La giornata della finale del campionato arrivò in fretta. Nelle ultime settimane avevo diminuito il carico dell'allenamento visto che il mio fianco era guarito, ma non ero ancora al cento per cento della forma.
La mia presenza in campo per la partita era stata dubbia fino alla fine ed ero incazzato. Quel coglione, che nemmeno volevo nominare, mi stava rovinando l'ultima partita del College.
Allo stesso tempo però mi aveva fatto un favore. Aveva lasciato andare Destiny e lei era piovuta dritta fra le mie braccia. Letteralmente. E ora stavamo costruendo una famiglia tutta nostra.
Mancava più di un'ora per l'ingresso in campo per il riscaldamento e mi sentivo agitato. Ognuno dei miei compagni se ne stava rintanato nel proprio angolo di spogliatoio con le cuffie alle orecchie. Ero l'unico che non riusciva a stare fermo. Camminavo avanti e indietro.
La notte prima ero tornato nella mia stanza che condividevo con i ragazzi e non vedo Destiny dalla mattina dopo la cena a casa dai miei. Il coach ci aveva chiusi in casa e avevamo passato ore a guardare video e cambiare tattiche.
Mi mancava da morire la mia ragazza.
Come se non bastasse i coach avevano anche deciso di ritirarci i telefoni. Non avevo nemmeno potuto sentire la sua voce.
Stavo impazzendo.
Uscii dallo spogliatoio e mi imbattei nel mio fidato uomo. Gli feci un cenno. <<Puoi farmi un favore?>>, chiesi.
Millies annuì. <<Tutto quello che vuoi>>,
<<Ho bisogno di vedere Destiny prima della partita. Subito>>. Cristo, mi sembrava di non respirare.
Borbottò qualche insulto nei miei confronti. Sapevo che in fondo mi adorava. Mi era stato vicino in tutti quegli anni e aveva sempre accontentato tutte le mie stronzate. Parlò alla sua giacca e poi mi fece un solo segno d'assenso con il capo.
<<Grazie>>.
Sghignazzò. <<Mi aspetto il solito bonifico nel mio conto lunedì così se dovessi essere licenziato ho qualcosa con cui sopravvivere>>.
Alzai gli occhi al soffitto. <<Il coach non verrà a saperlo>>. Me ne ero assicurato.
Indossavo ancora il completo e avevo poco tempo prima di dovermi preparare con la divisa da riscaldamento, ma non avevo intenzione di scendere in campo fino a quando non avrei visto Destiny.
Millies ricevette qualche parola all'auricolare. <<Sta arrivando. Davis la sta portando in sala pesi>>.
Non me lo feci ripetere due volte. Corsi nella palestra e mi allentai anche la cravatta.
Quando entrai dalla porta, Destiny era già lì. Cazzo. Era bellissima. Il cuore mi esplose nel petto. Quasi due giorni senza di lei e mi era mancata come l'aria.
In due passi fui da lei e non le diedi neanche il tempo per sorridere. Mi avventai nella sua bocca e ingoiai le sue parole. Una strana calma si impossessò di me e mi rilassai. Il suo sapore mi diede alla testa rapidamente, ma mi costrinsi ad allontanarmi. Non era proprio il momento.
Appoggiai la fronte contro la sua. <<Ciao>>.
Ridacchiò. <<Ciao a te>>.
<<Come stai?>>
<<Bene>>, rispose con un sorriso timido, <<e tu?>>
Alzai le spalle. <<Emozionato credo. Avevo bisogno di vederti>>.
<<Eri parecchio felice, sì>>, mi prese in giro.
<<Non mi pare ti stessi lamentando>>.
Scosse la testa. <<Affatto>>.
Le diedi un altro lungo bacio e la strinsi a me. Non ne avevo mai abbastanza. Volevo che questo attimo durasse per sempre. Mi staccai da lei solo per inginocchiarmi e appoggiare la fronte contro la sua pancia. Le sue mani mi accarezzarono i capelli. Stava sorridendo.
