Capitolo 16

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Pov Anya...

Anche oggi iniziamo una nuova giornata fatta di lavoro, è una settimana che sono qui, mi sento energica ogni mattina e stanchissima alla sera.

Alla mattina faccio colazione per poi andare a lavorare nei campi se prima trovavo scandaloso Paolo ora lo trovo divertente vederlo nudo mentre lavora i campi.

Siamo diventati amici mi ha raccontato molto di lui, è italiano, un artista ed era molto famoso nel suo paese tanto che, è dovuto scappare via per i giri loschi che lo perseguitavano.

Lo volevano costringere a replicare opere di una certa importanza per poi rivendere come opere vere, ed avere un guadagno consistente ma anche una vita senza più libertà così sparì dall'Italia per rifugiarsi qui e ricominciare da capo.
Ha lasciato tutto, la famiglia, il suo amato lavoro che comunque continua qui e gli amici.
Ognuno di noi a una storia chi più losca, o violenta, o come la mia per una vendetta e tutte legate a una ritorsione da parte dei nostri carnefici da i più pericolosi a quelli meno.
Prima o poi avremmo la nostra rivincita come Paolo e Adelina che hanno trovato la loro pace per vivere in pace con loro stessi...

Spinti da una voglia di mettersi contro se stessi pur di vincere la propria battaglia, di mettersi in gioco e lottare in tutto per tutto, per amore di loro stessi e della vita.

- Sta sera possiamo fare un po' di baldoria, ci stai? -  lo guardo mentre toglie l'erbacce e lo fisso prima di rispondere.
- Non saprei... - picchietto l'indice sulla guancia
- E dai Celeste non fare la guastafeste, dopo una settimana ancora non ti sei abituata a questi ritmi? -  effettivamente ho bisogno di sfogarmi un pochino ma dove andiamo?
- Mmm ok! Cosa facciamo? - le domando, visto che non sono del posto.

- Non dobbiamo andare tanto lontano per divertirci, organizzo io. - mi rivela.
- Quindi restiamo qui? - chiedo.
- Sì, almeno che non hanno aperto un locale nudista nei dintorni! Lo hanno aperto? - mi chiede sarcastico.
- No. - rido.
- Ecco, appunto! Mangiamo e poi vieni da me. - Ma io non sò dove sta cioè più o meno, ho lavorato così tanto che non ho avuto neanche il tempo di farmi gli affari degli altri.

- Ok, ma mi aspetti non so dove vivi, cioè l'appartamento. - si picchia la mano sulla fronte.
- Sei un disastro, come non sai dove sto! Stai scherzando? - scuoto la testa.
- Sono vicino alla cucina ma nel lato del lavatoio, comunque appena finiamo di mangiare mi segui. - ride, mi deride come un matto.
- Invita anche Adeline e Santhiago appena tornano dal chiosco. - mi dice ridendo.

- La pianti di ridere? - lo riprendo offesa.
- E che sei uno spasso. - mi offendo e mi allontano da lui con la mia falce prima che commetto un omicidio.
- Dai non prendertela... vieni qui! - non lo ascolto mi allontano, lui mi rincorre e io scappo lanciando la falce in mezzo al grano ridendo, è veloce, in più  visto che io rido le forze mi vengono a meno.
Mi placa come un giocatore di football, - Uhh! - Attutisco il colpo, cado a terra come un sacco di patate - Ahia! che male... - mi lamento continuando a ridere.
Si mette a cavalcioni su di me e inizia a farmi il solletico ma rido per tutto, per il gioco, il solletico e il suo coso penzolante sulle mie gambe.

- Basta, smettila! - si ferma e si avvicina a me lasciando un tenero bacio sulla guancia, non perdo l'occasione di diventare rossa come un peperone.

- Ma com'è... Diventi rossa per un bacio sulla guancia e no perché  sono nudo su di te! Certo che sei strana forte. -  mi prende in giro.
- E che al tuo coso mi sono abituata, mentre ai tuoi baci no, anche se innocenti. - dico mentre mi alzo e mi pulisco gli abiti.
- Provvederemo anche a questo. - in questi giorni abbiamo parlato molto dei miei problemi con le persone e lui si è reso disponibile ad aiutarmi a smussare quegli angoli che mi frenano in ogni approccio.

