capitolo 51

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- Chi? - chiedo a Thomas.

- Paolo, lo stiamo cercando è  in pericolo, la mia attuale moglie è in pericolo.  - nelle sue parole ho come un tuffo al cuore. Pericolo, moglie e Paolo.
- Da quanto non senti o vedi Paolo?-  mi domanda. Sono senza parole in più non capisco il motivo.

Rimangono tutti in silenzio aspettando una mia risposta che io non ho.
- Credo che anche tu e Bea siete in pericolo ho paura per voi. - dai suoi occhi leggo il terrore.

Rido mettendo la mano davanti la bocca - ti preoccupi per me adesso, sei assurdo. -
- Anya! - Mi riprende mia madre.
Peter si avvicina a me sedendo sul bracciolo della poltrona - Ascolta Anya è importante.-  appoggia la mano sulla mia spalla.
Non è per niente rassicurante, ve lo assicuro.

-No, cosa devo ascoltare, cosa devo rispondere io Paolo non lo vedo da più di 5 anni!‐ cosa vogliono da me.
Mi alzo e vado in camera mia non voglio sentire altre assurdità altre parole dalle loro bocche, domani me ne torno a Los Santos, non ne posso più.

Percorro le scale salendo due gradini per volta sento che qualcuno mi segue è Thomas -Anya fermati! - non lo ascolto continuo a correre senza voltarmi ma inciampo nel vestito appoggio le mani sul pavimento e mi tiro su immediatamente cercando di evitare di parlare con lui. Thomas mi blocca, non sono riuscita a seminarlo.
- Anya per favore ascoltami. - mi tiene per un braccio alzo la testa per guardarlo in viso 8l m89 sguardo e tutt'altro che amichevole.

- Cosa vuoi? - chiedo sgarbata ma le mie parole vorrebbero essere altro tipo testa di legno ipocrita e traditore.

- Ti capisco Anya, capisco che non vuoi ascoltare la mia novella che non mi credi più, capisco che non hai più fiducia in me. Ma ti supplico ascoltami ci vorranno dieci minuti. -

Tiro il braccio che è ancora ancorato alla sua mano con una certa forza mettendomi diritta a braccia conserte.
- Ti ascolto hai dieci minuti. -

- Non la amo. - comincia il discorso levo gli occhi al cielo voltando le spalle per proseguire il corridoio.

- L'ho sposata perché era incinta di Paolo. - mi blocco, le mie orecchie non credono a quello che sto ascoltando.
- Il periodo che siete venuti qui per il matrimonio di mio fratello lui si vedeva con lei e poi ancora, sono venute delle persone a cercarlo e lui è sparito, dileguato. Patricia è giovane e non sapeva cosa fare, aveva paura così mi chiamò sapendo che io conoscevo Paolo. - Si ferma. Mi giro per guardarlo sembra turbato ma non capisco ancora il motivo.

- Si sono conosciuti al matrimonio di Peter e da lì è continuata la loro storia fino al fatidico giorno in cui hanno scoperto la relazione con Patricia e sono andati da lei, era nel panico non sapeva cosa fare, io non sono mai stato con lei. - Non sto capendo nulla.

- Arriva al punto Thomas. Non mi interessa il rapporto che hai con lei e la tua vita.-  puntualizzo.

- Patricia è stata minacciata così disse a loro che lei era fidanzata con me e, che con Paolo era solo stata un avventura, mi ha messo in messo in mezzo per difendersi da loro. Anya loro sono la mafia, la mafia italiana. - spalanco gli occhi non credendo a quello che sto sentendo.

Sapevo che aveva dei segreti e che si stava nascondendo da qualcuno ma non pensavo a qualcosa di così grave, il mio cuore perde un battito. Sono delusa, non si è fidato di me. Mi ha detto che doveva allontanarsi da me per mettere in ordine le sue idee che si doveva disinnamorare di me ma era una bugia. Anche lui è come tutti gli altri, sono circondata da persone che non mi meritano. Metto una mano sul petto stringendo il vestito in un pugno.

- Ok, perché  mi stanno cercando ? -
- Sono venuti a sapere che abitava da te e così hanno collegato tutto, i miei investigatori mi tengono aggiornato sono sulle loro tracce. Anya, ascoltami, sei in pericolo ne sono più che sicuro non puoi tornare lì per ora siete più al sicuro qui.-  Ogni informazione che mi dà e un colpo al cuore.

- Io non voglio rimanere qui, io non ho più nulla qui, la mia vita è a Los Santos porca miseria! Siete la mia rovina, tutto quello che riguarda a voi ricade su di me, sono stufa di essere il vostro sacco da box. Dovete dimenticarmi cancellare dalle vostre menti, Anya. Non esiterò più per voi. - sbotto  tutto di un fiato.

- Non posso Anya. Non posso dimenticare chi sei per me.-
- Sono solo la madre di tua figlia Thomas non voglio sentire altro.-chiudo il suo sproloquio prima che inizi di nuovo con le sue sviolinate, mi alzo da una sedia di velluto rosso in corridoio dove mi sono seduta per un momento dopo la rivelazione.

- Io qui non resto. - lui mi riprende il braccio per non farmi scappare.

- Anya sei in pericolo e giuro su dio che ti lego se è  necessario hai capito!- la sua voce e ferma con i toni bassi, un brivido percorre la mia schiena, è vicino troppo vicino a me mi guarda diritto negli occhi.

Mi metto a ridere - tu hai perso questo diritto qualche anno fa, anzi, non lo hai mai avuto. - all'improvviso non sento più il pavimento sotto ai piedi mi ritrovo sulla sua spalla.
- Tirami giù, lasciami andare brutto bifolco. - cerco di scappare dalla sua presa ma è troppo forte. Scende le scale per portami nella sala dove ci sono ancora tutti.
- Peter, mamma preparate Bea con i bagagli loro vengono con me. - mi dimeno ancora di più.
- Non ti permettere Thomas non vengo da nessuna parte con te, lasciami andare. - mi becco una sculacciata.

- Zitta tu! Hai perso questo diritto cinque minuti fa.- ribatte usando le mie parole contro di me.

- Thomas che stai facendo. - chiede mia madre. I suoi non domandano nulla, sanno già quello che sta succedendo ne sono certa.

- Quello che deve essere fatto. - lascia tutti li senza spiegazioni senza salutare si sentono solo le mie urla mi porta in macchina e mi chiude dentro.

In pochi minuti esce Bea con i servitori e le nostre valige, intanto sale anche mia figlia con un bel sorriso, lei è ignara a quello che gli succede intorno.

Lui sale in macchina, guarda davanti a sé  - Dove stiamo andando?-







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