La porta si spalancò in quel momento e il coach ci ritrovò proprio in questa posizione. Merda. Stava per farmi a pezzi, lo sapevo.
<<Ti cercavo>>, disse guardandomi di traverso, <<dovevo immaginarmi che ti avrei trovato ad importunare questa povera ragazza>>.
Ridacchiai contro la pancia di Destiny. Non mi ero ancora alzato dal pavimento. <<Magari era lei ad importunare me>>, scherzai.
Sbuffò e ricevetti uno schiaffo in testa da Destiny. <<Perché sei in ginocchio, comunque?>>
Mi rialzai in piedi e tirai Destiny contro il mio fianco. <<Stavo salutando mio figlio e la mia ragazza, ovviamente>>.
Spalancò gli occhi e per poco non si strozzò. <<Figlio? Che mi venga un colpo>>, borbottò. Guardo Destiny. <<Lo sai vero che avrai due bambini da crescere?>>
Fu il mio turno di rivolgergli un'occhiataccia. Destiny invece scoppiò a ridere. <<Sì, ne sono consapevole>>.
Il coach si avvicinò e mi diede una pacca sulla spalla. <<Sono felice per te, James>>, e fece l'occhiolino a Destiny, <<per entrambi>>.
<<Grazie>>, risposi.
Mi colpì la schiena con la cartellina che teneva in mano. <<Ora fuori di qui e porta le chiappe in campo. Abbiamo una finale da vincere>>.
Spalancai gli occhi. Aveva deciso di farmi giocare, cazzo. <<Si coach>>. Presi la mano a Destiny e la guardai. Io la mia finale però l'avevo già vinta.
Uscii dalla sala pesi con Destiny al mio fianco. Il corridoio ora era un po' in fermento. I mei compagni stavano uscendo uno ad uno dallo spogliatoio. Mi chinai a baciare Destiny. <<Aspettami qui>>.
Corsi nello spogliatoio e aprii il mio armadietto. Afferrai quello che mi serviva e tornai da lei. Il suo viso si aprì in un sorriso. <<La tua maglia?>>, chiese.
Annuii. <<L'originale>>.
<<E cosa cambia da tutte le altre donne presenti allo stadio con la tua maglia?>>
Ridacchiai. <<Che tu hai il mio cuore>>, e mi abbassai a sussurrarle quale altra parte del mio corpo.
Ricevetti uno schiaffo nel petto. <<Ti odio>>, disse scuotendo la testa. Era arrossita e ed era pazzesca.
<<Sicura?>>
<<Sei un cretino>>.
Mi chinai così da essere alla sua altezza. <<Un bacio porta fortuna?>>
Ridacchiò. <<Forse>>.
<<Vuoi fare una scommessa?>>, le chiesi.
Assottigliò lo sguardo. <<Cosa vuoi giocarti questa volta?>>
Stavo sudando e non avevo ancora iniziato il riscaldamento. <<Se faccio un touchdown tutto solo, mi sposi>>.
Trattenne il fiato. <<Tu sei pazzo>>.
Risi. <<Può darsi>>.
<<E se non dovessi riuscirci? Cosa vinco io?>>
<<Quello che vuoi tu>>.
Sorrise. <<Te lo dico alla fine della partita>>.
Misi il broncio. <<Va bene>>, acconsentii. Dovevo assolutamente andare a scaldarmi.
Affidai Destiny a Millies, ma prima che potesse andarsene, le diedi un ultimo bacio. <<Ti amo, futura signora James>>. Non aspettai la sua risposta. Sparii nello spogliatoio sorridendo come un cretino innamorato.
STAI LEGGENDO
A BAD BOY LIKE YOU
RomanceDestiny e le sue tre amiche fidate, compagne dell'ultimo anno di college alla UCLA, decidono di partire per Aspen dove trascorreranno le vacanze del Ringraziamento immerse nella neve, lontano dalle loro famiglie e dai loro problemi. È durante una d...