capitolo 23

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Pov Thomas...

Siamo io e la mia dolcissima Cloè seduti a cenare in un noto ristorante della città, è un mese che ci frequentiamo e va tutto a gonfie vele, la nostra conoscenza si limita al parlare e coccolare, non siamo andati più in là dei baci.
A volte credo di non piacerle abbastanza ma poi fa qualcosa che mi fa ricredere allontanando i pensieri più negativi.

Le rispettive famiglie non sanno ancora nulla della nostra frequentazione visto quello che è successo  con Anya il mese scorso e che mi stavo per sposare. Forse, è meglio andarci piano...

Anche se più la guardo, più mi piace, è proprio bella come mi ricordavo...

- Thomas tutto bene? - domanda Cloè, mi distolgo dai miei pensieri.
- Sì, ero solo soprapensiero. -  sorride ed è il più bel sorriso mai visto.
- Pensavo a quanto ho desiderato  stare così, insieme a te, non vorrei sembrarti smielato ma sembri un sogno bellissimo. - continuo a parlare mentre Cloè allunga la mano e me la stringe.

- Non sei smielato, alle donne piace il romanticismo e poi, piace anche a me essere qui con te, se in passato avessi saputo che non ti interessava nulla di mia cugina, non sarei mai andata via. - Ecco di cosa parlavo, proprio di questo.

Credo di sentirmi un pochino in colpa di quello che ho fatto a Anya, non troppo, dal quel giorno non si è fatta più sentire è sparita dalla circolazione, i suoi sono molto preoccupati il ché hanno assunto dei detective privati per cercarla senza nessun risultato, invece mio fratello girovaga per casa come un fantasma nervoso in attesa di qualcosa che non arriva mai.
Sì, sono stato davvero brutale con lei ma la rabbia ha preso il sopravvento facendomi fare cose davvero crudeli ma oramai ciò che fatto è fatto, giusto? Non si può  più tornare indietro e poi quello che ho davanti è davvero prezioso e la cosa più pura che mi sia mai capitata.

- Finito qui ti va di andare al cinema? - le domando per togliere quei brutti pensieri dalla testa.
- Si, mi va una serata cinema! - esclama allegra.
Infatti abbiamo passato una bellissima serata tra risate e baci fino a quando arriva il momento più brutto, quello della separazione dove ci dobbiamo salutare.

- Non vedo l'ora che iniziamo il college così possiamo stare insieme. - dico tutto d'un fiato.
- Anch'io. - mi risponde lei accarezzando la mia guancia delicatamente.

- Ti voglio vivere fino in fondo. - Sono sincero con lei mi viene tutto più semplice, dolcemente le lascio un bacio sulle sue tenere labbra augurandole una buona notte.
Sorridente mi avvio con la macchina sulla strada di ritorno per casa ripensando alla serata, credo che stavolta ci siamo, ho trovato la donna giusta per me: sensuale, dolce, comprensiva e bellissima.
Non sono uno che esagera se dico che è bellissima, di ragazze ne ho frequentate a iosa dalla modella più scarsa, alle top delle top, ma lei, lei... è  bella al naturale senza tutto quel trucco che nasconde la minima imperfezione, non è come le altre, le sue imperfezioni la rendono stupenda.

Parcheggio la macchina nel garage e la chiudo con attenzione. Sono un fanatico per la mia auto che la copro anche con un telo per non far sì che si righi, o che si prenda della semplice polvere.
Arrivo a casa e mentre salgo sulle scale sento Peter che parla al telefono, sembra tranquillo, sorridente era da tempo che non lo sentivo così rilassato.

E, se ci penso bene e da quando è partita Anya  che non lo sento così, non credo sia lei, è impossibile, sarà la sua nuova ragazza!?

Con quella sottospecie di barista si è lasciato, più che altro è stata lei. Si era stufata di essere messa da parte da mio fratello non faceva nessun passo per suggellare il loro amore ma lui non avrebbe comunque potuto fare nulla, le nostre regole parlano chiaro,

" un aristocratico si sposa con un'aristocratica, è vergine." 

Si sono regole medioevali ma è così da secoli e sarà sempre così...

- Mi manchi... - Sento parlare Peter al telefono. Si è sicuramente Erika
- Ok a presto! - chiude la chiamata, mio fratello si gira e incrocia il mio sguardo, mi guarda fisso.

- Da quanto tempo sei lì? Cosa fai ascolti le chiamate degli altri. - sembra nervoso.
- Tranquillo, sono arrivato adesso ti ho sentito e mi sono fermato solo per un saluto. - mi guarda ma il suo sguardo vaga nella stanza - Tutto bene Peter? - sono preoccupato ha il viso pallido.

- Sì, si, scusami sono solo stanco, oggi al lavoro mi cercavano tutti. - si passa la mano sul viso.
- Ok, allora ti lascio andare a dormire. - batto la mano sulla porta, lasciandolo stare si vede che è  stanco.
- Buona notte Thomas. -
- Buona notte Peter. -


Pov Peter...

Merda! Per poco non scopriva tutto, per fortuna non ho mai pronunciato il suo nome se no sarebbe stato un guaio e Anya "alias Celeste"  non mi avrebbe mai perdonato.
Devo stare più attento a come mi muovo, ed è una situazione al quanto delicata visto che non vuole essere più trovata, si trova bene e sta bene.
La sua nuova vita le piace, non vuole più intromissioni esterne, vuole essere libera con la sua nuova famiglia, perché è quello che lei si sente di far parte di persone che la comprendono e le vogliono bene.
Sono stato poco al telefono con lei e mi ha raccontato poche cose, ma, tra due settimane scendo da lei e devo trovare un modo per farmi perdere le mie tracce o spostamenti.

Ha detto che ha delle buone notizie per me ed era felice da una parte ma triste per altro ma, non mi ha voluto spiegare il perché mi ha detto " No per telefono." Così  visto che ho un viaggio per il Venezuela la prossima settimana mi prendo del tempo per andare da lei. Voglio sepere tutto.

Poi devo raccontarle di Denise purtroppo la mia storia con lei è finita, forse, anzi sicuramente per colpa mia e vi giuro che io l'amo ancora.

Siamo rimasti amici ed Erika sa tutta la verità e non mi colpevolizza perché anche lei è piazzata come me innamorata di un uomo popolano, senza ranghi.
Sono stanco di questa situazione, voglio vivere anch'io la mia vita con Denise senza intoppi o regole ma non posso.
Ho delle responsabilità. Al diavolo chi la voglio dare a bere...  "Io la Amo!"
Per ora non posso fare nulla, solo farle sentire la mia presenza come posso.

Le scrivo un messaggio augurandole la buona notte e un ti amo prima di addormentarmi profondamente...


Pov Cloè...

Mi sono cacciata in un guaio più grosso di me, ora non riesco più a uscire da questa matassa fatta di bugie.
Se qualcuno scopre qualcosa per me è la fine.
Devo agire di astuzia, cautamente.

Tra tre settimane andiamo al campus lì sarò più libera di mettere in atto il mio piano, così potrò sposare Thomas e essere la donna che è riuscita a coprire la sua vergogna più grande.
Non deve andare niente storto.

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