- Se tu non fossi un nudista ti sposerei. - gli dico per provocarlo.
Lui mi guarda con occhi di sfida per poi inseguirmi di nuovo - Brutta, ingrata se ti prendo... - continuiamo a ridere e rincorrerci.

Lui mi fa divertire, all'inizio pensavo fosse un burbero invece poi si è dimostrato la persona più bella che io abbia conosciuto, da quando sono qua io, lui, Adeline e Santiago non ci siamo più separati.
Anche gli altri sono simpatici ma io sono da poco qua, quindi non ho ancora avuto tempo di conoscerli a fondo.

- Per oggi abbiamo finito andiamo a casa. - Paolo e io ci incamminiamo in mezzo ai campi abbiamo un po' di strada prima di arrivare al podere.

-  Dove vivevi prima cosa facevi? - mi domanda, non mi aveva più fatto domande personali da quel giorno che mi ha accompagnato in albergo a prendere i vestiti.

- Io... - mi ha preso alla sprovvista, non so cosa rispondere, se dirgli la verità oppure no, ho ancora qualche difficoltà ad aprirmi completamente con lui.

- Non sei obbligata a rispondere. - sospiro di sollievo, sono ancora indecisa... Adeline sa di me, almeno... per ora sa chi sono.

- Posso parlarne un'altra volta? Scusami è che non mi sento ancora pronta per questo. -
Lui mi tira verso di sé portando un braccio sulle mie spalle - Ok, prendi il tuo tempo. -

Arrivati a casa ci separiamo, per poi entrare in casa e prepararmi un bel bagno rigenerante ne ho un assoluto bisogno, qui fa un caldo bestiale tutti i giorni. Oggi abbiamo finito a un orario decente quindi decido di stare di più a mollo dentro la vasca, per sciogliere i miei muscoli in torpiditi e levarmi tutta la terra che ho perfino nei capelli a causa di Paolo, mi sciacquo sentendomi più libera, i saponi qui sono la fine del mondo con una profumazione davvero piacevole e duraturi.

Sono curiosa d'imparare, lo chiederò a Maria se qualche giorno mi insegna come si fa.

Esco fuori dall'acqua ma prima mi doccio per bene dopo un'ultima saponata, l'acqua era diventata marrone talmente ero sporca, così mi tolgo anche l'ultimo granello di terra.

Mi asciugo metto l'intimo ormai largo come i miei vestiti, da quando sono qui ho sudato molto e ho perso qualche chilo ma mi sento bene in forma.
Mi butto sul letto e metto la sveglia per le 19 mezz'ora prima di cena e così da recuperare qualche ora per stasera, ci metto poco ad addormentarmi in un sonno profondo...

Dopo due ore sento la sveglia suonare, mi giro per cercare il telefonino e lo prendo per spegnerlo prima che mi stordisce del tutto mettendomi di cattivo umore.

Vado in bagno e mi sistemo i capelli con una treccia di lato e poi mi rinfresco la faccia, sono esausta.
Guardo dentro lo specchio e cerco la crema al karitè e lavanda per la mia pelle ormai abbronzata da quando sono qui ho fatto un cambiamento davvero radicale non sembro più la vecchia Anya, non solo di aspetto fisico che è drastico in quanto sono bionda con capelli lunghissimi ma anche interiormente mi sento meglio.
Finisco di passarmi la crema e metto una gonna corta, leggera a portafoglio nera e una canottiera  bianca che mette in risalto il mio décolleté prosperoso, prendo un foulard nero in caso tirasse il venticello della sera e metto dei sandali bassi argentati.
Mi guardo se sono in ordine e vado verso la tavola, qui ogni settimana a rotazione cambiamo i turni di lavoro e le mansioni così da saper fare tutto a me va bene imparare a fare tutto questo, sono cose nuove che i miei non mi farebbero mai fare "una Contessa non deve sporcarsi le mani c'è la servitù per questo." Così mi direbbero i miei ma per fortuna non ci sono e posso decidere liberamente di fare ciò che voglio.

- Come siamo carine stasera! - mi dice Maria con un grande sorriso sincero.
- Ti ringrazio. - mi accomodo vicino a Paolo ormai siamo inseparabili e di fronte a noi ci sono Adeline e il suo ragazzo.

Mangiamo tra le chiacchiere e le risate nel frattempo Paolo invita per il dopo cena Adeline e Santiago che accettano volentieri.


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