capitolo 45

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Pov Anya...

- Anya, Anya, svegliati!  Siamo arrivati... -  sento qualcuno toccarmi e parlarmi.

Apro gli occhi lentamente, mi aspetto almeno un sorriso ma è freddo con me, distaccato. Forse per quello che gli ho detto prima.

Non gli è ancora passata ma lui è fatto così ci mette giorni per sbollire, chissà quando vedrà Peter che farà. Si preannuncia una giornata ricca di emozioni.

Prende il suo bagaglio e scende senza aspettarmi, tipico di lui, fa la diva sorrido per il suo atteggiamento.

Mi alzo e infilo la borsa a tracolla prendendo il mio tempo per scendere.

Mi aspetta in macchina, è venuto Thiago a prenderci speravo venisse Paolo ma credo che è partito davvero stavolta, gli farà bene, ci farà bene...

- Ciao! - lo salutò abbracciandolo mi prende al volo e mi fa girare.

- Mi sei mancata. -
- Anche voi, hai già conosciuto Thomas. -
- Sì un tipo simpatico si è presentato, abbiamo fatto due chiacchiere e si è accomodato dietro in macchina. Avete litigato?-  prende il mio borsone.

- No, solo diversi punti di vista. - Thomas è seduto a braccia conserte con il viso rivolto avanti a sé ci spia con la coda dell'occhio, sorrido e salgo in macchina.

- Com'è andata con Bea, ha fatto la brava? - chiedo appena chiude il suo sportello.

- Diciamo che era un po' triste le prime ore che sei andata via, poi si è ripresa tornando tutto alla normalità. È stata bravissima e non ha fatto i capricci. - vedo Thomas attento, ascolta le parole di Thiago.

- Ora Adelina, chiede quando tocca a noi. Grazie Celeste. -  vedo Thomas che si rilassa quando sente il nome di Adelina ma la sua espressione cambia quando sente il nome Celeste.

- Anya chiamami Anya. -
- Mi devo abituare. - sorride toccandosi la testa imbarazzato.

- Ti facevi chiamare Celeste? -  domanda. Finalmente parla di nuovo quindi vuol dire che gli sta passando...

- Sei pronto, siamo quasi arrivati. - chiede Thiago.

- Sono pronto? Credo di sì - alza le spalle.
Si apre il portone antico, abbiamo messo l'apertura automatica era troppo pesante per aprire a mano.

Arriviamo fino al cortile del parcheggio delle auto Thomas non scende per primo sembra avere qualche ripensamento, busso al finestrino.
- Dai scendi, non ti mangia. - si riprende dal trans e intanto vedo correre Bea verso di me, le vado incontro e ci abbracciamo e la riempio di piccoli baci mentre lei ride .
- Mamma batta. - si dimena.
- Ho una sorpresa per te. - le dico.
- Cosa!- al mio tre mi giro perché lei gli dà le spalle.
- Eccolo! -
- Papà - urla correndo verso a lui, Thomas si abbassa prendendola in braccio, ha gli occhi lucidi e una lacrima perccore  il suo zigomo.
- Finalmente sei venuto, ti aspettavo da tanto sai. -
- Anch'io tesoro non vedevo l' ora di vederti. -
Io li guardavo da lontano, era felice di vederla ma allo stesso tempo triste, forse non avrei dovuto tenerlo lontano da lei.
- Vieni ti presento ai miei amici così quel antipatico di Giacomo non mi dice più che mio papà non esiste. - lo trascina con sé e mentre passa vicino a me sorride.

- Andiamo da questo tuo amichetto. - incita l'atteggiamento di Bea.

- Sì andiamo papà. - trovo così strano che lo chiami papà ma la vedo felice.

Pov Thomas...

Appena scendo dalla macchina vedo mia figlia nelle braccia di sua madre, è bellissima, è innamorata della sua mamma, si abbracciano e giocano la tiene di spalle per non farmi vedere.

GIORNO PER GIORNODove le storie prendono vita. Scoprilo ora