Non avrei mai dimenticato quella scena di Destiny completamente fradicia sotto la doccia con la mia maglietta bianca appiccicata contro la sua pelle di seta. Non mi importava di essere un pervertito o quello che vi sembro. Sono pur sempre un uomo...
Destiny era stupenda poi, una cazzo di dea che era sicuramente stata spedita nella mia vita al solo scopo di torturarmi. Giuro, non riuscivo a trattenermi quando stavo con lei. I miei sentimenti e l'attrazione che provavo venivano tutti a galla. La volevo, cazzo se la volevo, ma non sapevo come fare.
C'erano momenti in cui sentivo che lei era a passo con me, altri in cui la perdevo e non riuscivo a capire se potessi andare oltre oppure no.
Mi ero ripromesso di trattenermi, almeno per quel weekend, ma stava seriamente mettendo a dura prova il mio autocontrollo, soprattutto con quel bacio bollente che ci eravamo scambiati. Ormai avevo la sindrome delle palle blu in sua presenza.
Scese a fare colazione vestita e soprattutto coperta. Le avevo fatto trovare la sua valigia nella stanza ed ero venuto in cucina a preparare la colazione. Dovevo assolutamente allontanarmi prima di commettere qualche sciocchezza come quella di infilarmi sotto la doccia con lei.
Si sedette al tavolo senza dire niente e soprattutto senza incrociare il mio sguardo. Sapevo di averla messa in imbarazzo poco prima e le dovevo le mie scuse, ormai per la centesima volta.
Andai di fronte a lei e le alzai il viso, costringendola a guardarmi. <<Mi dispiace>>, dissi.
Alzò le spalle. <<Va tutto bene>>, rispose ma si vedeva che non era così. C'era qualcosa che la turbava e volevo saperlo. Ne avevo bisogno.
<<No, invece. So che avevi detto di non volere una storia o quello che siamo al momento e ci stiamo comportando come tu non vuoi....>>, mi ingarbugliai. Non ero molto bravo con le parole. <<Se stiamo facendo qualcosa che non ti fa stare bene, dimmelo adesso e la finiamo qui. Ti riporto a casa e ognuno andrà per la propria strada, ma se provi almeno la metà di quello che sento io, dimmelo adesso>>.
Spalancò gli occhi, sorpresa dalle mie parole. Restò a lungo in silenzio però e cominciai seriamente a farmela addosso. Le stavo dando una via d'uscita e speravo che non la prendesse, ma non ero così stupido o ingenuo da non capire che quello che aveva vissuto con il suo ex l'aveva segnata.
Io non ero Kevin e non l'avrei mai delusa in quel modo, ma lei non poteva saperlo. Vedeva in me un potenziale pericolo e anche se aveva iniziato a fidarsi, non sapevo se fosse sufficiente per lasciarsi andare.
Si appoggiò alla mia mano con la guancia e scappò al mio sguardo. Mi irrigidii e mi preparai al peggio. <<Ci ho pensato a te, a noi dopo Aspen>>, disse guardandomi finalmente negli occhi. Mi stava rifiutando. Lo sapevo, eppure rimasi fermo ad ascoltare le sue parole. <<Ho appena chiuso una storia di sette anni e a malapena ne sono uscita in piedi. Ho bisogno di stare un po' per conto mio adesso. Per ritrovarmi. Non so se mi spiego>>.
Il mio cuore rallentò bruscamente e il mio entusiasmo si spense. Capivo quello che stava dicendo e lo rispettavo, solo che non lo condividevo. Lei era andata avanti dopo il suo ex o non si sarebbe lasciata andare in quel modo con me, baciandomi come se mi desiderasse con tutta sé stessa.
<<Ti stai spiegando>>, risposi allontanandomi e mettendo un po' di distanza fra di noi, <<ma non credo tu sia sincera. Io ti piaccio, Destiny e stiamo bene assieme, perfino quando discutiamo>>.
Annuì. <<Hai ragione, ma non so più chi sono al momento>>.
<<E come pensi di ritrovarti?>>, chiesi alzando un po' la voce. Mi stava ferendo. In vita mia non avevo mai ricevuto un no come risposta da una donna. Era la prima volta e non mi piaceva come mi faceva sentire. <<Chiudendoti nel tuo bel mondo fatto di arcobaleni e unicorni? Beh ti do una notizia, non esiste. Tu ti sei già ritrovata, hai soltanto paura>>.
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A BAD BOY LIKE YOU
RomanceDestiny e le sue tre amiche fidate, compagne dell'ultimo anno di college alla UCLA, decidono di partire per Aspen dove trascorreranno le vacanze del Ringraziamento immerse nella neve, lontano dalle loro famiglie e dai loro problemi. È durante una d...