pochino molestato>>, disse all'improvviso facendomi saltare sul letto. Aveva la voce arrochita dal sonno e sulla bocca stampato un sorrisetto sfrontato.

Alzai gli occhi al soffitto. Ero stata beccata.

Non ebbi il tempo di rispondere però perché mi ritrovai schiacciata contro il materasso e Dean sopra di me. Mi aveva bloccata rapidamente ed eravamo in una posa troppo compromettente. Sentivo tutto e il mio corpo stava iniziando a reagire di conseguenza.

<<Cosa stai facendo?>>, chiesi con la voce strozzata.

La mano che non usava per reggersi la fece scorrere sulla mia guancia. Mi stava guardando con una intensità che mi fece tremare. <<Niente. Ti sto solo salutando>>, rispose con aria innocente.

A BAD BOY LIKE YOUDove le storie prendono vita. Scoprilo ora