Capitolo 5.

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"Ma ciao direttrì"dico entrando nel suo ufficio,subito alza lo sguardo dai fogli che stava leggendo e mi fa un sorriso.

"Siediti"dice in modo gentile.

Lo faccio e mi guardo attorno ma la mia attenzione viene catturata dalla vetrata dietro di lei,si vede il mare.
Quanto mi manca il profumo del mare e la sabbia sotto i piedi.

"Un'altra Conte,sai con tuo cugino abbiamo già confidenza per tutte le volte che è finito qua...ma vedo che tu hai il suo stesso carattere.Mi dici perché ti sei arrabbiata con l'insegnante?"chiede appoggiando una mano sotto il suo mento e aspettando che io parli.

"Non sono brava a parlare a gli altri di come mi sento,di solito lo tengo per me oppure ne parlo con Edo.Da quando è stato arrestato però mi sono chiusa in me stessa sempre di più,provavo rabbia verso di lui perché mi aveva lasciato sola e tristezza perché non avevo più nessuno.Ecco perché non esprimo mai ciò che ho dentro,non ne sono capace"dico tutto d'un fiato per poi sospirare rumorosamente.

Mi fa un piccolissimo sorriso e appoggia la schiena alla sedia.

"Sai anche io sono come te.Sono molto fredda con le persone e quando qualcuno mi ferisce tengo a tenermi tutto dentro.Però questa non è la soluzione,trova qualcuno con cui puoi sfogarti e non solo tuo cugino...ti sentirai meglio."dice prendendomi la mano,proprio come una mamma.

Sospiro e annuisco.

"So che tuo zio,il padre di Edoardo è detenuto a Poggio Reale.Ha saputo che anche tu sei qui e mi ha fatto arrivare questa per voi."dice passandomi una lettera,sorrido subito e la prendo.

"Ora vai in cortile,arriveranno i ragazzi nuovi poi potrete andare in sala comune e leggerai la lettera con Edoardo,va bene?"chiede in modo calmo.

"Va bene,grazie direttrice"rispondo alzandomi e andando verso il comandante,le faccio un sorriso sincero e esco fuori.

Appena arrivo al campo vedo tutti a giocare a calcio mentre Teresa,Edo,Ciro e gli altri sono seduti sulla panchina.

Appena Edo mi vede viene verso di me,circondo le braccia attorno al suo busto e lo abbraccio appoggiando la testa sul suo petto.

"Stai bene?"chiede stringendomi a lui,annuisco e li faccio vedere la lettera.

"Ce la manda tuo papà"sorride subito alle mie parole e mi stringe ancora di più a lui.

"Amo tutto bene?"chiede Teresa quando mi avvicino alla panchina,annuisco e li do un bacio sulla guancia.

Ciro sta per dirmi qualcosa ma si blocca appena sentiamo il cancello aprirsi,entra un furgone della polizia,lo stesso che ha portato me qui e subito si avvicina alla rete.

Lo seguo a ruota e curiosa inizio a vedere.

Lino appena vede Ciro sospira e poi fa segno di aprire lo sportello del furgone per fare uscire i nuovi.

Vedo man mano tutti avvicinarsi alla rete e appena un ragazzo esce,Ciro stringe di più la rete nelle sue mani in modo nervoso.

"Chi è quello stronzo?"chiede Pino a Ciro che subito sospira rumorosamente.

"U piezz e merd che ha ucciso all'amico mio,Nazario.È un di salvo"risponde in modo freddo e guardando ancora in cagnesco questo ragazzo.

"Ue walking dead."dice Edo ad alta voce facendomi sorridere mentre il ragazzo si gira guardandoci male.

"E lui chi è"chiedo io guardando l'altro ragazzo.

"È nu chiattil"risponde Pino divertito.

Fuoco e Fiamme|Ciro Ricci Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora